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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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finestra apertasempre una ricchezza, avereun amico lontano lo è doppiamenteperché può condividerecon me esperienzee conoscenze diverse dallemie». Successivamente anchela zia di Samuele in unasua lettera ci presentava piùdettagliatamente la realtà incui operava e il suo lavorocon i bambini dell’InfanziaMissionaria 1 .È stata una logica conseguenzaallora per i ragazziportare a catechismo unsalvadanaio, in cui metterele monetine che rappresentavanola rinuncia a qualcosache per loro era un dipiù, ma che per altri potevadiventare la possibilità diavere cose utili ed importanti.Due ragazzi inoltre,appoggiati dalle famiglie,hanno deciso di condividerecon gli amici dell’Ecuadorle mance ricevute per laIl gruppo dei bambini dell'Infanzia Missionariadi Carapungo - Quito, con le animatrici.loro prima comunione.Alla fine dell’anno abbiamoscritto tutti insiemeuna lettera di gruppo e poii ragazzi hanno aggiuntouna lettera personale in cuisi presentavano, inviavanodei disegni e chiedevano dicorrispondere con un amicoecuadoregno.Nel frattempo il ritornodi una delle altre suoredel nostro paese - che è venutaa trovarci per parlarcidella sua esperienza e perrispondere alle numeroseGruppo dei bambini di Villafranca Padovana che stanno vivendol’esperienza di amicizia Italia-Ecuador, con le animatrici.domande dei ragazzi - hadato nuovo vigore all’iniziativae, quest’anno, siamoripartiti con maggior entusiasmo,ravvivato dall’arrivodelle risposte alle lorolettere.È stata un’emozionegrandissima per i ragazziaprire le lettere indirizzate aciascuno di loro e leggere leprime parole che, sebbenein spagnolo, non avevanobisogno di traduzione, maarrivavano direttamente alcuore Hola, amigo! (ciao,amico!). È stato bello scoprireamici che, pur abitandodall’altra parte del mondo,vivevano esperienzesimili alle loro e condividevanole stesse passioni. Allafine di quest’anno, abbiamoanche raccolto le nostreofferte assieme alle lettereper gli amici dell’Ecuadore… l’amicizia continua!Giovanna Miolo,Villafranca Padovananoi, giovani animatoridel gruppo Infancia AMisionera di Carapungo- Quito, sembra buono ilcontatto con altri bambinidi un altro paese, l’Italianella fattispecie, perchésuggerisce ai nostri bambiniche non sono gli uniciche fin da piccoli si preparanoad essere missionari eche nel mondo ce ne sonomolti altri, in tutti i Paesi.Questa piccola esperienzadi corrispondenzadiventa allora un ulterioreincentivo per far crescerein noi e nei bambini il desideriodi farci missionari delvangelo.Tutte le volte che arrivanolettere, foto, giochi,disegni dall’Italia li vediamoemozionati: si rendonoconto di avere amici cheabitano in un Paese moltolontano e si sentono da lororicordati e appoggiati. Nesegue la voglia di rispondere…di scrivere o mandarequalcosa.A noi piacerebbe continuarequesta iniziativa,sollecitati dallo slogan checi accompagna Dei bambinidel mondo sempre amici!Ci piacerebbe continuarla,anche per scambiarciidee fra animatori e frabambini, e coltivare i valoridell’amicizia, dell’aiuto reciproco,della solidarietà,dell’unione e dell’allegria,dell’amore verso il prossimoe della umiltà.Infine, grazie ai nostriamici italiani per il loro farsivicini in modo semplice eautentico.Gabriella e gli animatoridi Carapungo - Quito1Opera fondata nel 1843 damonsignor Janson De Forbin, vescovodi Nancy (Francia). Mira aeducare i fanciulli allo spirito missionario,interessandoli alle necessitàdei loro coetanei dei paesidi missione, mediante l’offerta dipreghiere e di aiuti materiali.finestra aperta14 ottobre/dicembre 2010

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