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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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Le celebrazioni dei 150 anni: racconti e testimonianze si celasse la realtà: in un mondofatto di episodi, gag, sms, spot pubblicitari,la storia con la sua concatenazionedi eventi sembra unarealtà di cui i bambini sentono piùdi tutti bisogno.Tanto più una storia come quelladi Elisabetta caratterizzata da coerenza,fede, bontà: esempio di vita evirtù rare in ogni tempo, tanto piùin questo in cui sembra esistere solol”io” e il “qui e ora”.Negli occhi incantati davanti allettore e nelle bocche semiaperte deibambini mi pareva di leggere il pensieroche passava nella mente: “Maè una storia inventata?”, con tuttala fatica che credo debbano provarecontinuamente nel distinguere finzionee realtà.Io, come maestra e come persona,mi porto a casa da quel pomeriggio,lo sguardo di stupore puroe sincero, perché sono convinta che,finché si è capaci di stupirci del benee del male, non si è indifferenti:stupirci del bene ci dà la voglia diimitarlo perché ci ha toccato dentro,stupirci del male significa nonessere abituati e quindi continuare acombatterlo.Chiara Pasquini, insegnanteDall’Italia: PadovaUna festa a più vociSimboli, musica, canti, giochi che hanno coinvolto tuttala comunità educativa confluita nel cuore dell’opera diElisabetta: la Casa Madre.Un girasole colmo di doniLa mattinata del 27 aprile per glialunni della Scuola ElisabettaVendramini è stata davvero speciale.La Scuola anche quest’anno haproposto alle famiglie un gesto disolidarietà, in collaborazione conl’associazione “San Vincenzo” dellaparrocchia di S. Antonio d’Arcella,ossia la possibilità di raccoglieregeneri alimentari da distribuire allefamiglie più bisognose del quartiere.L’iniziativa ha riscosso per l’ennesimavolta un grande successo edè stata davvero considerevole la rispostaottenuta. Durante la mattinauna classe per volta si è recata nelluogo indicato per depositare i doni.Ad attendere i bambini c’era suorMaria Luisa che, attraverso dei pannelliraffiguranti la vita di Elisabetta,ha raccontato alcuni fatti importantiche hanno segnato la sua vita e lasua missione nel mondo.I bambini poi sono stati invitatia svolgere un’altra attività che li hacoinvolti in prima persona: il completamentodi un grande pannellocon rappresentati dei girasoli. Elisabettanei suoi scritti ha lasciato unmessaggio alle sue suore proprio apartire dall’esperienza del girasole:«Il girasole, abbenché coperto sia dinubi il caro astro che vagheggia, maicessa di rivolgersi a quello: così voi,sì nelle tenebre che nel pien meriggio,mai cessate di mirare il vero Soldi giustizia e di adorare, riverenti,quell’adorabile volontà della qualevi vorrei pazze, piene e ripiene e pervase»1 .La nostra attività voleva propriosottolineare che ognuno può guardaree fare riferimento nella propriavita al vero Sole, cioè Gesù.Il pannello rappresentava un girasoleda completare, formato da 16petali, tanti quante le sezioni e leclassi di cui è composta la Scuola.Ogni bambino doveva con un ditodipingere una parte di petalo chene componeva la corolla e lasciareall’interno del grande pistillo il proprionome come segno di adesione esintonia con il messaggio proposto.Le risonanze ricevute hanno dimostratoche anche questa iniziativaè stata ben accolta dai bambini chein<strong>Caritate</strong>C H R I S T IXXII150° anniversario

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