Alcune considerazioni sugli interventi in materia di intese e di abuso ...

More documents

Recommendations

Info

Per sopperire a questa situazione, la Commissione ha tentato dapprima di agire sul livello della sanzione effettiva, elevando nel corso del tempo l’entità delle sanzioni comminate. La svolta, in relazione a questo importante aspetto di politica di concorrenza, si ebbe in occasione della vicenda Apparecchi Pioneer hi-fi 10 . Di fronte ad un ennesimo caso di ostacolo alle importazioni parallele ed a documenti che dimostravano senza alcun dubbio una consapevole violazione delle regole antitrust comunitarie, la Commissione stabilì di applicare una sanzione esemplare nei confronti di Pioneer e dei suoi distributori, con l’esplicito intento di accentuare la natura deterrente della sanzione in caso di “patenti” infrazioni delle norme di concorrenza. La Corte di giustizia condivise pienamente il ragionamento della Commissione, concorrendo a determinare una svolta nella politica sanzionatoria comunitaria. Da quella data, come si può vedere nella tabella sottostante, l’ammontare delle sanzioni irrogate dalla Commissione si è progressivamente e notevolmente innalzato, sia in termini assoluti, sia in relazione al fatturato realizzato dalle imprese 11 . TABELLA 1: sanzioni imposte dalla Commissione per violazioni sostanziali degli artt. 85 e 86 (1960-1994) (ammende in ecu). Periodo # Decisioni # Parti Ammende tot. Ammenda media fino al 1969 2 16 990.000 61.875 1970-1974 7 24 9.878.500 411.604 1975-1979 11 71 8.993.000 126.662 1980-1984 21 128 31.864.000 248.938 1985-1989 23 97 176.746.000 1.822.124 1990-1994 16 51 210.896.200 4.135.220 TOTALE 80 387 439.367.700 1.135.317 [Fonte: M. Furse (1995), p. 114] Il livello medio delle ammende per impresa, pari a circa 120.000 ecu prima della sentenza Pioneer, si è in seguito assestato sulla somma di 1.500.000 ecu. In assoluto, la crescita del livello delle ammende ha riguardato soprattutto le intese orizzontali di fissazione dei prezzi e di ripartizione dei mercati e gli abusi di posizione dominante con finalità escludenti, con l’evidente scopo di aumentare l’effetto deterrente delle sanzioni. Questa tendenza si è rafforzata negli ultimi anni 12 . Il rapporto tra l’ammontare della sanzione ed il fatturato realizzato scono le Sentencing Guidelines del 1991 (Federal Sentencing Guidelines Manual (1999 ed.), §. 2R1.1), la sanzione di partenza prevista per le restrizioni hard core è pari al 20% del fatturato (cioè due volte il guadagno medio che si stima derivare da tali violazioni), e può essere elevata sino a 4 volte in funzione della responsabilità e del grado di colpevolezza di ciascuna impresa. In altri termini, le sanzioni penali possono giungere sino ad 8 volte il presunto profitto illegale del 10%. In ogni caso, la sanzione minima non può scendere al di sotto del 15%. Queste disposizioni riflettono evidentemente il desiderio di assicurare una deterrenza efficace nei confronti delle violazioni antitrust di maggiore gravità. 10 . Comm. CE, 14 dicembre 1979, Apparecchi Pioneer hi-fi, in GUCE L60, 1980, p. 21ss. Per una discussione più approfondita della politica sanzionatoria comunitaria cfr. Ghezzi e Polo (1998). 11 . Si veda Furse (1995), e Andersen (1994), p. 124, il quale nota come il principale motivo dell’aumento delle sanzioni consiste nella «relative helplessness of the authorities in a field where the evidential problems are enormous or even insourmountable. If it is agreed that relaxing evidential requirements is not acceptable, the tendency to let the “deterrent effect” of fines unfold fully in the few cases where the sinners are caught, seems inevitable». 12 . Si vedano ad esempio le decisioni 28-1-1998, Volkswagen, in GUCE L124, 1998, p. 60 ss. (sanzione di 102 milioni di ecu al gruppo automobilistico per avere imposto alla filiale italiana di non vendere automobili a cittadini stranieri, in particolare tedeschi ed austriaci); 21-1-1998, Extra d’Alliage (cartello dell’acciaio inossidabile), in GUCE L100 1998, p. 55 (27,3 milioni si ECU nei confronti di un’intesa sui prezzi nel settore dell’acciaio inossidabile); 14-10-1998, Zucchero Inglese, in GUCE L284, 1998, p. 1 ss. (50,2 milioni di ecu nei confronti di 4 produttori inglesi di zucchero), 21-10-1998, Tubi preisolati in GUCE L24, 1999, (92,2 milioni di ecu nei confronti di 10 società operanti nel settore della produzione di condotte per il riscaldamento urbano: N.B. per aggravante); 8-12-1999, Tubi d’acciaio senza saldatura, in Boll.CE 12-1999 (99 milioni di euro a otto pro- 6
dalle imprese, in precedenza sempre inferiore al 2%, successivamente alla sentenza Pioneer ha iniziato ad elevarsi, sino a raggiungere il tetto massimo, ossia il 10% del fatturato, in alcuni recenti casi di cartello particolarmente gravi 13 . Da questo punto di vista, vi è peraltro una notevole convergenza tra l’esperienza comunitaria e quella statunitense e di molti altri Paesi europei. Negli ultimi anni, si è assistito infatti ad un consapevole aumento delle sanzioni, sia in termini assoluti, che in termini percentuali, proprio per incrementare l’effetto deterrente 14 . Tuttavia, se associata ad una probabilità di intervento estremamente bassa, anche una sanzione effettiva elevata potrebbe rivelarsi insufficiente a determinare quel livello di sanzione attesa capace di scoraggiare il formarsi di cartelli. Per quanto sia difficile quantificare le aspettative delle imprese circa la capacità di intervento della Commissione, questa resta la sensazione prevalente. Per ovviare a questa situazione di difficoltà nel 1996 la Commissione ha emanato una Comunicazione che introduceva nelle politiche sanzionatorie europee un meccanismo premiale già sperimentato con successo dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, meccanismo noto come Leniency Policy. L’idea alla base di questo meccanismo sanzionatorio prevede una riduzione della sanzione per l’impresa che cooperi con l’autorità antitrust nell’accertamento di comportamenti collusivi rivelando informazioni altrimenti non raggiungibili 15 . L’efficacia di questo strumento dipende in modo rilevante dai modi precisi con cui questa idea viene tradotta in pratica, ed in particolare dall’entità delle riduzioni nella sanzione e dalle condizioni alle quali un'impresa può beneficiare di questo regime. Negli Stati Uniti una prima versione della Leniency Policy venne introdotta nel 1978, prevedendo sconti nella sanzione e nelle condanne penali solamente qualora un'impresa rivelasse informazioni al Dipartimento di Giustizia prima dell’avvio di un'indagine; l’apertura di un procedimento comportava quindi la cessazione dei benefici offerti dalla Leniency Policy alle imprese. Inoltre, l’applicazione della Leniency Policy non era automatica, ma veniva attuata a discrezione del Dipartimento secondo la decisione del funzionario responsabile del procedimento. duttori che si erano orizzontalmente spartiti i principali mercati nazionali europei dei tubi saldati). Si veda, inoltre, in materia di abusi, la decisione 16-9-1998, T.A.C.A., in GUCE L95, 1999, p. 1 ss. (sanzione di 273 milioni di ecu per avere tra l’altro abusato della posizione dominante congiuntamente detenuta impedendo l’entrata sul mercato del trasporto marittimo da e verso l’Europa). 13 . Cfr. la decisione 30-11-1994, Cemento, in GUCE L343, 1994, p. 114; del resto, la stessa Commissione, nella Ventunesima Relazione sulla politica di concorrenza, aveva dichiarato di voler elevare le ammende sino al tetto consentito dalla legge, onde massimizzare l’efficacia dissuasiva delle sanzioni in base alla disciplina antitrust comunitaria. Gli “orientamenti” per il calcolo delle ammende, diffusi nel 1997 dalla Commissione, determinano invece l’importo base della sanzione non in termini di una data percentuale rispetto al fatturato, bensì in milioni di ecu, e risultano pertanto ben poco indicativi ed utili, anche per le imprese. 14 . Come si legge nella Relazione del Department of Justice, Antitrust Division, per l’anno 1999, l’ammontare totale delle sanzioni penali applicate per violazioni antitrust si è elevato da una media di circa 25 milioni di dollari nei primi anni Novanta ad una media di 500 milioni di dollari negli anni 1997-1999. L’ultimo anno preso a riferimento nel rapporto, il 1999, è stato per molti aspetti un anno record, posto che l’ammontare totale delle sanzioni applicate a superato il miliardo di dollari, è quasi raddoppiato il numero delle condanne all’imprigionamento, così come il periodo di detenzione media, ed è stata applicata la più alta sanzione nei confronti una singola impresa (500 milioni di dollari nei confronti della svizzera Hoffman-La Roche, principale artefice della creazione e del funzionamento del cartello mondiale delle vitamine). Ma andamenti simili si sono avuti in Germania, con il Bundeskartellamt che nel novembre 1999 ha comminato la sanzione più alta mai applicata nella sua storia – circa 300 milioni di marchi – nei confronti di un gruppo di imprese operanti nel settore cementiero, ed in Italia, ove i cartelli che hanno visto protagonisti gli assicuratori e le compagnie petrolifere, ma anche imprese operanti in altre industrie hanno indotto l’Autorità garante ad applicare sanzioni elevatissime – quantomeno in assoluto -, tanto che probabilmente essa si avvia a raggiungere nell’anno 2000 i 1.500 miliardi di sanzioni complessivamente irrogate. 15 . Si veda per una più dettagliata discussione della politica europea e americana Ghezzi e Polo (1998). 7
Page 1 and 2: Alcune considerazioni sugli interve
Page 3 and 4: A ciò deve aggiungersi che, per ev
Page 5: sole contrattuali, ciò che pur cos
Page 9 and 10: ciali da parte delle imprese stesse
Page 11 and 12: Negli ultimi anni in sede comunitar
Page 13 and 14: che dunque non possono usufruire de
Page 15 and 16: In modo ancor più rilevante, gli o
Page 17 and 18: Infine, un ambiente economico carat
Page 19 and 20: 2.2.2 Dal monitoraggio dei mercati
Page 21 and 22: Dopo aver esaminato gli elementi os
Page 23 and 24: zazioni estreme all’interno di un
Page 25 and 26: 2.2.3 Analisi economica e “Standa
Page 27 and 28: stificato rifiuto di fornire le inf
Page 29 and 30: cienti a provare la collusione tra
Page 31 and 32: Solo in quattro casi motivazioni di
Page 33 and 34: piuti con le modalità necessarie e
Page 35 and 36: canto a questa motivazione, forzata
Page 37 and 38: Evidentemente, le autorità naziona
Page 39 and 40: mercati, della posizione in essi ri
Page 41: Kuhn K.U. (2000), Fighting Collusio

Alcune considerazioni sugli interventi in materia di intese e di abuso ...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?