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ondaverde-30

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Mobilità urbana<br />

COVID-19<br />

AC 2500<br />

"Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e<br />

all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19"<br />

Emendamento<br />

Articolo 229<br />

a) Al comma 3, il numero 1) della lett. a) è soppresso;<br />

b) Al comma 3, la lett. b) è soppressa<br />

Relazione<br />

Si ritiene che l’introduzione della “casa avanzata” sia poco utile ai fini del miglioramento della mobilità dolce che potrebbe invece essere assicurato<br />

con la realizzazione di piste ciclabili o l’istituzione di Zone <strong>30</strong>.<br />

Quando “scatta” il verde al semaforo, le biciclette sono i veicoli più lenti a ripartire; quindi, per motivi di sicurezza, dovrebbero essere gli ultimi a muoversi.<br />

Con la “casa avanzata”, invece, rallentano il deflusso dei veicoli retrostanti, all’inizio del tempo di verde semaforico. Inoltre i velocipedi posti al centro<br />

e sulla sinistra della carreggiata devono compiere una manovra che li riporti sulla destra della carreggiata dove è situata la loro corsia di marcia,<br />

di fatto tagliando la traiettoria dei veicoli a motore che sopraggiungono da dietro. Questa criticità è peraltro accentuata in caso di ripartenza in salita,<br />

dove il velocipede ha ancora più difficoltà a rimettersi in moto.<br />

La “casa avanzata” così come proposta dall’art. 229 impone peraltro anche tutta una serie di interventi sulla segnaletica orizzontale e verticale, non<br />

sempre di facile ed economica realizzazione, e impone ai Comuni l’onere di effettuare valutazioni sull’opportunità di introdurre tale soluzione, creando<br />

di fatto i presupposti di interpretazioni soggettive, senza un corretto e oggettivo riscontro tecnico-normativo, e scaricando su di essi ogni responsabilità<br />

in relazione alle scelte effettuate.<br />

Pur comprendendo lo scopo principale della “casa avanzata”, ossia quello di permettere ai conducenti di velocipedi di attendere il verde semaforico in<br />

posizione più visibile agli altri veicoli e, nel caso, poter svoltare per primi, si evidenziano di seguito le criticità che tendono a sconsigliare l’uso della stessa.<br />

I rischi della istituzione della “casa avanzata” potrebbero consistere in una diminuzione della capacità della intersezione semaforica con conseguenti<br />

ripercussioni sul traffico motorizzato, sulla fluidità della circolazione, ivi compresa quella riferita ai mezzi adibiti al trasporto pubblico, nonché in<br />

un effetto start per i veicoli che attendono il verde semaforico e che potrebbero tamponare i velocipedi posizionati nella “casa avanzata”. Tale problema<br />

potrebbe invece essere superato istituendo un semaforo dedicato ai velocipedi che faccia scattare la fase verde prima di quella destinata agli<br />

altri veicoli, con diminuzione della capacità della intersezione semaforica.<br />

Infine dovrebbero essere valutati gli spazi disponibili in relazione alla sezione stradale, considerato che è necessario predisporre un corsia riservata<br />

per l’accesso alla “casa avanzata”, la cui larghezza non è indicata; in assenza di tale indicazione si dovrebbe far riferimento a quanto indicato nel DM<br />

557/1999 inerente la progettazione della piste ciclabili che fissa ad 1 metro la larghezza minima per brevi tratti.<br />

Si osserva in ultimo che ai sensi dell’articolo 168, comma 8, del DPR 495/1992, i pali di sostegno delle lanterne semaforiche devono essere installati<br />

al di là della linea di arresto, nel verso di marcia, ad una distanza tale da consentire la visibilità delle segnalazioni al primo conducente fermo<br />

in corrispondenza della linea di arresto. L’istituzione della “casa avanzata” potrebbe quindi determinare una difficoltà di percezione della lanterna<br />

semaforica che, in presenza della “casa”, non sarebbe più collocata in corrispondenza della linea di arresto ma ad almeno 3 metri (lunghezza di<br />

un velocipede ai sensi del Codice della Strada).<br />

La scelta di istituire la “casa avanzata” deve essere quindi ben ponderata in relazione alle caratteristiche che contraddistinguono la strada in termini<br />

di flussi, di velocità prevalente, di composizione del traffico, di geometria e organizzazione della intersezione, nonché in relazione alla illuminazione<br />

stradale. L’iniziativa di istituire o meno la “casa avanzata” dovrebbe essere lasciata ai Comuni che possono richiedere l’autorizzazione al Ministero<br />

delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tale modalità consentirebbe di individuare se e in quali contesti sia possibile istituirla.<br />

20<br />

luglio-agosto 2020

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