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<strong>Azione</strong> Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 22 ottobre 2012 • N. 43UnascenavariopintatrateatroemusicaSpettacoli Un interessante lavoro di Ugo Leonzio e l’ultima operadi Franceso Hoch al Foce, la storia di Piergiorgio Welby al CortileUnoschiaffopocoriuscitoTeatro Deludente messinscenadi un dramma di Andreev55Cultura e SpettacoliGiorgio ThoeniTop10DVD1. 21 Jump StreetJ.Hill,C.Tatum/novitàMargherita Coldesina, nello spettacolo Istruzioni ai cuochi. (Vincenzo Cammarata)È tempo di iniziare per molti cartelloniteatrali, ma è anche stagione per moltidebutti. Dal primo titolo in cartelloneper Home, il programma dedicato dalloStudio Foce a compagnie ticinesi, al piccolospazio de «Il Cortile» di MicheleSantoro dove è iniziata la rassegna Soloin scena. Iniziamo dal Foce, piattaformaper la recente produzione della compagnia«Femme Théatrale» di MargheritaColdesina. Due parole su questa iniziativadove «Femme» vuole riferirsi a unavocazione femminile giocando sullafrancesizzazione della «famm», la cronica«fame» degli attori: fame di spettacoli,fame di sovvenzioni, fame di spazi e dipubblico, fame di successo, fame e basta…La Coldesina è un’artista giovane emolto promettente. Animata da una sanapassione non esita a rischiare del suonel produrre spettacoli. È il caso diIstruzioni ai cuochi. Scritto e diretto daUgo Leonzio è un testo particolare,mosso da una spinta beckettiana e animatoda una necessità compulsiva discrittura unita a un’urgenza comunicativa.Ispirato al teatro dell’assurdo,Istruzioni ai cuochi è una sorta di noir incui due raffinati cuochi apparentementeorientali vengono ingaggiati da un’entitàmisteriosa per cucinare una «zuppad’acqua» avvelenata. Sempre nascostada una parete di tulle, l’entità dirige idialoghi a voce, con battute serrate e misteriose.L’ingrediente che renderà fatalela zuppa non è nella lista della spesa,verrà svelato solo in sogno. Nessuno sachi sarà la vittima, nemmeno il pubblicolo può intuire: lo si scoprirà solo alla finecon un colpo di scena. I due cuochi, lui elei, sono amanti. Un po’ perversi, un po’scabrosi, lasciano che i sogni dettinolegge attraverso simboli e rivelazioni, traamore, morte e cibo (un classico). Sta difatto che in questo spettacolo oltre agran parte del pubblico probabilmenteanche gli stessi attori non hanno colto ilsenso dello sforzo drammaturgico diLeonzio. Ma senza danni. Il risultato èuno spettacolo dal taglio (radiofonico)ben strutturato, ritmato e talvolta disorientante;ricco di spunti ma soprattuttoben sostenuto dalla recitazione degli attori.Meritano applausi Margherita Coldesinacon Davide Gagliardi (i due cuochi)e Silvia Pietta (la voce).Vivere aspettando la morteLa storia di Piergiorgio Welby e quelladi Eluana Englaro. Se della vicenda dellaEnglaro l’ultimo Festival di Venezia haproposto una lettura cinematografica diMarco Bellocchio che ha fatto discuteresenza però proporre tesi, per quella diWelby possiamo dire che la trasposizioneteatrale del suo Ocean Terminal, librouscito postumo, sta avendo un esitopiù interessante. L’ha proposto EmanueleVezzoli nello spazio de «Il Cortile».Attivista politico, pittore, scrittore,poeta e giornalista, Welby dall’età di 16anni era affetto da una distrofia muscolareprogressiva che l’ha gradatamenteridotto alla paralisi totale fino alla morteavvenuta nel 2005 per eutanasia. Welbyaveva 61 anni e fino alla fine si era battutocontro l’accanimento terapeutico.Con l’adattamento drammaturgico diFrancesco Lioce, Emanuele Vezzoli,che ne cura anche la regia, porta in scenacon grande intensità le parole diWelby, il suo stato d’animo, la folliacreativa, la sua cinica e incredibile forzaTop10Libri1. E. L. James50sfumaturedigrigio,Mondadoridi volontà, l’amore per la vita alla ricercadella morte come fuga dignitosa dauna situazione drammatica e avvilente.Uno spettacolo forte e una splendida ecommovente prova d’attore.Musica con approcciointerdisciplinareSpettacolo esplicitamente narrativoquello che il compositore FrancescoHoch ha inscenato allo Studio Foce conil titolo …di gentile e femminile… chehanno unito alla musica la poesia, ladanza, il canto e l’arte pittorica in unaserie di temi su alcuni stereotipi di donna.Hoch ha lavorato in stretto rapportocon la parola poetica della scrittrice MariaRosaria Valentini, un connubio raroma efficace per ottenere una plasticitàmusicale che non si limita ai movimentima diventa un tutt’uno con la contemporaneitàdi Hoch: fraseggi lirici, talvoltanervosi, in altri casi a commento, masempre protagonisti. Un progetto benstrutturato che mette in risalto il valoremusicale accanto alle tele proiettate diSamuele Gabai unite alla danza di FrancescaSproccati e Manuela Bernasconi,poi un quartetto d’archi, i violini di BarbaraZanichelli e Kamile Maruskeviciute,il violoncello di Claude Hauri e il corodei Vox Altera Ensemble.Top10CD1. PinkTruthAboutLoveGiovanni FattoriniChe io sappia, sono soltanto due le traduzioniitaliane di Quello che prende glischiaffi, dramma di Leonid NicolaevičAndreev rappresentato per la primavolta a Mosca nel 1915. Quella che holetto è del ’21 (l’altra è del ’27). Al suoapparire, il protagonista trentanovenneviene così descritto: «un uomo non piùgiovane, dal viso brutto, ma vivacementeaudace benché un po’ stanco». L’abbigliamentoelegante e le parole appropriatecon cui si rivolge al direttore dicirco Louis Briquet, per dirgli che vorrebbediventare un clown, denuncianoin lui l’uomo di mondo. Ignaro di tecnicheclownesche, lo sconosciuto avanzauna proposta che viene accolta con favore:sulla pista, sarà «quello che prendegli schiaffi». Per i compagni d’arte, semplicemente«Quello». Il suo numeroconsisterà nel pronunciare parole alate,discorsi gravi, che gli altri pagliacci interromperannoprendendolo a ceffoni.L’aspirante clown è uno scrittore famoso.Tradito dalla moglie e dall’amanteMauri mette in scenauna libera e discutibileinterpretazione diQuello che prende glischiaffidi lei (un blasonato uomo di lettere chegli ha rubato delle idee, e banalizzandolene ha ricavato un libro di successo), siè allontanato da un ambiente socialeche lo disgustava, facendo perdere leproprie tracce, al punto che molti lo ritengonomorto. Ora ha deciso di realizzareun sogno degli anni giovanili: entrarea far parte di un mondo che credediverso: diventare un clown. Il suo numeroha successo. Truccato da pagliaccio(volto imbiancato, lacrima dipinta),Quello fa ridere gli spettatori rappresentandoin forma simbolica gli oltraggiche lui e gli altri hanno ricevuto dallasocietà e dalla vita. Ma la sventura è inagguato. Tra gli artisti del circo c’è Consuelo,bella e spontanea cavallerizzaballerina,figlia adottiva dell’indebitatoe ciarlatanesco conte Mancini, il qualeha progettato di darla in moglie a unbanchiere dai trascorsi libertini, il baroneRegnard, che si è innamorato di lei.Benché invaghita di Alfredo (giovane,ombroso e avvenente acrobata che nonosa dire il proprio amore, e che è amatoaltresì da Zinida, domatrice di leoni eamante di Briquet), Consuelo è dispostaa secondare la volontà paterna: non ledispiace diventare una ricca baronessa.Di lei s’innamora anche «Quello», conesito fatale.In che cosa è consistita l’operazionedrammaturgica da cui è nata la «liberaversione» del dramma di Andreev firmatada Glauco Mauri (che è anche registae interprete nel ruolo di Briquet)?Per dirla in modo sintetico: nel rimodellarein varia misura i personaggi, nelsemplificare la storia, nel concluderlacon un messaggio esplicito che non èdel drammaturgo ma del rielaboratore.Prendiamo ad esempio Consuelo. Orasi chiama Leda, e ha perso la voce: è diventatamuta: una stucchevole bambolinapiroettante o lacrimosa, del tuttopriva delle asperità, delle contraddizionie delle ombre che appartengono alpersonaggio originale. Quanto al protagonista(interpretato da Roberto Sturno),Mauri ne ha eliminato i tratti vistosamentemasochistici, e con tagli e interpolazionilo ha privato (viene da dire«purgato») della violenza patologica diun desiderio di possesso esclusivo, chenascondendosi dietro veli e maschereletterarie, dietro effusioni liriche e unamentita finalità salvifica, si arroga il dirittodi decidere del futuro e della vitaaltrui. Da un dramma cupo, febbrile,morboso, che a tratti presenta forti coloritureespressionistiche, Mauri ha cavatouna storia (a suo dire: «una favola»)imbarazzantemente semplificata,con una coda didascalico-predicatoria(il discorsetto finale di Briquet) checondanna l’assassinio e invita alla comprensionereciproca, alla speranza di unmondo migliore, non dominato dal denaro.In aggiunta, ha distribuito qua e làdei tocchi di logoro poeticismo circense,delle canzoncine di tono vagamentebrechtiano, degli effetti di luce color caramella.«Ho tradito Andreev?» si chiedeMauri. Sì, lo ha tradito. Ma la domandadavvero importante è la seguente:«La sua libera versione è più interessanteo interessante quanto il drammadi Andreev?». No, non lo è.Dove e quandoAl Piccolo Teatro Grassi di Milanofino al 28 ottobre. Al Teatro Cittadelladi Lugano il 26, 27 e 28 febbraio 2013.2. Biancaneve e il cacciatoreK.Stewart,C.Theron/novità2. E. L. James50sfumaturedinero,Mondadori2. Nelly FurtadoTheSpiritIndestructible3. BiancaneveJ.Roberts,A.Hammer3. E. L. James50sfumaturedirosso,Mondadori3. RafRagionidelcuore4. Men In Black 3W.Smith,T.L.Jones4. Benedetta ParodiMettiamociacucinare, Rizzoli4. Muse2ndLaw5. Ghost Rider 2N.Cage,I.Elba5. Ken FollettL’invernodelmondo,Mondadori5. Green DayUno!6. DittatoreS.BaronCohen,M.Fox6. Sveva Casati ModignaniIldiavoloelarossumata,Mondadori6. Bon DylanTempest7. La mia vita è uno zooM.Damon,S.Johansson8. Monster HighAnimazione9. In TimeJ.Timberlake,O.Wilde10. Barbie la principessa ela pop starAnimazione7. Paulo CoelhoIlmanoscrittoritrovatoadAccra,Bompiani8. Corrado AugiasIsegretid’Italia,Rizzoli9. Marcello SimoniLabibliotecasotterraneadell’alchimista, Newton10. Geronimo StiltonOttavoviaggionelregnodellafantasia, Piemme7. ZZ TopLaFutura8. Alanis MorissetteHavocAndBrightLights9. Gemelli DiversiTuttodacapo10. Franco BattiatoApritisesamo/novitàIl regista Glauco Mauri con Roberto Sturno, che interpreta il protagonista diQuello che prende gli schiaffi, al Piccolo Teatro di Milano. (Manuela Giusto)