Scarica il catalogo in PDF - Casa d'aste Farsettiarte
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paiono scelti per la loro stessa natura: quella di elementi<br />
neutrali e <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ib<strong>il</strong>i.<br />
La coppia al centro della tela occupa quasi l’<strong>in</strong>tera altezza<br />
del quadro, l’orizzonte basso del piano su cui<br />
è collocata ne accresce la monumentalità. Il colore<br />
aranciato e sapido del piano di appoggio della coppia<br />
di manich<strong>in</strong>i si <strong>in</strong>terseca con le qu<strong>in</strong>te scenografiche<br />
costituite dagli edifici scorciati, concepiti come volumi<br />
puri, posti ai lati di Ettore e Andromaca. L’altezza<br />
di tali edifici è accuratamente scandita <strong>in</strong> modo<br />
da accompagnare quella delle due figure, rivelando<br />
<strong>il</strong> sofisticato progetto preord<strong>in</strong>ato all’esecuzione del<br />
quadro. Un progetto la cui puntualità caratterizzava<br />
anche la profonda analisi dedicata a ciascuna delle<br />
preparazioni dei colori, di cui restano, accuratamente<br />
annotate negli scritti dell’artista, ognuna delle composizioni.<br />
All’altezza delle spalle dei manich<strong>in</strong>i lo scorcio<br />
dei cornicioni degli edifici appare sv<strong>il</strong>uppato <strong>in</strong> modo<br />
da rendere chiaro <strong>il</strong> punto di fuga dell’<strong>in</strong>tera composizione,<br />
mentre al livello degli ovali sferici di Ettore e<br />
Andromaca si trova una banderuola per lato, percettib<strong>il</strong>e<br />
<strong>in</strong> virtù dei tocchi di bianco che def<strong>in</strong>iscono realisticamente<br />
<strong>il</strong> movimento svolazzante e unidirezionale<br />
Giorgio de Chirico, La mal<strong>in</strong>conia, matita, 1915<br />
delle bandiere. Questa notazione, quasi impercettib<strong>il</strong>e<br />
all’<strong>in</strong>terno di una composizione così ricca di dettagli<br />
diversi, accresce <strong>il</strong> senso di sospensione che deriva<br />
dalla stasi di ognuno dei restanti elementi del quadro.<br />
Un allestimento scenografico la cui immob<strong>il</strong>ità sembra<br />
rafforzare l’importanza attribuita dall’artista alla<br />
direzione della luce sulla composizione del quadro.<br />
Puntato dall’angolo destro, <strong>il</strong> fascio lum<strong>in</strong>oso scolpisce<br />
e ord<strong>in</strong>a tutti gli elementi del dip<strong>in</strong>to, esaltando i<br />
toni sapienti dei colori accuratamente studiati dall’artista,<br />
e proiettando i lunghi ed esatti prof<strong>il</strong>i delle ombre<br />
sul piano e sulla parete color mattone dell’edificio<br />
a s<strong>in</strong>istra, quasi divenissero anch’essi elementi fisici<br />
del quadro e non riflessi della luce. Ad aumentare <strong>il</strong><br />
senso estraniante dell’atmosfera, al di là dell’orizzonte<br />
fermo alle spalle dei manich<strong>in</strong>i, la tridimensionalità<br />
dello sfondo piatto e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito è percettib<strong>il</strong>e grazie alle<br />
due costruzioni che fanno da qu<strong>in</strong>ta. L’imbiancatura<br />
a <strong>in</strong>tonaco e l’apertura delle alte logge che le contraddist<strong>in</strong>gue<br />
<strong>in</strong>teragiscono con <strong>il</strong> trascolorare dal giallo<br />
dorato al verde smeraldo dello sfondo, disteso al f<strong>in</strong>e<br />
di simulare un crepuscolo, un nuovo <strong>in</strong>izio contrapposto<br />
alla luce serot<strong>in</strong>a proveniente dal basso nella<br />
Giorgio de Chirico, Il condottiero, matita, 1917