standard italiani per la cura del diabete mellito - Changing Diabetes ...
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PREVENzIONE E GESTIONE DELLE COMPLICANzE DEL DIABETE 79<br />
o diuretico (20). Le linee-guida <strong>del</strong>l’ADA precisano che se il filtrato<br />
glomeru<strong>la</strong>re stimato è � 30 ml�min �1 �1,73 m �2 il diuretico<br />
tiazidico va sostituito con un diuretico <strong>del</strong>l’ansa.<br />
Le metanalisi di Lindholm LH e coll. hanno dimostrano<br />
un aumento <strong>del</strong> rischio di ictus nei pazienti in trattamento<br />
con b-bloccante e le linee-guida <strong>del</strong> NICE/BHS raccomandano<br />
di non utilizzare i b-bloccanti come farmaci di prima<br />
linea <strong>per</strong> il trattamento <strong>del</strong>l’i<strong>per</strong>tensione (21), in assenza di<br />
comorbilità che ne consiglino l’utilizzo. Sebbene nello studio<br />
UKPDS non si siano osservate differenze significative in termini<br />
di rischio cardiovasco<strong>la</strong>re tra captopril e atenololo, lo studio<br />
non aveva abbastanza potere <strong>per</strong> individuarle (17) e il già<br />
citato studio LIFE suggerisce, invece, una su<strong>per</strong>iorità <strong>del</strong>l’ARB<br />
sul b-bloccante (16).<br />
La maggior parte <strong>del</strong>le linee-guida inserisce gli a-litici tra<br />
i farmaci di ultima scelta in quanto nello studio ALLHAT<br />
(Antihy<strong>per</strong>tensive and Lipid‑Lowering Treatment to Prevent Heart<br />
Attack Trial) <strong>la</strong> doxazosina aumentava il rischio di ictus e scompenso<br />
cardiaco (22).<br />
La discussione re<strong>la</strong>tiva al farmaco di prima scelta è in parte<br />
accademica in considerazione <strong>del</strong> fatto che nel soggetto diabetico<br />
il raggiungimento <strong>del</strong> target terapeutico è arduo e richiede<br />
quasi sempre una terapia d’associazione. È infatti noto che nello<br />
studio UKPDS il 30% dei soggetti randomizzati a un controllo<br />
intensivo <strong>del</strong><strong>la</strong> pressione arteriosa era trattato al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong>lo studio<br />
con almeno tre diversi farmaci (5). Analogamente, nello<br />
studio ALLHAT il numero medio di farmaci utilizzati era su<strong>per</strong>iore<br />
a 2 e un terzo dei soggetti era trattato con più di tre farmaci<br />
anti<strong>per</strong>tensivi (20).<br />
La terapia di associazione prevede <strong>la</strong> combinazione di farmaci<br />
di prima scelta. In accordo con le linee-guida ESH/ESC<br />
le associazioni raccomandate nei soggetti in terapia con ACEinibitore<br />
o ARB sono con il diuretico e/o il calcioantagonista.<br />
Lo studio ADVANCE (Action in <strong>Diabetes</strong> and Vascu<strong>la</strong>r Disease:<br />
Preterax and Diamicron‑MR Controlled Evaluation), che ha valutato<br />
<strong>la</strong> combinazione fissa di un ACE-inibitore e un diuretico<br />
(indapamide) vs. p<strong>la</strong>cebo in 11.140 diabetici di tipo 2, ha dimostrato<br />
una significativa riduzione <strong>del</strong><strong>la</strong> mortalità cardiovasco<strong>la</strong>re<br />
e <strong>del</strong>le complicanze micro/macrovasco<strong>la</strong>ri nei soggetti in<br />
terapia con ACE-inibitore e diuretico (14). Sebbene parte di<br />
tale effetto benefico possa essere dovuta ai minori livelli pressori<br />
nel gruppo trattato con ACE-inibitore e indapamide, tali<br />
risultati supportano <strong>la</strong> raccomandazione all’utilizzo <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia<br />
di associazione ACE-inibitore/diuretico. Lo studio ASCOT-<br />
BPLA (Aglo‑Scandinavian Cardiac Outcome Trial‑Blood Pressare<br />
Lowering Arm) ha dimostrato in pazienti i<strong>per</strong>tesi con moderato<br />
rischio cardiovasco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> su<strong>per</strong>iorità <strong>del</strong>l’associazione amlodipina/ACE-inibitore<br />
rispetto a quel<strong>la</strong> atenololo/diuretico su<br />
mortalità ed eventi cardiovasco<strong>la</strong>ri complessivi, un risultato confermato<br />
nel sottogruppo dei soggetti diabetici (23).<br />
Le linee-guida ESH/ESC sconsigliano <strong>la</strong> combinazione diuretico<br />
tiazidico/b-bloccante <strong>per</strong> il rischio di deterioramento<br />
<strong>del</strong> controllo metabolico. Non è raccomandata l’associazione<br />
ACE-inibitore e ARB sul<strong>la</strong> base dei risultati <strong>del</strong> recente studio<br />
ONTARGET, che ha mostrato un deterioramento <strong>del</strong><strong>la</strong> funzionalità<br />
renale e un maggior ricorso al<strong>la</strong> dialisi nei pazienti trattati<br />
con <strong>la</strong> combinazione rispetto ai pazienti in monoterapia (24).<br />
Qualora <strong>la</strong> triplice terapia con ACE-ininitore/ARB, diuretico<br />
e calcioantagonista non sia sufficiente al raggiungimento<br />
<strong>del</strong>l’obiettivo terapeutico sarà necessario aggiungere altri farmaci<br />
anti<strong>per</strong>tensivi, come b-bloccanti, a-bloccanti e risparmiatori<br />
di potassio. Questi ultimi, come sottolineato dalle linee-guida<br />
NICE/BHS, vanno utilizzati con caute<strong>la</strong> nei pazienti in trattamento<br />
con farmaci che bloccano il sistema renina-angiotensina<br />
<strong>per</strong> il rischio di i<strong>per</strong>potassiemia.<br />
In pazienti resistenti a una terapia multip<strong>la</strong>, dovrebbe<br />
essere presa in considerazione <strong>la</strong> valutazione di un’i<strong>per</strong>tensione<br />
secondaria.<br />
Monitoraggio<br />
Prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong> trattamento, <strong>la</strong> pressione arteriosa deve<br />
essere rivalutata entro un mese, al fine di confermare <strong>la</strong> presenza<br />
d’i<strong>per</strong>tensione. Una pressione sistolica � 140 mmHg o una<br />
pressione diastolica � 90 mmHg richiede, in ogni caso, l’inizio<br />
<strong>del</strong> trattamento farmacologico. I pazienti con i<strong>per</strong>tensione<br />
dovrebbero essere monitorati frequentemente e <strong>la</strong> dose <strong>del</strong> farmaco<br />
aggiustata finché non siano raggiunti gli obiettivi pressori<br />
consigliati (7). Il controllo glicemico e <strong>la</strong> presenza di altri fattori<br />
di rischio cardiovasco<strong>la</strong>re, come obesità, dislipidemia, fumo,<br />
microalbuminuria (determinata prima <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong><strong>la</strong> terapia),<br />
dovrebbero essere attentamente valutati e trattati.<br />
Donne in gravidanza<br />
Per le donne diabetiche con i<strong>per</strong>tensione arteriosa cronica in gravidanza<br />
è auspicabile il raggiungimento di un valore pressorio di<br />
sistolica tra 110-129 mmHg e di diastolica tra 65-79 mmHg, <strong>per</strong><br />
il possibile effetto positivo a lungo termine sul<strong>la</strong> salute materna.<br />
Valori pressori più bassi possono essere associati a ridotta crescita<br />
fetale. Il trattamento con ACE-inibitori e ARB è controindicato<br />
durante <strong>la</strong> gravidanza, poiché può causare danno fetale. In gravidanza<br />
l’uso cronico dei diuretici è stato associato a una riduzione<br />
<strong>del</strong> volume p<strong>la</strong>smatico materno, che potrebbe ridurre <strong>la</strong> <strong>per</strong>fusione<br />
uterop<strong>la</strong>centare. Gli anti<strong>per</strong>tensivi noti <strong>per</strong> essere efficaci<br />
e sicuri in gravidanza sono: metildopa, <strong>la</strong>betalolo, diltiazem, clonidina<br />
e prazosina. Le linee-guida NICE/BHS suggeriscono di<br />
utilizzare i calcioantagonisti come farmaci di prima scelta nelle<br />
donne diabetiche in gravidanza, mentre ametildopa, calcioantagonisti<br />
long-acting e b-bloccanti selettivi sono indicati come<br />
come farmaci di prima scelta dalle linee-guida <strong>del</strong>l’ADA.<br />
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