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Speciale
Pistoia
I segni del tempo
Pittura, fotografia e poesia nella mostra di quattro
artisti alla galleria Artistikamente
di Daniela Pronestì
Cos’è dunque il tempo?
Se nessuno m’interroga
lo so; se volessi spiegar- «lo a chi m’interroga, non lo so». Con
queste parole tratte dalle Confessioni,
Sant’Agostino descrive l’impossibilità
di racchiudere il tempo in una
definizione universalmente condivisa.
Non è possibile descrivere il tempo
in termini assoluti, non essendo né
una cosa né una proprietà delle cose.
Il solo modo per “conoscere” il tempo
è la relazione tra il divenire degli
eventi e la percezione che ne abbiamo
interiormente. L’essenza del tempo ci
sfugge, quindi, ma non le tracce che
questo lascia dentro e fuori di noi. Su
queste premesse si basa la mostra I
segni del tempo inaugurata lo scorso
17 ottobre e protrattasi fino alla fine
dello stesso mese alla galleria Artistikamente
di Pistoia. I quattro artisti
coinvolti − Mila Troni, Annalisa Volpini,
Roberto e Marco Spinicci
− affrontano con tre
diversi linguaggi − pittura,
fotografia e poesia
− un tema tanto affascinante
quanto complesso,
offrendone interpretazioni
che indagano la natura del
tempo sia come fenomeno
misurabile che come
dimensione della coscienza.
Nell’opera di Mila Troni
− in particolare nei dipinti
ottenuti mescolando materia
e colore sulla tela − il
tempo è una forza che divora
le superfici, lasciando
dietro di sé i segni di questo
passaggio inesorabile:
corrosioni, crepe, grumi,
evocazioni di un paesaggio
interiore modellato dal
lento scorrere dei giorni.
È la testimonianza di
ciò che resta al fondo della
memoria, di un’archeologia
dell’anima che lotta per
sopravvivere all’oblio. In altre
opere lo spazio dipinto
accoglie una rappresentazione
febbrilmente dinamica del
tempo: una vera e propria lotta
tra linee e forme che occupano
la superficie senza un
ordine apparente. Un modo
per suggerire la frammentazione
che il tempo porta con
sé, nel sovrapporsi, dividersi
e spesso anche confliggere
di sensazioni e immagini impresse
nella coscienza. Quando
si radica nella memoria, il
tempo non è più acqua che
scorre, ma diventa un cristallo
dalle forme ben definite: è
quello che accade nella serie
intitolata Entropia, opere
Mila Troni, Magnetismo (2020), olio, vernici, ferro, cm 120x80
Mila Troni, Pozzanghera d’olio (2020), olio, ossidi, polveri, ferro, cm 100x80
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I SEGNI DEL TEMPO