Scarica il catalogo in PDF - Casa d'aste Farsettiarte
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mondo cercano d’essere qualcosa: Classico, romantico,<br />
modernista, positivista, moralista, cristiano ecc.<br />
Perché non c’è nessuno che si contenti d’essere semplicemente<br />
uomo libero – libero di amare, di soffrire<br />
di lamentarsi e di contraddirsi quando gli pare e piace<br />
– come fa la natura?» Lezione quanto mai attuale, così<br />
aderente alle necessità profonde del nostro tempo.<br />
L’<strong>in</strong>sieme del paesaggio <strong>in</strong> cui vive lo conquista e gli<br />
risplende dando alle sue opere una carica di <strong>in</strong>time<br />
commozioni: «la contemplazione di queste coll<strong>in</strong>e,<br />
dei monti celesti più lontano e dei valloncelli che si<br />
acquietano all’ombra dei cipressi <strong>in</strong> un tepore di luce<br />
dorata mi met-te fuori di me […] <strong>il</strong> mio pensiero corre<br />
ai miei lavori e alle belle pa-g<strong>in</strong>e che ci sarà da scrivere<br />
<strong>in</strong> marg<strong>in</strong>e ai bei quadri da di-p<strong>in</strong>gere» (a Pap<strong>in</strong>i,<br />
6 novembre 1908; <strong>in</strong> G. Pap<strong>in</strong>i-A. Soffici, Carteggio I,<br />
1903-1908, a cura di M. Richter, Edizioni di Storia e<br />
Letteratura, Roma / Fondazione Primo Conti, Fiesole,<br />
1991).<br />
Semplice, <strong>in</strong> apparenza, Le fornaci del Poggio a Caiano,<br />
costruito con sapienza di blocchi cromatici e di<br />
spazi che crescono senza fatica alcuna o <strong>in</strong>sistenza di<br />
stesura, cioè larghi di tessuto, dal primo piano verdeggiante<br />
e bianco f<strong>in</strong>o al diradato bianco-azzurro<br />
del cielo; e fra le due zone che sono riposi emotivi, la<br />
staccionata fatta sentire come un benevolo rec<strong>in</strong>to, gli<br />
alberi nati così un poco spontanei e un poco aggiustati<br />
dalle mani del contad<strong>in</strong>o; f<strong>in</strong>almente <strong>il</strong> rustico accucciato<br />
nella campagna quasi <strong>in</strong> attesa di svegliarsi poiché<br />
qui c’è profumo di prima matt<strong>in</strong>a. La terra, ecco,<br />
<strong>il</strong> valore nom<strong>in</strong>ale e simbolico del terreno-territorio,<br />
da amm<strong>in</strong>istrare, non solo da sfruttare, accompagnamento<br />
dell’esistenza ed esempio per chi vi nasce e nel<br />
proprio essere congiunto alla terra esprime la dimensione<br />
della propria <strong>in</strong>teriorità e, secondo Soffici, così<br />
tracciata non può essere che armonica, <strong>in</strong> concordia<br />
con l’universale.<br />
Un testo di pittura può essere testimonianza, qu<strong>in</strong>di,<br />
di una personalità che non si esaurisce certo nella contemplazione<br />
dei luoghi, ma r<strong>in</strong>tocca e rimanda ogni<br />
volta, ad ogni pag<strong>in</strong>a, a un superiore scopo: sempre<br />
meglio, sempre più a fondo addentrarsi nel mistero<br />
umano.<br />
Soffici tiene a riprodurre Le fornaci del Poggio a Caiano<br />
nel fascicolo <strong>in</strong>iziale della rivista da lui <strong>in</strong>teramente<br />
redatta Rete Mediterranea (Vallecchi, Firenze, marzo<br />
1920), che segna la ripresa della sua attività pittoricoletteraria<br />
dopo la guerra.<br />
Lo stesso anno, 27 maggio-15 giugno, si tiene a Firenze<br />
la sua prima grande personale di pittura, Esposizione<br />
Soffici, organizzata dall’editore Att<strong>il</strong>io Vallecchi; e<br />
qui <strong>il</strong> quadro è <strong>in</strong> mostra.<br />
Ardengo Soffici, La raccolta delle olive (1908)<br />
Il dip<strong>in</strong>to è pure pubblicato nella prima monografia<br />
a lui dedicata (Ardengo Soffici, Roma, 1922, testo <strong>in</strong><br />
francese di Carlo Carrà) dalle Edizioni di Valori Plastici,<br />
che Mario Broglio dirigeva <strong>in</strong>sieme con la rivista<br />
omonima.<br />
Carrà coglie le misure essenziali del collega: «Ma ciò<br />
che importa di r<strong>il</strong>evare non è tanto <strong>il</strong> carattere toscano<br />
del suo spirito; è che questo spirito non è mediocre.<br />
Bisogna riconoscere, senza far torto ad alcuno, che <strong>il</strong><br />
glorioso realismo toscano ha ritrovato <strong>in</strong> Soffici, dopo<br />
la morte di Giovanni Fattori, <strong>il</strong> suo vero <strong>in</strong>terprete,<br />
<strong>il</strong> suo più grande rappresentante. Le case, le strade,<br />
i campi, gli alberi, le coll<strong>in</strong>e, gli uom<strong>in</strong>i della Toscana<br />
ritrovano nei quadri di Soffici l’espressione franca<br />
della loro speciale proprietà lirica, e quel senso di stupore<br />
che è proprio a questa terra miracolosa e lavorata<br />
da una civ<strong>il</strong>tà m<strong>il</strong>lenaria» (traduzione).<br />
Il 1908 è l’anno nel quale Prezzol<strong>in</strong>i e Pap<strong>in</strong>i, chiusa<br />
nel 1907 la loro rivista Leonardo, pensano a un nuovo<br />
periodico che potesse proseguire e anzi accelerare<br />
lo svecchiamento della cultura italiana: sarà La Voce,<br />
gloriosa testata cui Soffici è subito chiamato a collaborare.<br />
Da ricordare che uno dei maggiori autori de<br />
La Voce, Piero Jahier, non certo facoltoso, acquisterà<br />
<strong>il</strong> quadro, ed è un tassello storico: può <strong>in</strong>tendersi così<br />
quali legami unissero Soffici e Jahier, di amicizia e di<br />
stima.<br />
È l’anno <strong>in</strong> cui l’artista di Poggio a Caiano pubblica<br />
un testo che per la prima volta <strong>in</strong> modo conv<strong>in</strong>cente e