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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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Le celebrazioni dei 150 anni: racconti e testimonianze E questo, nonostante gli inizinon siano stati facili, a causa dellaguerra; ma la forza dell’amore - haproseguito il presule - ha aiutato lenostre suore a mettersi tra la gente,per condividerne gioie, sofferenze,fatiche, disagi per il clima... con unadedizione commovente ed inspiegabile,a servizio dei malati, dellacatechesi, della promozione delladonna...Il Vescovo ha concluso la suaomelia invocando dal Signore la suabenedizione e con l’augurio che lafamiglia elisabettina possa avere ildono di nuove vocazioni sudanesi.Sono poi risuonate alcune testimonianzesull’opera elisabettina inSudan, raccontata dalla voce di alcunepersone che fin dall’inizio hannocamminato con le suore, condividendonela missione.È intervenutaanche la Superioradelegata, soffermandosiin particolare su quattro parole:Rallegrarsi: perché la nascita alcielo di madre Elisabetta è per noimotivo di gioia.Ringraziare: perché nel «giornofatto dal Signore» è bello renderegrazie per quanto lui ha fatto connoi e per noi in questi venticinqueanni di presenza in Sudan.Impegnarsi: in un cammino di collaborazione,consapevoli che ciascuno- suore e parrocchiani - ha bisognodell’aiuto dell’altro per costruirela comunità cristiana.Sperare: certe, anche quando nonè facile, che il Signore non abbandonanessuno: lui ha promesso dirimanere con noi sempre. Dal KenyaMadre Elisabetta è viva in noiPer celebrare la nascita al cielo di madre Elisabetta,tutta la comunità del Kenya si è incontrata per pregare,ricordare, condividere.a cura di Paola Manildo stfeRi-cor-dare è impegno a fare memoriadi un passato per ri-dare-al-cuorenuovamente le ragioni forti che guidano ipassi dell’oggi e, chissà, quelli del domani.Ricordare a 150 anni dalla morte èstato scavare i perché, il come e il dovedella vita di madre Elisabetta Vendramini:i suoi primi passi alla sequela delSignore, come quelli dell’età matura, finoalla consegna ultima di se stessa.Ecco perché l’intera comunità delKenya, in sintonia con tutte le sorelleelisabettine sparse nel mondo, ha fattomemoria dei 150 anni dalla sua mortenel corso di un intenso week-end che ciha viste radunate nella comunità del noviziatoin Kahawa West, alla periferia diNairobi, il 23 e 24 aprile scorsi.XVII150° anniversarioGrazie ad una preparazione partitaoltre due mesi prima, ogni comunità hacercato di “raccontare la Madre” ancheattraverso le sfide al carisma che provengonodal Kenya di oggi. In un intrecciarsi diespressioni le più diversificate, ElisabettaVendramini è stata presente “più viva chemai” tra noi con le sue parole, le sue sceltee il suo esempio di madre e sorella deipoveri perché figlia prediletta del Padre.Quasi a sigillare l’evento a coronamentodella nostra festa, Juliana Njeri Muriukiha pronunciato il suo sì al Signore nellafamiglia elisabettina attraverso la primaprofessione, diventando così figlia e sorelladi Elisabetta.Ma sentiamo dal racconto di tre giovanisorelle lo svilupparsi dei diversi momentiche hanno fatto del nostro weekenduna occasione per riapproriarci insiemedelle nostre comuni origini, originispirituali e di senso che motivano il nostroalzarci da tavola per offrire un servizioregale 1 in questa terra del Kenya.Abbiamo celebrato il ricordo dellasua morte, sì, ma madre Elisabettaè viva, viva in noi! Lo abbiamo sperimentatocon commozione e gioia il23 e 24 aprile 2010 quando tutte cisiamo riunite a Kahawa, quasi fosseproprio lei, Elisabetta Vendramini,a rivolgere un invito personale a ciascunasuora 2 , novizia, postulante e aciascuna comunità, il ‘noi’ fraternoche vive e traffica il dono comune.È nel bel giardino della casa delnoviziato che il nostro incontrarcivede il suo inizio; la coordinatricesuor Antonia Nichele ci invita ain<strong>Caritate</strong>C H R I S T I

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