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<strong>Azione</strong> Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 22 ottobre 2012 • N. 4319Ambiente eBenessereIl futuro dei motoriIl mondo delle auto guardaavanti abbattendo recorde concentrandosi sulla ricercaLa versatilità del GorgonzolaDa un lato ha un sapore netto, forte,persistente, mentre dall’altro riescead abbinarsi a infiniti sapori, arricchendolisenza prevaricarepagina 23Tutta la ricchezza del TicinoContinuano le lezioni del primocorso di botanica ticinesecon certificazione, che proponeun ricco programmadi escursioni e sedute teorichepagine 24-25Tracce da identificareÈ iniziata la caccia agli animalida proteggere, per aggiornarela Lista rossa dei mammiferipagina 20pagina 27Image Credit-NASA-JPL-CaltechVoglia di avventuraSpazio Le notizie dal robot Curiosity rilanciano l’interesse per la scoperta della vita su MarteLoris FedeleEra un po’ di tempo che le notizie provenientidallo Spazio non facevano titolia più colonne sui quotidiani. C’è riuscitoil laboratorio mobile Curiosity, ilrobot statunitense che è andato a cercareacqua e vita su Marte. Dapprima, inagosto, con una tecnicamente pregevolissimadiscesa morbida sul PianetaRosso e poi, a fine settembre, con le immaginidi quello che tutti gli espertihanno definito quasi con certezza il lettodi un fiume.Marte è l’unico pianeta del sistemasolare dove noi terrestri potremmopensare di poter vivere. È roccioso, equindi riusciremmo a camminarci sopra,la sua attrazione gravitazionale cifarebbe apparire due volte e mezzo piùleggeri e il pianeta, anche se a volte èfreddissimo (–140 °C), può arrivare anchea temperature per noi gradevoli(+20°C). Inoltre Marte ha dei giorni pocopiù lunghi dei nostri e stagioni che sialternano, pur essendo diverse tra loroin conseguenza dell’orbita fortementeellittica del pianeta. Però, ha un’atmosferacomposta al 95 per cento dell’irrespirabileanidride carbonica, e questo èun problema non da poco.Prima di mandarci l’uomo, si stastudiando Marte coi robot. Le osservazioniastronomiche e le indagini astronautichehanno fatto pensare che in passatoMarte potesse essere stato più similealla Terra, con acqua in superficie e attivitàvulcanica. Ma la scintilla della vita,come noi la conosciamo, probabilmentenon si accese mai. Tuttavia non si escludeche possa esserci stato uno sviluppodi vita batterica ed è una delle cose di cuiil rover Curiosity sta cercando le tracce,alla caccia di acqua e carbonio organico.La sua missione è cominciata colbotto, cioè con un atterraggio che hastupito il pubblico per l’assoluta padronanzatecnologica. Curiosity pesa circa900 chili ed è lungo tre metri. Dopo unviaggio di oltre 8 mesi e 500 milioni dikm percorsi è sceso nel punto giusto e almomento giusto in piena autonomia.Arrivato su Marte alla velocità di 21milakm/h è sceso, protetto da uno scudo termicofino a 11 km dal suolo. Qui haaperto un paracadute largo 16 metri eha azionato i razzi frenanti. A 20 metridal suolo la struttura con i razzi lo ha calatoappeso a un cavo, che è stato tagliatoautomaticamente non appena il roverha posato tutte le ruote al suolo. Dopoaverlo lasciato, la struttura, battezzatala gru del cielo (skycrane), si è allontanatausando gli stessi razzi.I precedenti robot erano scesi suMarte solo con il paracadute e rimbalzandopoi sugli air bag. Il nuovo esploratoremarziano, invece, ha sei ruote e unbraccio robotico di circa due metri, articolato,con il gomito e il polso, in cima alquale vi sono diversi strumenti utili alleindagini. È una versione migliorata deisuoi predecessori, i robottini Spirit eOpportunity, ai quali abbiamo dedicatosu questo settimanale ben 38 articoli incinque anni, a partire dal 2004.La grossa novità per Curiosity, cheper gli addetti ai lavori è Msl (MarsScience Laboratory), è quella che oltre aun nuovo microscopio, con una miglioremessa a fuoco degli oggetti ripresi,porta a bordo un mini-laboratorio peranalizzare sul posto i campioni raccolti.C’è anche un laser che fora le rocce gassificandolee un gascromatografo per leanalisi. Il supercollaudato spettrometrodei precedenti rover fa ancora parte delbagaglio tecnico. Ma c’è dell’altro: diversamenteda Spirit e Opportunity cheprendevano e prendono (Opportunity,dopo oltre 8 anni, è ancora in attività!)alimentazione elettrica dai pannelli solari,Curiosity possiede un motore nucleareal Plutonio 238 e quindi, almenoper i due anni di lavoro previsti, nonavrà problemi di autonomia e possiederàuna potenza maggiore dei predecessoriqualora si dovesse trovare insabbiatoe con difficoltà motorie.Americani e russi non hanno maifatto molta pubblicità all’impiego difonti energetiche radioattive, spessousate nei programmi spaziali. Il pubbliconon avrebbe gradito. Sia per la paurache un incidente in fase di lancio restituissea terra pericolose radiazioni, siaper una sorta di repulsione verso ogniforma di inquinamento spaziale. La zonascelta per le analisi di Curiosity è unagrande montagna stratificata, denominataMount Sharp, che si trova all’internodel Cratere Gale, il quale ha un diametrodi 154 km. Il sito è stato sceltoperché giudicato favorevole alla possibilitàdi una vita microbiologica. Curiositysi è mosso verso la base della montagna,che dista quattro chilometri dalpunto d’atterraggio.La prima roccia che ha scoperto edesaminato è stato un sasso della taglia diun pallone da calcio che, come consuetudine,gli scienziati hanno battezzatocon un nome legato al mondo scientificospaziale. La scelta è caduta su «JakeMatijevic» in onore e in memoria delcapo ingegnere per i sistemi operativi disuperficie di Curiosity, deceduto il 20agosto scorso all’età di 64 anni. JacobMatijevic, che lavorò al Jpl (Jet PropulsionLaboratory) californiano fin dal1981, aveva anche guidato il team di ingegneriche si occupavano dei gemelliSpirit e Opportunity e del Sojourner, ilprimo rover marziano.Ma non è stato tanto il contatto el’indagine sulla roccia Matijevic a fargridare alla presenza di un fiume suMarte, quanto le precise immagini fotografichetrasmesse dalla telecamera diCuriosity. Hanno mostrato rocce la cuiforma arrotondata e lo sparpagliamentoè stato giudicato un chiaro indice ditrascinamento ed erosione dovuta a unforte e continuo flusso d’acqua. Si sonovisti diversi canali, sponde e letti con irelativi sedimenti alluvionali. Dalla tagliadei sassi trasportati si è addiritturadedotto che l’acqua scorresse alla velocitàdi circa un metro al secondo e avesseuna profondità compresa tra i 10 e i90 centimetri.Le future analisi delle rocce allargherannola conoscenza geologica delsito. Dall’orbita marziana i satelliti hannoidentificato alla base di Mount Sharpargille e solfati che potrebbero conteneresostanze chimiche organiche. Trovandoqui antichi fiumi, gli scienziatisono già convinti di aver scelto bene ilpunto d’atterraggio di Curiosità.

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