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Alcune considerazioni sugli interventi in materia di intese e di abuso ...

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sole contrattuali, ciò che pur costituisce un'importante <strong>di</strong>mensione del gioco concorrenziale 7 .<br />

Solo recentemente, con l’entrata <strong>in</strong> vigore del regolamento <strong>di</strong> esenzione <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> <strong>in</strong>tese<br />

verticali e con la prossima approvazione dei nuovi regolamenti <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> specializzazione<br />

e <strong>di</strong> ricerca e sviluppo, l’approccio è ra<strong>di</strong>calmente mutato, nel senso che è <strong>di</strong>ventata irrilevante<br />

la forma contrattuale, mentre rileva <strong>in</strong> modo particolare il possibile esercizio del potere<br />

<strong>di</strong> mercato delle imprese.<br />

Ma, presc<strong>in</strong>dendo da questi ultimi sviluppi <strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> regolamenti per categorie <strong>di</strong> <strong>in</strong>tese,<br />

la strada tra<strong>di</strong>zionalmente seguita dalla Commissione attraverso i processi sommariamente<br />

descritti ha <strong>in</strong>teso restr<strong>in</strong>gere l’<strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> potenzialmente esentabili che richiedessero<br />

un esplicito e costoso <strong>in</strong>tervento da parte della Commissione, sia attraverso l’identificazione<br />

<strong>di</strong> alcuni elementi quantitativi (soglie de m<strong>in</strong>imis) o formali (regolamenti <strong>di</strong> esenzione) che<br />

garantissero automaticamente l’esenzione, sia attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> strumenti<br />

(comfort letters) più semplici dal punto <strong>di</strong> vista procedurale. La soluzione che si è nei fatti<br />

formata ha tentato <strong>di</strong> alleggerire il carico <strong>di</strong> lavoro legato alla scelta dell’autorizzazione preventiva<br />

senza tuttavia compiere un passo decisivo ed esplicito nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un abbandono<br />

<strong>di</strong> questo regime. Regime che, per molti versi, è all’orig<strong>in</strong>e delle <strong>di</strong>sfunzioni segnalate.<br />

In questa <strong>di</strong>rezione si muove <strong>in</strong>vece il progetto <strong>di</strong> modernizzazione <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione <strong>in</strong> questi<br />

mesi, che prevede appunto quale pr<strong>in</strong>cipale <strong>in</strong>tervento l’accantonamento del sistema <strong>di</strong><br />

autorizzazione preventiva per adottare un regime <strong>di</strong> eccezione legale. Su questo progetto <strong>di</strong> riforma<br />

torneremo tra breve, dopo aver considerato alcune importanti <strong>in</strong>novazioni <strong>in</strong>trodotte <strong>di</strong><br />

recente nella politica sanzionatoria comunitaria.<br />

1.2 La politica sanzionatoria e la Comunicazione del 1996 sulla non imposizione <strong>di</strong><br />

ammende.<br />

Il secondo fronte su cui la politica <strong>di</strong> enforcement comunitaria si è nel tempo evoluta riguarda<br />

l’uso delle sanzioni. I problemi <strong>di</strong> sovraccarico <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> scarsità <strong>di</strong> risorse descritti<br />

nel paragrafo precedente hanno limitato la capacità della Commissione <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare e<br />

punire vere e proprie forme <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>amento tra imprese. Inoltre, le imprese hanno man mano<br />

imparato a convivere con la possibilità <strong>di</strong> un <strong>in</strong>tervento antitrust: l’evoluzione delle strutture<br />

<strong>di</strong> “laundry” delle imprese e la costruzione <strong>di</strong> sistemi volti a far sì che comportamenti collusivi<br />

appaiano come adattamenti <strong>in</strong>telligenti alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mercato hanno reso il compito<br />

<strong>di</strong> <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sempre più complesso e <strong>di</strong>fficile 8 . Dal punto <strong>di</strong> vista dei potenziali promotori <strong>di</strong><br />

un cartello, ciò equivale all’assegnazione <strong>di</strong> una probabilità molto bassa <strong>di</strong> essere <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati e<br />

sanzionati, tenuto conto, <strong>in</strong>oltre, che la presenza <strong>di</strong> una sanzione massima del 10% <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

<strong>di</strong> fatturato <strong>in</strong> talune circostanze rende senz’altro conveniente attuare la politica <strong>di</strong> cartello 9 .<br />

7 . Cfr. <strong>in</strong>oltre Bishop (2000), p. 2, il quale riferendosi ai regolamenti <strong>di</strong> esenzione per categorie <strong>di</strong> <strong>in</strong>tese,<br />

ha notato che «the formalistic nature of these tools has tended to <strong>di</strong>vorce Commission policy from a more rigorous<br />

analysis». Su questi aspetti si veda anche Korah (1997), p. 305 ss., e Forrester (2000), p. 2.<br />

8 . Come ricorda Griff<strong>in</strong> (2000), p. 5, con particolare riferimento ai meto<strong>di</strong> utilizzati dai partecipanti al<br />

cartello <strong>in</strong>ternazionale della lis<strong>in</strong>a al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> non lasciare tracce compromettenti.<br />

9 . La normativa comunitaria – così come quella nazionale – prevedono un tetto massimo <strong>di</strong> sanzione pari<br />

al 10% del fatturato realizzato da un'impresa <strong>in</strong> un determ<strong>in</strong>ato anno. Tuttavia, se la durata dell’<strong>in</strong>tesa è pluriennale,<br />

non è possibile applicare una sanzione maggiore, moltiplicando la sanzione stessa per il numero <strong>di</strong> anni<br />

dell'<strong>in</strong>frazione. Questo riduce qu<strong>in</strong><strong>di</strong> significativamente l'entità della sanzione rispetto ai benefici del cartello.<br />

Dunque, se non si tiene conto delle ulteriori sanzioni civili <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> risarcimento del danno (ipotesi<br />

realistica nell'esperienza europea) il grado <strong>di</strong> deterrenza della sanzione è particolarmente basso. E’ per questo<br />

motivo che negli Stati Uniti non vi è una sanzione massima calcolata sul fatturato, ma un limite massimo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

monetari (10 milioni <strong>di</strong> dollari; il Dipartimento <strong>di</strong> giustizia ha chiesto comunque nel 1998 <strong>di</strong> elevare tale<br />

limite a 100 milioni <strong>di</strong> dollari), oppure l’applicazione della sanzione alternativa prevista dalla 18 U.S.C. §357(d),<br />

che consente <strong>di</strong> elevare la sanzione s<strong>in</strong>o al doppio dei profitti realizzati o al doppio delle per<strong>di</strong>te patite delle vittime<br />

della condotta. Ciò consente alla sanzione <strong>di</strong> esercitare il proprio ruolo <strong>di</strong> deterrenza. Infatti, come stabili-<br />

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