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<strong>Azione</strong> Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 22 ottobre 2012 • N. 43UnafinestrasulTriassicoMonte San Giorgio Nel nuovo Museo dei fossili a Meride, progettato da Mario Botta,la ricchezza paleontologica del comprensorio diventata Patrimonio mondiale dell’Unesco11Società eTerritorioHans Riebera MerideRicerca I suoi studisulle Daonellee le AmmonitiElena RobertAnche il più disattento dei visitatori chevarca la soglia del nuovo Museo dei fossilia Meride, ora con entrata autonomasu Via Bernardo Peyer, pioniere degliscavi storici sul Monte San Giorgio, sirende conto di trovarsi in uno spazio diinteresse collettivo incastonato nell’anticotessuto residenziale del paese.Nell’ampio vano all’entrata, con ununico colpo d’occhio dal pavimento altetto, si percepisce subito l’organizzazionespaziale del museo, la contiguitàcon la corte, Casa Giorgioli e il Municipio.Dalle superfici di ferro ossidato (unUn’antenna sulterritorio e 200 repertiprestati da Zurigoe Lugano per raccontarescoperte straordinarierichiamo alla crosta terrestre) che rivestonole pareti del foyer, suggestive «finestre»illuminate da luce tangente svelanoal visitatore le spoglie di rettili marinirinvenuti negli scavi storici sul SanGiorgio, mentre sul bancone della ricezionee sospese in aria attirano l’attenzionecinque belle ricostruzioni tridimensionalidi animali in vita del Triassicomedio, tra i quali un grintoso Ticinosuchusferox, unico rettile terrestrescoperto sul comprensorio.L’architetto Mario Botta ha firmatoil progetto del nuovo museo e centrovisitatori Unesco, affiancato da AlbertoBianda, art director. Sui tre piani espositivila conoscenza del mondo del fossiliavviene in modo più «calmo» e«classico», essendo gli oltre 200 repertiesposti in un sistema flessibile di vetrinemodulari e leggere che corrono lungoi muri perimetrali, illuminando anchegli spazi. Lo sfondo celeste delle bachecherichiama l’ambiente acquatico,quel mare del San Giorgio che ha datoorigine alla successione sedimentaria:si è formata, stando alle conoscenze attuali,in 4 milioni di anni, tra i 243 e i239 milioni di anni fa. Almeno cinque ilivelli fossiliferi, ricchi di vertebrati, pescie rettili marini, ma anche invertebrati,indagati finora in 600 metri dispessore di roccia calcarea.Sono trascorsi quasi 40 anni dall’aperturaa Meride della piccola saladei fossili voluta dall’Università di Zurigocon il sostegno del Comune e lacollaborazione di appassionati in loco.E ci sono voluti 12 anni affinché vedessela luce il nuovo museo. L’impegnodella direttrice Alessia Vandelli, nominatada poco e quello di GiovannaStaub, da marzo site manager sul latosvizzero del monte, saranno determinantiper lo sviluppo e la promozionesul territorio dei molti progetti in corso,da realizzare in sintonia con AlbertoMarchi, site manager per l’Italia.Come spiegare oggi al vasto pubblicole peculiarità della ricchezza paleontologicadel comprensorio del MonteSan Giorgio, diventata Patrimoniomondiale Unesco? Impostazione econtenuti del nuovo museo sono statielaborati da Heinz Furrer, curatore edocente dell’Istituto e Museo di Paleontologiadell’Università di Zurigo,che accolse nel 2010 il mandato a terminedi responsabile scientifico. A Zurigoè conservata la maggiore collezionedi fossili del San Giorgio, che occupanodue terzi della sezione paleontologicadel museo: almeno 200 fossili,Enrico Cano /Archivio Bottatra i quali i grandi sauri rinvenuti nellecampagne storiche zurighesi dal 1924al 1974, disposti secondo un concettosistematico di morfologia delle specie.Al Museo cantonale di storia naturaledi Lugano nella sezione paleontologicareperti e scavi del San Giorgio sono illustratinel contesto della visione cronologicadell’evoluzione della vita inTicino dal Carbonifero al Quaternario.La nuova sede a Meride, realizzataanche in stretta collaborazione conl’istituto ticinese, avrà un ruolo determinantedi antenna sul territorio e potràospitare in futuro i risultati dellecampagne di scavo sul monte: con isuoi 300 metri quadrati di esposizione,oggi espone 200 reperti (di cui 187 fossili,il 70 per cento originali) provenientida Zurigo e da Lugano, dove rimangonoa disposizione degli studiosiquelli di maggior pregio scientifico comegli olotipi.Anche a Zurigo, conferma HeinzFurrer, la ricerca sui fossili del SanGiorgio continua: tra gli studi in corsosi annoverano due progetti finanziatidal Fondo nazionale svizzero per la ricercasui pesci Saurichtys e Birgeria esui Placodonti (rettili marini dai dentipiatti), studi sull’istologia dei Mixosauri(rettili adattati alla vita marina,che ricordano i delfini), dei Pachipleurosauri(rettili acquatici simili a lucertoloni)e del Ceresiosauro (rettile simbolodel San Giorgio).L’impostazione del museo è stratigraficae didattica: il primo piano è sullivello più antico, la Formazione di Besano,il secondo sulla Formazione diMeride, il terzo sui fossili del Giurassico(Cave di Arzo). Per la storia del SanGiorgio è interessante per esempio osservarela piccola sequenza di Ittosaurial primo piano: cinque Mixosauri dellaFormazione di Besano, tra cui due originali,provenienti da Zurigo, uno nonpreparato e uno dopo due mesi di lavoro.Sorprende, e non solo per dimensionie spessore, la grande lastra al secondopiano (preparatore Urs Oberli),una composizione di 20 fossili originalidi Neusticosaurus peyeri, rinvenuti nellaFormazione di Meride a Acqua delGhiffo (Cava Superiore) nel 2001, duranteuna campagna diretta da HeinzFurrer, che sul San Giorgio condussescavi dal 1994 al 2004. Al terzo pianovale tra l’altro la pena soffermarsi a osservareun bel blocco originale di Calcaredi Besazio con 20 Ammoniti e radicidi Crinoidi (gigli di mare) risalentea 185 milioni di anni fa (Cave di S. Antonio).Aiutano a capire la complessa peculiaritàdel San Giorgio la sezione geologicadel monte con una ventina dirocce che lo caratterizzano, un diagrammacon la colonna stratigraficadella successione sedimentaria, i livellifossiliferi e altre utili informazioni, iprofili originali di roccia (Urs Oberli), imodelli in 3D (Beat Scheffold) e accantoai fossili l’illustrazione degli animalinel loro ambiente. Il museo si doteràl’anno prossimo anche di altri strumenti:animazioni da osservare su pc sull’evoluzionedei rettili e pesci del MonteSan Giorgio, sul paleoambiente e sullapaleogeografia, un’audioguida, unaguida stampata e laboratori didattici.La Scuola Club Migros Ticino,nell’ambito dei suoi viaggi dietrol’angolo, promuove per il 9 e 13 aprile2013 una conferenza e una giornata sulMonte San Giorgio. Informazioni apagina 13 di questo numero.C’era anche Hans Rieber all’inaugurazionedel nuovo museo. Dal 1961 al1975 partecipò alle campagne di scavodell’Università di Zurigo, al Punto 902(Mirigioli) e a Cassina. Era conservatoreall’Istituto e Museo di paleontologia,assistente del titolare della cattedraEmil Kuhn-Schnyder. Insieme promosserol’apertura nel 1974 della primasala espositiva dei fossili a Meride. Nel1976 Rieber succedette a Kuhn-Schnyderdiventando professore, direttoredell’Istituto e del Museo, fino al 2001.Studioso di invertebrati del TriassicoMedio, il suo contributo fu importanteper la datazione relativa di uno dei cinquelivelli fossiliferi delle rocce calcareedel San Giorgio, la Formazione di Besano,che aveva svelato nei decenni precedentil’esistenza di grandi sauri. Studiandofossili guida come Daonelle (bivalvidi cui individuò anche un’evoluzionefilogenetica) e Ammoniti, confermòle sue ipotesi. In seguito furono convalidatedalla prima datazione assolutadi quel livello (242,2 milioni di anni) effettuataalla fine degli anni Novanta dalPolitecnico di Zurigo. Hans Rieber fucoautore con Emil Kuhn-Schnyder delvolume Paleozoologia, morfologia e sistematicadegli animali estinti, del 1984.«Ai miei studi su Daonelle e Ammonitisul Monte San Giorgio si ricondusserotutte le mie indagini successive svolte inGrecia, in America del Nord (Nevada),in Italia (Prealpi bresciane, Grigna, Latemarin Val Gardena)» ci dice Rieber,oggi 78enne. «Fu possibile perché per laprima volta quell’indagine a cielo apertoal P. 902 fu sistematica e multidisciplinare».Il nuovo museo l’ha impressionatoper bellezza, estensione, contenuti:«È meraviglioso, i pezzi significativisono tanti, il materiale mette in valoreaspetti scientifici e didattici. Ho apprezzatoi bei modelli di Beat Scheffold, cheera il mio disegnatore e le immagini, perogni fossile esposto, sugli animali nelloro ambiente naturale». / ERIlfestivaldellatecnologiacreativaBugnplay.ch Una manifestazione nazionale che vuole stimolare la fantasia dei ragazzi tra gli 8 e i 20 annie che avrà un pomeriggio preparatorio a Lugano il 17 novembrePer avere un’idea della creatività messain movimento dal concorso, basta fareun giretto nel sito web www.bugnplay.che dare un’occhiata alla lungagalleria di progetti che vi sono raccolti.Sono stati tutti realizzati dai partecipantial concorso svizzero di creatività tecnologica,multimediale e roboticaBugnplay.ch, un’iniziativa dedicata aigiovani tra gli 8 e i 20 anni, sostenuta dalPercento culturale Migros.Scorrendo la lista delle invenzioni,accomunate da un alto tasso di tecnologia,le sorprese sono assicurate. Numerosiragazzi, da soli o in piccoli gruppi dilavoro coadiuvati dai loro docenti, hannocostruito, programmato, disegnatoed animato una galleria di progetti davverosorprendenti. È un po’ per campanilismoche segnaliamo per primo ilprogetto del 17enne ticinese Lauro Silini,un’animazione digitale realizzatacon una padronanza dei mezzi eccellente,ma tutte le altre «trovate», alcunebizzarre e giocose, altre più serie e tecnologicamenteavanzate, sono degne diuna menzione. C’è proprio di tutto dalla(geniale) macchina per creare i cubettidi ghiaccio alla Coca Cola, al cestinoper la spazzatura robot, che ringrazia isuoi utenti scodinzolando e facendoruotare gli occhi. C’è la macchina per ilmassaggio ai piedi oppure lo spazzolonemeccanico che provvede a pulire icorridoi della scuola.Il campo di applicazione della fantasiapuò essere molto ampio: robotica,animazione cinematografica e digitale,collage di suoni, videogame, racconti daleggere sul telefono cellulare sono imolteplici ambiti in cui mettere in praticale proprie idee o fantasie. E per parteciparea Bugnplay.ch le iscrizioni(aperte fino al 31 gennaio 2013) vannoUn fotogramma dall’animazionedigitale di Lauro Silini.inoltrate attraverso l’apposito formulariopubblicato proprio sul sito web dellamanifestazione. Un’avvertenza: ci sipuò iscrivere soltanto se si possiede unprogetto già delineato, concreto e a cuicollabori almeno un supervisore adulto,il cosiddetto coach, qualcuno cioè chesia in possesso delle competenze tecnichenecessarie a guidare la squadra senzainterferire nel progetto ma permettendonela realizzazione. Il risultato dellavoro dovrà esser presentato pubblicamenteentro il 31 marzo 2013.In attesa di Bugnplay.ch 2013 i ragazziticinesi potranno prendere parte auna sorta di giornata preparatoria: unworkshop di robotica meccatronica, ladisciplina che combina meccanica, elettronicae informatica. L’evento saràanimato dalla Società svizzera per l’artemeccatronica (www.mechatronicart.ch) ed è previsto per sabato 17 novembre2012 dalle 13.00 alle 17.00 alla ScuolaClub Migros Lugano.Potranno partecipare i primi 12che si annunceranno (scrivendo a valentina.janner@migrosticino.ch).Tassad’iscrizione fr. 25.–, che comprende ilmateriale elettronico utilizzato. Il workshop,infatti sarà incentrato sull’uso delkit di montaggio veloce «VolxTVSGMK» per la creazione di giochi di luceche, proiettati su schermo, darannovita a una serie di immagini affascinantie suggestive, come di un piccolo televisorefantascientifico.In collaborazione con

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