Alcune considerazioni sugli interventi in materia di intese e di abuso ...

per selezionare una delle (infinite) allocazioni di mercato implementabili in via collusiva. E'
importante osservare che l'output di questo momento decisionale corrisponde alla fissazione
(e comunicazione reciproca) di strategie di prezzo e quantità che verranno in futuro attuate.
Queste periodiche riunioni appaiono necessarie tutte le volte che variazioni strutturali nei
fondamentali (domanda, costi) richiedano una nuova selezione dell’allocazione da implementare
45 . Ambienti nei quali tali shock strutturali si manifestino con particolare intensità e
frequenza richiedono quindi per loro natura un contatto frequente tra i membri.
La necessità di assicurarsi queste informazioni reciproche e di stabilire tavoli di discussione
in generale può lasciare tracce che l’attività di monitoraggio dell’Autorità può individuare
in molti modi, dalle minute delle riunioni alla predisposizione di strutture formali di
raccolta e circolazione delle informazioni 46 .
Al contempo, occorre riconoscere che un ambiente economico caratterizzato da shock di
domanda la possibilità di una sua migliore previsione di per sé ha un valore per le imprese, ed
esistono quindi incentivi, slegati dall’implementazione di un accordo collusivo, che possono
spingere le imprese a condividere i segnali che ciascuna riceve sullo stato della domanda 47 .
L’osservazione di scambi di informazioni relativi alla domanda può quindi risultare compatibile
con equilibri non cooperativi nel mercato. Non essendo possibile tracciare una linea netta
che separi scambi di informazioni finalizzati alla collusione o motivati da una migliore conoscenza
del mercato, occorre procedere identificando quale delle due motivazioni alternative
risulti più plausibile. Da questo punto di vista frequenti scambi di informazioni disaggregate,
relative alle strategie di mercato di breve periodo seguite o che si intendono seguire, possono
essere con maggiore confidenza interpretati come indizi di un accordo di cartello in essere 48
49 .
45 . Mentre la possibilità di queste riunioni facilità il formarsi e il riaggiustarsi del cartello, può al contempo
presentare un effetto di opposta natura, capace di indebolire la collusione. Come suggerito da
McCutcheon (1997), tali occasioni possono anche consentire la rinegoziazione di un accordo dopo che una precedente
intesa è saltata. Ma facilitando la rinegoziazione, rendono non credibili le punizioni e quindi intrinsecamente
instabile il cartello stesso.
46 . Tuttavia, deve essere sottolineato che le tecniche di laundry delle imprese partecipanti ai cartelli sono
particolarmente accurate. Molto spesso, le parti si riuniscono in luoghi di copertura, utilizzano nomi falsi, ed
inoltre modificano e alterano tutte le tracce relative agli spostamenti dei dirigenti, i punti all’ordine del giorno
nelle riunioni non nascoste, e redigono falsi verbali e minute delle riunioni, sia per ingannare le autorità preposte
a tutela della concorrenza in caso di indagine, sia per sfuggire ad eventuali controlli interni qualora il cartello non
sia stato promosso o autorizzato dalla capogruppo. L’unica possibilità di avere prove certe in questi casi è quello
di ottenere le informazioni da parte di un pentito. E’ particolarmente significativo, in proposito, il già citato cartello
della lisina, in cui a seguito della partecipazione ad un programma di leniency di uno dei membri del cartello,
l’FBI è riuscito a filmare e registrare tutti gli incontri e le telefonate. Cfr. in proposito Griffin (2000).
47 . Si veda nuovamente Kuhn e Vives (1995).
48 . Si veda inoltre in Kuhn (2000) l'interessante discussione sul modo con cui debbono essere valutati
scambi di informazioni su strategie future rispetto a strategie passate, o scambi di informazione privati o invece
pubblici.
49. Di estremo interesse a questo riguardo risulta la recente decisione dell'Autoritá garante italiana in
materia di assicurativa (Provv. 28-7-2000, RC Auto, in Boll. 27/2000), in particolare ai §§. 235-253: è stato possibile
in questo caso identificare con chiarezza la natura e frequenza degli scambi informativi che avvenivano tra
le compagnie di assicurazione, caratterizzati da un dettaglio e relativi a condizioni contrattuali che "che non sono
essenziali per la determinazione del premio puro, come espressamente confermato dalle stesse imprese nel corso
del procedimento", mentre sono facilmente razionalizzabili nella logica di un cartello. Di particolare rilievo é
inoltre il fatto che l'organizzazione degli scambi informativi riguardava un numero elevato di operatori. L'Autoritá
garante ha ritenuto a questo riguardo che l'organizzazione di un cartello fosse resa possibile, in un mercato
così frammentato, proprio dalla disponibilità di informazioni dettagliate sulle reciproche strategie di prezzo, informazioni
che in assenza dei meccanismi predisposti non sarebbero potute circolare a sufficienza, rendendo impossibile
qualunque comportamento collusivo.
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