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A cura di
Massimo De Francesco
Letterati stranieri in
Toscana
Edith Wharton
Una “ritrattista” letteraria innamorata di Firenze
di Massimo De Francesco
Edith Wharton Newbold Jones
nasce a New York il 24 gennaio
del 1862, durante la guerra
civile americana, da una delle più
prestigiose famiglie americane. Nel
1866, terminata la guerra, i Jones si
trasferiscono in Europa dove vivono
fino al 1872, anno in cui rientrano in
America. Edith aveva allora dieci anni
e, grazie alla sua permanenza in Europa,
parlava fluentemente francese,
italiano e tedesco. A New
York riceve un’educazione privata,
dando prova del suo innato
talento letterario a soli 16
anni, quando nel 1878 pubblica
alcune poesie sull’Atlantic
Monthly, rivista letteraria fondata
a Boston. Nel 1885 sposa il
banchiere Edward Wharton, con
il quale viaggia in Europa per
quattro mesi ogni anno. Divorzia
nel 1913, mantenendo il cognome
del coniuge con il quale
è ancora oggi conosciuta. Tra i
suoi capolavori letterari più celebri,
Ethan Frome (1911), La casa
della gioia (1905) e L’età dell’innocenza
(1920), per il quale riceve,
prima donna nella storia, il
premio Pulitzer e da cui è tratto
l’omonimo film diretto nel 1993
da Martin Scorsese. Rientrata
in Europa per fuggire dalla soffocante
New York, si trasferisce
in Francia nonostante il suo sviscerato
amore per l’Italia, di cui
parla spesso nei suoi libri citando
città come Venezia, Firenze,
Roma e Napoli. Nel saggio Ville
e giardini italiani, pubblicato
nel 1903 con all’interno le illustrazioni
dell’incisore fiorentino
Giuseppe Zocchi, descrive
doviziosamente il giardino all’italiana.
Sullo stesso argomento
ritorna qualche anno dopo
con Italian Backgrounds (1905),
Edith Wharton in una foto del 1895
in cui racconta con ammirazione gli
sfondi del bel paese. A Firenze stringe
amicizia con i più importanti esponenti
della letteratura ottocentesca
anglo-americana, tra cui Henry James,
che conosce nei periodi in cui
è ospite della scrittrice Vernon Lee a
Villa Il Palmerino, e il critico e collezionista
d’arte Bernard Berenson, di
cui è spesso ospite a Villa I Tatti. Durante
il periodo fiorentino incontra il
pittore italo-americano James Singer
Sargent, al quale nel 1911 commissiona
un ritratto di Henry James. Rientrata
negli Stati Uniti per l’ultima
volta nel 1923 per un incarico onorario
alla Yale University, qualche tempo
dopo fa ritorno in Francia, dove si
spegne a causa di un ictus l’11 agosto
del 1937.
EDITH WHARTON
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