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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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CON LA VESTE DI LINO PURO, SPLENDENTE nel ricordone ore della domenica perla visita a persone anzianee malate: ora raggiungevacon la sua bicicletta le casedella parrocchia dove sapevaesserci qualche infermo,portando anche l’eucaristia;ora si affiancava al parrocoper visitare ammalati/anzianiin ospedale o nelle casedi riposo. Un servizio chegradualmente l’ha affinatae preparata a quella presenzadi consolazione e diconforto svolto nella casadi riposo di san Vito al Tagliamento.Suor Anna ha dovutofare spesso i conti con unasalute precaria che la rendevafragile e in alcuni momentiparticolarmente sensibile…Una situazione chenegli ultimi anni si è acuita eaggravata, riducendo progressivamentel’attività chesvolgeva nella comunitàdi appartenenza. Il trasferimentodalla comunità diMontegrotto all’infermeriadi Casa Madre è stato perlei un passo doloroso, purriconoscendo e godendodelle attenzioni e delle premureche le riservavano siale sorelle della comunità diprovenienza sia il personaledell’infermeria. In tutto avvertivache il Signore c’erae l’accompagnava e sosteneva.Nell’ultimo tratto distrada non sono mancati imomenti di sconforto e dipaura, e suor Anna non sivergognava di comunicarequesti sentimenti cercandoe chiedendo compagnia.Ma il Signore che ci conoscee non chiede oltrele nostre forze, alla fine leha preparato un passaggiosereno. Nella cornice dellafesta dei Santi e del ricordodei defunti, mi viene spontaneopensare suor Annaavvolta dalla luce di Dio chescioglie ogni ombra e nellaquale anche tutti gli affannidella vita si dileguano e ognidesiderio del cuore trova finalmentecompimento.suor Laura Scotton50 ottobre/dicembre 2010suor Agnese Peruffonata a Carmignano di S. Urbano (PD)il 22 marzo 1938morta a Monselice (PD)il 17 ottobre 2010Rosetta Peruffo scelsein età adulta di seguire ilSignore secondo la formadi vita delle suore francescaneelisabettine; infattilasciò a 24 anni la casapaterna di Carmignano,una frazione di S. Urbano(PD), dove era natanel marzo del 1938. Nell’ottobredel 1964 fece laprima professione religiosae prese il nome dellamamma divenendo suorAgnese. Fece la sua primaesperienza apostolicacome assistente nell’asiloinfantile di Cadola (BL)cui segui un prolungatoperiodo di studio che lepermise di acquisire la necessariacompetenza perprendersi cura dei piccoliospiti dell’Istituto “Caenazzo”a Badia Polesine(RO), prima e poi di quellidel sanatorio infantile “E.Vendramini” di Roma doverestò per molti anniinsegnando anche nellascuola materna “AlfonsinaMuzzo” e in quella annessaalla scuola elementare“S. Francesco”. Il periodoromano di suor Agnese fuinterrotto dai tre anni vissutia Catanzaro, scuolamaterna “Santa Croce” earricchito dalla frequenzaa corsi formativi di catechesial Pontificio AteneoAntonianum.Nel 1998 suor Agnese,già molto provata nelsuo fisico, lasciò definitivamentel’impegno scolasticoe la catechesi. Restòa Roma, comunità “MaterLaetitiae”, e per quasi diecianni fece un servizio diaccoglienza come centralinista-portinaianella vicinaCasa Famiglia “E. Vendramini”.Lasciò la Capitalenell’ottobre del 2009 perritirarsi nella comunità diMonselice (PD) che le offrìl’ambiente accogliente esereno di cui aveva bisognoper le sue condizionidi salute. Queste si aggravaronoin fretta cogliendotutti di sorpresa. E, nonostantele attenzioni e lecure, suor Agnese vennechiamata dal Signore comefrutto maturo e purificatodalla vita.Una testimonianza.suor Agnese Peruffoaveva una grande passioneper i bambini: ha passatouna vita accanto ad essi.Nella scuola materna seppedare tutto in energia,intelligenza, cuore e passione.Molti bambini l’hannoavuta come insegnantee l’hanno sempre ricordatacon tanta riconoscenzaper le sue doti educative ecreative.Finito il tempo dell’insegnamento,fece partedi una comunità di sorelleanziane: qui si rese disponibilenel servire, prestareaiuto a quelle ammalate oricoverate in ospedale.Una suora, ricoverataimmobile all’ospedale “Gemelli”di Roma per un graveincidente stradale, ricordacon commozione chetre volte al giorno andavaad accudirla; la definisceun angelo che si aggiravaattorno al letto, angelo attento,premuroso, serenoe disponibile.Grazie, suor Agnese,per le tue attenzioni e perle tue finezze; ti ricordiamocosì: fraterna e un po’schiva, capace di generosadedizione.suor Rosanna Rossisuor Maddalena Vendraminnata a Orgiano (VI)il 27 aprile 1934morta a Pordenoneil 17 ottobre 2010Suor Maddalena Vendramin,nata nell’aprile del1934 ad Orgiano, localitàdel basso vicentino abbellitadalle ultime propagginidei Monti Berici, maturò lasua vocazione alla vita religiosain una famiglia nellaquale erano evidenti e onoratii riferimenti cristiani delvivere e operare. Scelse laforma di vita delle suoreelisabettine conosciute attraversole numerose presenzeche operavano nelterritorio circostante.A vent’anni iniziò l’itinerarioformativo del postulatoe del noviziato enell’ottobre del 1956 fecela prima professione religiosa.Il collegio Carissimi “S.Giuseppe” in Roma fu ilsuo primo ambito di serviziodove mise a fruttole sue abilità manuali nelguardaroba. Nel contempomaturò la disponibilitàverso una delle espressioniapostoliche tipiche della famigliaelisabettina: la curadella persona ammalata.Come infermiera fece lasua prima esperienza nelRicovero di mendicità “S.Lorenzo” a Venezia; da quipassò a Catanzaro, nellacasa di cura “Villa Serena”e quindi nell’ospedale “ReginaMargherita” di Roma.Nel 1978 ritornò a Veneziaper prendersi curadelle persone anziane ricoveratenella casa di riposo“Santi Giovanni e Paolo”. Inquesto periodo ebbe modo

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