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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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CON LA VESTE DI LINO PURO, SPLENDENTE nel ricordodi qualificare ulteriormentela sua professionalità.Nel 2001 fu trasferitaall’Istituto “S. Francesco”di Vasto Marina (CH) e dal2003 al 2008 operò nellacasa di riposo “Iviglia” a S.Candido Murisengo (AL).Già da tempo suorMaddalena accusava alcunidisturbi che rendevanofaticosa la sua motilità; aS. Candido la situazionepeggiorò visibilmente tantoda rendersi necessariala sospensione del servizioper venire ricoverata, il 28marzo 2008, nell’infermeria“S. Giuseppe” di Pordenone.Si sperava in un soggiornotemporaneo: invecedivenne definitivo.Furono due anni resisempre più faticosi dal progrediredella malattia. Neimomenti migliori, esprimevail desiderio di aiutare lesorelle ospiti dell’infermeria:tanti anni vissuti accantoalla persona ammalataavevano reso in lei abitualeun atteggiamento di servizioche neppure la malattiaaveva oscurato.Suor Maddalena fu unaammalata consapevoledella gravità della sua situazionee si preparò nellapreghiera di abbandonoall’incontro con il Signoredella sua vita.La testimonianza di chil’ha conosciuta da vicino.Suor Maddalena, unasorella che sento vicina.Abbiamo vissuto insiemerealtà non sempre facili dicui cercavamo di trovarel’aspetto positivo.Aveva un animo sensibile:i panorami del Monferratola deliziavano… Curavacon amorevolezza gli ospitidella Casa “Iviglia” chepregarono tanto con donLuigi per la sua guarigionee che pregano ancora oggisapendola tra le bracciaamorose di Dio.Nonostante la sua pocasalute si prodigava con generositàe precisione, cosìtutti la sentivano sorella emadre. Il distacco da S.Candido è stato per tuttidoloroso, ma necessario.Era particolarmentecontenta del proprio cognome,Vendramin, perchétanto simile a quello di MadreElisabetta; era come sela Madre le fosse particolarmentevicina proprio inforza di un tale cognome.Nutriva un tenero affettoper i suoi familiari e godevanel constatare quantofossero uniti nella fede enell’aiuto scambievole.Suor Maddalena se ne èandata in modo un po’ inatteso,lasciandoci l’ereditàdi una vita fatta servizio.Per tutto ciò che è stataper me ho il cuore colmo digratitudine.suor Dalisa GaleazzoSuor Maddalena Vendraminha vissuto con professionalità,competenza epassione il suo rapportocon gli ammalati. Dotatadi una forte sensibilità, avolte tornava a casa dalreparto dell’ospedale SS.Giovanni e Paolo (VE) conle lacrime agli occhi perchénon aveva saputo lenirela sofferenza di qualchepersona.Era capace di tante relazioni,pur essendo riservatae silenziosa. Il suo fisicosempre sofferente era unagrande croce, per cui a voltesembrava triste, ma erasolo preoccupata di nonessere in grado di compierela sua missione.Nell’ultima comunità incui espletò il suo servizio,la casa di riposo “Iviglia”di S. Candido di Murisengo(AL), si prese cura degliospiti della Casa e, purconsapevole della malattiache avanzava, seppe stareaccanto a loro donando serenitàe coraggio.Due anni fa, costrettadal male, dovette lasciarel’“Iviglia” dove si era sentitaamata e rispettata, anchedal Direttore e dal personaledella Casa.Il nostro grazie va a suorMaddalena per tanto beneprofuso per i poveri e per lafamiglia elisabettina. Tuttela ricordiamo con affetto.suor Rosanna Rossisuor Albaugusta Gottardonata a Padovail 13 gennaio 1919morta a Taggì di Villafranca (PD)21 ottobre 2010Suor Albaugusta Gottardoera nata in periferiadi Padova nel gennaio del1919. A ventitré anni raggiunseil postulato delle suorefrancescane elisabettinein centro città determinataa iniziare l’iter formativo perconsacrarsi interamente aGesù Signore secondo ilcarisma della beata ElisabettaVendramini.Il 2 ottobre 1944 fecela prima professione religiosae fu subito immessanell’ambito educativo dellascuola materna. Suor Albaugustaera una personasemplice e schiva, quindiaccettò con gratitudinedi non avere responsabilitàdiretta di una sezionema di affiancare le sorellesupportando la loro azioneeducativa con una presenzadiscreta e attenta.Fece la sua prima esperienzaall’Istituto “E. Vendramini”di Venezia-Lido epoi nell’Istituto “Bettini” diPonte di Brenta (PD); quindinella scuola materna diS. Eufemia di Borgoricco(PD), di S. Colombano aSettimo (FI), di Alleghe e diCodissago (BL), e infine aCandelù (TV).Nel 1983 ritornò in zonaPadova, prima in unacomunità vicina al Duomo,quindi a Taggì di Villafranca- comunità “Mater Amabilis”- dove fu diligentecentralinista per quattordicianni e, soprattutto, una presenzaserena in comunità,sempre pronta a “dare unamano” secondo il bisognoe le sue possibilità.Nel 1999 la sua saluteebbe evidenti cenni di cedimento,per cui fu necessariotrasferirla in un ambienteprotetto: la vicina infermeria.Finché le fu possibilesedeva accanto alle sorelleallettate regalando loro unapreziosa compagnia.Quando la sua infermitàsi fece più seria suor Albaugustavisse i suoi giorninel silenzio, nella preghierae nell’offerta di sé, atteggiamentiche furono i tratticaratterizzanti tutta la suavita e che costituiscono lasua preziosa eredità. Ricordiamo nella preghierae con fraterna partecipazionela sorella disuor Idaflora e suor ZaffiraDalla Priasuor Perseveranza Lincettosuor Idelfonsa Malvestiosuor Sionne Masettosuor Mariagrazia Scialinoil fratello disuor Marialessia Rettore.

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