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organizzativo e grazie anche all’aiuto di
amici colleghi come il maestro Riccardo
Centazzo che, visto il poco tempo
che avevamo a disposizione, mi aiutò
molto realizzando diverse orchestrazioni
delle mie composizioni. La creatività
della composizione è una caratteristica
molto gratificante per il musicista che
crea per appagare il proprio gusto e si
gratifica doppiamente quando incontra
anche quello del pubblico. Come diceva
Schumann: «Mandare luce dentro le
tenebre del cuore degli uomini. Tale è il
dovere dell’artista». La vita quotidiana
spesso tende ad annichilirci, a schiacciare
l’anima, e la creazione di un’opera
d’arte ci aiuta a farci sentire più vicini e
simili a Dio.
Lei è anche direttore della Scuola di
Musica di Campi Bisenzio e titolare
della cattedra di pianoforte.
L’insegnamento è un’attività fondamentale
per noi concertisti. Custodire
la propria arte solo per se stessi è un
atto di egoismo culturale. Dare la possibilità
ai propri allievi di crescere musicalmente
e diventare futuri concertisti è
una soddisfazione altrettanto grande di
quando si è su un palcoscenico a suonare.
Sono più di trent’anni che dirigo
la scuola di musica campigiana, dalla
quale sono già usciti numerosi ragazze
e ragazzi divenuti nuovi concertisti.
Il nostro principale scopo è cercare di
appassionare gli allievi alla grande musica,
insegnare loro le tecniche basilari
in modo da poterli poi far suonare
insieme e contestualmente prepararli
a superare gli esami in conservatorio.
La musica è oltretutto un grandissimo
veicolo capace di far socializzare i ragazzi
e farli crescere in maniera sana
ed intelligente; purtroppo, questo potenziale
non è ancora molto sviluppato
nelle scuole pubbliche dove questa materia
spesso non è neppure presente.
Lo sforzo di ogni musicista professionista
nel diffondere la cultura musicale
anche attraverso l’insegnamento deve
essere una nostra priorità riempiendo
quindi quegli spazi ahimè lasciati vuoti
dalle istituzioni.
Immagino che la pandemia non le
abbia impedito di suonare, la musica
valica spazio e tempo. Quali saranno
i prossimi appuntamenti?
L’incredibile periodo che abbiamo passato
ci ha fatto rendere conto ancor di
più dell’importanza della musica grazie
a tutti quei musicisti che suonavano
dai terrazzi, dai tetti delle case, che
si riunivano tramite il web per creare
orchestre e cori virtuali che ci sollevavano
dalla tristezza dei momenti bui
di completa chiusura nelle nostre case.
Grazie alla tecnologia non ho mai
smesso di fare lezione ai miei allievi
seguendoli spesso quotidianamente
via Internet e, nonostante le problematiche
della lezione a distanza, con
mia grandissima soddisfazione e gratificazione,
alcuni allievi sono persino
riusciti a superare l’esame di ammissione
per entrare in conservatorio.
Purtroppo tutti gli impegni concertistici
previsti nei mesi di lockdown sono
stati annullati; solamente verso la
fine di luglio le mie attività sono parzialmente
riprese e mi hanno visto da
Cascina a Sondrio, dall’Umbria all’Abruzzo
a Genova con un progetto musicale
di elaborazioni che ho fatto per
diversi organici strumentali su musiche
del compianto Ennio Morricone.
In tutti questi concerti, dove peraltro
l’apprezzamento per le esibizioni è stato
altissimo, si è registrato sempre un
afflusso notevole di pubblico se non
il sold-out, ed ho soprattutto avvertito
la voglia delle persone di un ritorno
alla normalità. Purtroppo impegni
e concerti futuri stentano a riprendere
visti i momenti incerti che stiamo
ancora vivendo, ma una cosa è sicura:
nessun virus o lockdown potrà mai
fermare la musica. Del resto come diceva
Nietzsche: «La vita senza musica
sarebbe un errore».
MASSIMO BARSOTTI
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