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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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Elisabetta Vendramini: ritratto a più colori Elisabetta Vendramini:ritratto a più coloriChiamata a farsi poveraUna lettura dal “di dentro” del cammino di Elisabettanel suo entrare in intimità con Gesù, facendosi come luipovera con i poveri e per i poveri.di Francapia Ceccotto stfeLa chiamata di Dio irrompe nellacoscienza di Elisabetta proprioalla vigilia delle nozze: «Non vediche la tua condotta a dannazioneti porta? Vuoi tu salvarti? Va’ aiCappuccini». Ricordando questomomento Elisabetta annota: «A talvoce, che a me fu un fulmine, rimasesì scossa la mia natura che tostomi fu chiesto cosa mi sentiva [...].Rinvenuta alquanto dissi: Se sietevoi che ciò volete, Signore, datemila forza per obbedirvi» 1 .La pronta disponibilità della personaconsente la “presa” consacrantedello Spirito il cui effetto è losfocarsi di ogni altro interesse: daquel momento infatti tutto le diventaestraneo: i discorsi, le mode, gliamori, il suo ragazzo di Ferrara, lasua famiglia...Seguono tre anni di attesa durantei quali Dio la prepara ad altrenozze. Lo sposo per il quale l’ha pensatada sempre è il Figlio prediletto,Gesù, servo sofferente che si donaper la salvezza del mondo.Lo fa iniziandola alla professionedi povera.La conversione che Dio le chiesefu veramente una conversione versoil basso, verso i poveri: un vieni checomportava un va’, un esodo in povertànella direzione dei poveri.Ai “Cappuccini” Elisabetta muovei primi passi verso il “dove” di Dioalla scoperta della sua vocazione emissione. Attraverso un camminodi svuotamento Dio la conduce ariconoscere e ad accogliere la povertàsua personale e quella degli altri e lagratuità del suo amore; a fare la sceltadei poveri riconoscendosi in essi,sorella e madre, testimone di caritànella tenerezza e nella compassione.Il periodo trascorso ai Cappuccininon fu facile. Privazioni, fatiche econtrarietà metteranno a dura provala sua fede e il suo slancio. La situazioneche vi trova, se da un lato sollecitala sua esperienza e creatività,dall’altro sembra opporsi alla chiamatadi Dio per niente preoccupatodi dare indicazioni precise.Elisabetta teme d’essersi sbagliata;in realtà sta solo allenandosi avivere l’abbandono fiducioso e filialeche le consentirà di impossessarsicon amore della sua vita e di faredella chiamata dall’Alto una personalee libera risposta di amore.La sofferenza la dispone all’ascoltodi Dio, alla preghiera, allanecessità di misurarsi con le esigenzedel vangelo e con Dio stesso che laaccoglie con le sue ambizioni e generoseimpulsività e le purifica.Attraverso la sofferenza Elisabettagiunge a riconoscersi con stuporee gioia grande solamente nella chiavedi questa rivelazione di amore, acui si consegna totalmente.Identificata con Cristopovero e crocifissoL’azione di Dio in Elisabetta èespressa dalla sua identificazionecon Cristo povero e crocifisso. Ed èsintetizzata in una espressione che laBassano, il conservatorio “Ai Cappuccini”,oggi sede della Fondazione“Don Marco Cremona”, dove Elisabettavisse dal 1820 al 1826 (foto 1939).III150° anniversarioin<strong>Caritate</strong>C H R I S T I

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