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A cura di
Laura Belli
Speciale
Pistoia
Pistoia Novecento
L’arte del secondo dopoguerra va in scena a Palazzo de’ Rossi
di Laura Belli / foto courtesy Fondazione Pistoia Musei
Lo scorso 19 settembre la Fondazione
Pistoia Musei ha inaugurato,
nella sua sede di
Palazzo de’ Rossi, la seconda parte della
mostra Pistoia Novecento, progetto
dedicato alla collezione permanente
di Fondazione Pistoia Musei con opere
delle collezioni di Fondazione Caript e
Intesa Sanpaolo. Questo progetto, pensato
per consentire una lettura il più
possibile completa del panorama artistico
pistoiese nel suo articolarsi attraverso
il secolo scorso, si è rivelato
non solo un’importante occasione di riscoperta
di personalità e stagioni artistiche
che parevano dimenticate ma ha
dato anche un forte stimolo alla ricerca.
La prima parte del progetto − Dal
primo Novecento alla seconda guerra
mondiale − si è conclusa a fine agosto
ed ha raccontato la prima metà del secolo
scorso; la seconda parte − Sguardi
sull’arte dal secondo dopoguerra − è
l’ultima inaugurata e propone un’attenta
indagine sulle vicende artistiche dagli
anni Cinquanta in poi, con un allestimento
che tale rimarrà fino al prossimo
agosto. Le oltre settanta opere esposte
offrono, con il supporto anche di
un importante catalogo, un’immagine
d’insieme dell’arte della seconda metà
del secolo a Pistoia. Nel secondo dopoguerra
la città poté infatti vantare un
folto numero di artisti che, raggruppatisi
nel cosiddetto Cenacolo di Pistoia
e ispirati dalle avanguardie storiche
In questa e nelle altre foto alcune panoramiche della mostra
scoperte alla Biennale
del 1948, si dedicavano
con entusiasmo ad
un aggiornamento della
loro formazione artistica.
Rivendicavano il
ruolo autonomo della
cultura rispetto agli indirizzi
programmatici di
partito, ma anche l’indipendenza
della loro
vocazione artistica, dedicandosi
a un’intensa
ricerca astrattista e spaziando
in nuovi ambiti, come le teorie
matematiche binarie alla base dell’elaboratore
elettronico che iniziava allora a
diffondersi. Visitando la mostra è possibile
conoscere il design radicale degli
Archizoom, la logica binaria delle opere
di Gianfranco Chiavacci, i collage di
Remo Gordigiani, le ricerche astrattiste
di Gualtiero Nativi, Mario Nigro e Fernando
Melani e l’ironia pop di Gianni
Ruffi. Oltre alle opere di artisti pistoiesi,
la mostra raccoglie, grazie ai prestiti
di collezioni pubbliche e private, alcuni
lavori di artisti non locali che hanno
intrattenuto rapporti di scambio con la
città. Tra i nomi celebri in mostra: Roberto
Barni, Sigfrido Bartolini, Vinicio
Berti, Massimo Biagi, Franco Bovani,
Umberto Buscioni, Sergio Cammilli, Alfiero
Cappellini, Andrea Dami, Agenore
Fabbri, Alfredo Fabbri, Aldo Frosini,
Valerio Gelli, Donatella Giuntoli, Renato
Guttuso, Mirando Iacomelli, Lando
Landini, Marcello Lucarelli, Eugenio
Miccini, Adolfo Natalini, Renato Ranaldi,
Giorgio Ulivi, Jorio Vivarelli, Corrado
Zanzotto. La selezione delle opere segue
un andamento cronologico che si
snoda fra le seguenti tematiche: realismo
e figurazione; astratto, materico,
programmato; oggetto e immagine; natura
e artificio; segno, gesto, ambiente.
È ricca, inoltre, di materiali documentari
volti a narrare la vivacità del clima
artistico pistoiese in rapporto al contesto
toscano, nazionale e internazionale
del tempo.
Pistoia Novecento / Sguardi sull’arte
del secondo dopoguerra
Palazzo de’ Rossi
via de’ Rossi 26, Pistoia
www.fondazionepistoiamusei.it
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18;
chiuso il mercoledì
Prenotazione obbligatoria:
+ 39 0573 974267
derossi@fondazionepistoiamusei.it
ARTE PISTOIESE
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