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standard italiani per la cura del diabete mellito - Changing Diabetes ...

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CURA DEL DIABETE IN POPOLAzIONI SPECIfICHE 113<br />

Tabel<strong>la</strong> 24<br />

Obiettivi glicemici in gravidanza (sangue capil<strong>la</strong>re intero)<br />

A digiuno � 95 mg/dl<br />

1 ora dopo il pasto � 140 mg/dl<br />

2 ore dopo il pasto � 120 mg/dl<br />

Terapia nutrizionale<br />

Obiettivi <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia nutrizionale sono: assi<strong>cura</strong>re un’adeguata<br />

nutrizione materna e fetale, fornire un adeguato apporto calorico,<br />

vitaminico e minerale garantendo un controllo glicemico<br />

ottimale senza determinare <strong>la</strong> comparsa di chetonuria (26-29).<br />

La dieta deve essere <strong>per</strong>sonalizza in re<strong>la</strong>zione alle abitudini<br />

alimentari e al BMI pre-gravidico (Tabel<strong>la</strong> 25).<br />

Anche in caso di obesità grave, l’utilizzo di diete drasticamente<br />

ipocaloriche è controindicato: non bisogna quindi ridurre<br />

l’apporto calorico a valori inferiori a 1500 kcal/die. L’introito<br />

calorico complessivo deve essere distribuito in 3 pasti principali<br />

e 3 spuntini (metà mattino, metà pomeriggio e prima di<br />

coricarsi), con suddivisione <strong>del</strong>le calorie giornaliere secondo il<br />

seguente schema:<br />

• prima co<strong>la</strong>zione 10-15%;<br />

• pranzo 20-30%;<br />

• cena 30-40%;<br />

• 3 spuntini 5-10%.<br />

Lo spuntino serale dovrebbe contenere 25 grammi di carboidrati<br />

e 10 g di proteine.<br />

Il rapporto fra i diversi macronutrienti prevede il 50% di<br />

carboidrati (complessi, a basso indice glicemico), il 20% di<br />

proteine, il 30% di lipidi (mono-poliinsaturi), e una quantità<br />

di fibre pari a 28 g/die. Per contenere le escursioni glicemiche<br />

post-prandiali può essere presa in considerazione una riduzione<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> quota di carboidrati, che comunque non è consigliabile<br />

ridurre al di sotto <strong>del</strong> 40%.<br />

Per quanto riguarda gli oligoelementi, in gravidanza si ha il<br />

raddoppio <strong>del</strong> fabbisogno di calcio, ferro e iodio. Per le donne<br />

che non assumono <strong>la</strong>tte o derivati, si consiglia l’utilizzazione di<br />

alimenti fortificati con calcio o supplementazione farmacologica.<br />

È da valutare anche l’eventuale supplementazione farmacologia<br />

di ferro e l’utilizzo di sale iodato.<br />

Sono sconsigliati l’assunzione di bevande alcoliche e di caffeina<br />

in quantità su<strong>per</strong>iore a 300 mg/die (una tazzina di caffè<br />

espresso contiene da 30 a 50 mg di caffeina), che possono determinare<br />

ritardi <strong>del</strong><strong>la</strong> crescita fetale. È ammesso l’uso di aspartame,<br />

saccarina, acesulfame e sucralosio in moderate quantità.<br />

Terapia insulinica<br />

Fabbisogno insulinico<br />

Il fabbisogno insulinico giornaliero in gravidanza varia notevolmente<br />

nell’arco <strong>del</strong><strong>la</strong> gestazione (30). L’autocontrollo domiciliare<br />

consente di mettere in atto rapidamente le opportune variazioni<br />

Tabel<strong>la</strong> 25<br />

Determinazione <strong>del</strong> fabbisogno energetico e incremento ponderale raccomandato<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> dose insulinica. Nelle donne insulino-trattate prima <strong>del</strong><br />

concepimento è frequente riscontrare una diminuzione <strong>del</strong> fabbisogno<br />

insulinico nel primo trimestre di gestazione (10-20%);<br />

in questo <strong>per</strong>iodo, il profilo glicemico risulta spesso instabile, con<br />

tendenza a frequenti ipoglicemie notturne. Successivamente, il<br />

fabbisogno aumenta progressivamente, raggiungendo un “p<strong>la</strong>teau”<br />

intorno al<strong>la</strong> 36a settimana (l’aumento complessivo può<br />

essere <strong>del</strong> 100% o maggiore); il profilo glicemico tende a stabilizzarsi<br />

con il progredire <strong>del</strong><strong>la</strong> gravidanza.<br />

Schemi di terapia insulinica<br />

Le donne con <strong>diabete</strong> pre-gestazionale tipo 1 devono essere trattate<br />

con plurisomministrazioni di insulina con schemi di tipo<br />

basal-bolus. È necessaria l’impostazione di piani terapeutici individuali,<br />

tenendo conto <strong>del</strong>lo schema in corso prima <strong>del</strong><strong>la</strong> gravidanza;<br />

una suddivisione indicativa <strong>del</strong> fabbisogno insulinico<br />

totale in gravidanza può comunque prevedere:<br />

• insulina ad azione pronta (circa 50% <strong>del</strong>le unità totali) ai<br />

pasti: 20% prima di co<strong>la</strong>zione, 40% prima di pranzo, 40%<br />

prima di cena;<br />

• insulina ad azione intermedia (preferibilmente isofano) necessaria<br />

<strong>per</strong> garantire l’insulinizzazione notturna e <strong>del</strong>le ore preprandiali,<br />

1-3 somministrazioni/die.<br />

Anche in questo caso rimane essenziale l’adeguamento <strong>del</strong>le dosi<br />

in re<strong>la</strong>zione al controllo glicemico giornaliero (31).<br />

Iniziando una terapia insulinica in donne con <strong>diabete</strong> pregestazionale<br />

tipo 2 precedentemente in terapia orale, si può fare<br />

riferimento a una dose iniziale di 0,7 U/kg <strong>del</strong> peso attuale, con<br />

una suddivisione <strong>del</strong><strong>la</strong> dose totale analoga a quel<strong>la</strong> indicata sopra<br />

<strong>per</strong> il <strong>diabete</strong> tipo 1 (32).<br />

Uso degli analoghi <strong>del</strong>l’insulina<br />

Gli analoghi ad azione rapida presentano caratteristiche farmacologiche<br />

che li rendono partico<strong>la</strong>rmente indicati in gravidanza,<br />

data l’importanza di control<strong>la</strong>re le escursioni glicemiche<br />

post-prandiali. Per quanto concerne <strong>la</strong> sicurezza, <strong>la</strong> maggiore<br />

es<strong>per</strong>ienza ha finora riguardato l’analogo lispro, <strong>per</strong> il quale<br />

non vi sono evidenze di azioni teratogene o di altri effetti negativi<br />

(33-35); recentemente, <strong>per</strong>ò, dati <strong>del</strong> tutto rassi<strong>cura</strong>nti sono<br />

stati ottenuti anche <strong>per</strong> aspart, in uno studio control<strong>la</strong>to randomizzato<br />

condotto su 322 gravide con <strong>diabete</strong> tipo 1, che non<br />

ha evidenziato un aumento <strong>del</strong>le complicazioni materne (36) o<br />

fetali e <strong>per</strong>inatali (37) nelle donne trattate con l’analogo, rispetto<br />

a quelle che utilizzavano insulina rego<strong>la</strong>re umana. Si può quindi<br />

affermare che queste molecole possono essere usate con sicurezza<br />

in donne gravide; non vi sono invece, al momento, sufficienti<br />

dati sull’uso in gravidanza <strong>del</strong>l’analogo rapido glulisina, anche<br />

se studi sul<strong>la</strong> riproduzione animale non hanno rilevato alcuna<br />

differenza fra questo farmaco e l’insulina umana in termini di<br />

gravidanza, sviluppo embrio-fetale, parto, o sviluppo post-natale.<br />

Meno chiara è <strong>la</strong> situazione <strong>per</strong> gli analoghi ad azione ritardata.<br />

Struttura bmi (kg/m 2 ) FabbiSogno energetico (kcal/kg/die) aumento ponderale (kg)<br />

Sottopeso � 18,5 40 12,5-18<br />

normopeso 18,5-25 30 11,5-16<br />

Sovrappeso � 25 24 7-11,5

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