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Alcune considerazioni sugli interventi in materia di intese e di abuso ...

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L'<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un settore o mercato potenzialmente <strong>in</strong>teressato ad accor<strong>di</strong> collusivi richiede<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un approfon<strong>di</strong>mento passando dai dati aggregati per stu<strong>di</strong>are le condotte delle<br />

imprese: è <strong>in</strong> questa fase che tipicamente si colloca la decisione <strong>di</strong> aprire un proce<strong>di</strong>mento<br />

formale. Segue qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la fase <strong>di</strong> vera e propria <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e mirata, volta a raccogliere le prove<br />

per la decisione f<strong>in</strong>ale.<br />

La moderna teoria della collusione <strong>in</strong> ambiente non cooperativo 37 offre oggi una ricostruzione<br />

estremamente ricca dei mo<strong>di</strong> con cui un cartello può operare, dei fattori strutturali e<br />

delle caratteristiche <strong>di</strong> mercato che ne facilitano l'implementazione e delle pratiche, non <strong>di</strong>rettamente<br />

connesse al mero coord<strong>in</strong>amento dei prezzi, che rendono più agevoli tali condotte.<br />

Da questa letteratura è possibile qu<strong>in</strong><strong>di</strong> trarre molti spunti che rendano l'attività <strong>di</strong> enforcement<br />

mirata ed efficace e la costruzione delle prove più rigorosa.<br />

2.2.1 Monitoraggio generale: i fattori strutturali che facilitano la collusione<br />

La fase <strong>in</strong>iziale dell'attività <strong>di</strong> monitoraggio corrisponde ad un'attività <strong>di</strong> sorveglianza generale<br />

dei mercati da cui l'Autorità può partire per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare situazioni <strong>di</strong> potenziale <strong>in</strong>teresse.<br />

E' importante qu<strong>in</strong><strong>di</strong> che tale fase venga <strong>di</strong>retta s<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio <strong>in</strong> modo non casuale, bensì<br />

utilizzando una serie <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>catori aggregati, <strong>di</strong> non grande complessità <strong>in</strong>formativa, capaci <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzare verso i mercati dove la collusione si manifesti con maggiore facilità.<br />

Da questo punto <strong>di</strong> vista appaiono senza dubbio rilevanti le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni che la letteratura<br />

sulla collusione offre circa i fattori strutturali che facilitano l'emergere <strong>di</strong> un cartello. E' utile<br />

<strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere due problemi logicamente e temporalmente <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti: quello della contrattazione e<br />

coord<strong>in</strong>amento <strong>in</strong>iziali necessari perché un accordo collusivo sia raggiunto, e quello della sua<br />

successiva implementazione.<br />

Il primo aspetto richiama un problema <strong>di</strong> contrattazione tra le parti, che devono selezionare<br />

tra le molte allocazioni <strong>di</strong> mercato raggiungibili quella oggetto delle successive strategie <strong>di</strong><br />

mercato. Esistono <strong>in</strong> questa fase sia problemi <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>stributiva, legati alla scelta <strong>di</strong> una<br />

particolare soluzione e dei benefici che da essa derivano per i partecipanti; sia problemi <strong>di</strong> puro<br />

coord<strong>in</strong>amento, legati alla def<strong>in</strong>izione precisa delle caratteristiche dell'accordo, all'<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione<br />

delle rispettive condotte una volta che l'allocazione <strong>di</strong> mercato sia stata scelta. Questi<br />

vanno risolti nel gioco <strong>di</strong> contrattazione che precede l'avvio <strong>di</strong> un accordo <strong>di</strong> cartello.<br />

Va riconosciuto che non abbiamo a tutt'oggi una risposta teorica esaustiva e generale che<br />

suggerisca quali fattori rendano più facile il raggiungimento <strong>di</strong> un accordo nella contrattazione<br />

prelim<strong>in</strong>are tra le parti. Possiamo tuttavia citare alcuni fattori che vanno <strong>in</strong> questa <strong>di</strong>rezione.<br />

L'asimmetria nelle <strong>in</strong>formazioni che ciascuna impresa ha sulle caratteristiche (costi, <strong>in</strong>sieme<br />

dei prodotti commerciati e caratteristiche della loro domanda, ecc.) delle altre gioca un<br />

qualche ruolo, rendendo la contrattazione più complessa e potenzialmente vittima <strong>di</strong> congetture<br />

errate. Un'<strong>in</strong>dustria caratterizzata da forti asimmetrie tra le imprese, compresenza <strong>di</strong> livelli<br />

tecnologici <strong>di</strong>versi e <strong>di</strong>fferenziazione del prodotto potrebbe qu<strong>in</strong><strong>di</strong> rappresentare un problema<br />

<strong>di</strong> contrattazione più complesso. Per contro, con<strong>di</strong>zioni tecnologiche relativamente stabili e<br />

uniformi e omogeneità dei prodotti costituiscono un ambiente economico nel quale più facilmente<br />

le imprese possono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare i rispettivi threat po<strong>in</strong>ts e giungere ad un accordo.<br />

Un secondo fattore importante che può favorire l'<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un'allocazione da implementare<br />

<strong>in</strong> via collusiva riguarda l'esperienza precedente dell'<strong>in</strong>dustria quando questa passi<br />

da una fase <strong>di</strong> forte regolamentazione ad una <strong>di</strong> liberalizzazione: se la storia pregressa è caratterizzata<br />

da una debole concorrenza, le allocazioni <strong>di</strong> mercato tra<strong>di</strong>zionali possono fungere<br />

da naturale focal po<strong>in</strong>t su cui organizzare la collusione <strong>in</strong> un ambiente potenzialmente più<br />

competitivo.<br />

37 . Si vedano Friedman (1971), Abreu (1986), Abreu, Pierce, Stacchetti (1990). Per una <strong>di</strong>scussione<br />

complessiva Tirole (1989) e Polo (1993).<br />

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