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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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Elisabetta Vendramini: ritratto a più colori Elisabetta Vendramini e le figlieSpunti dagli scrittiRiscoprire la Madre nel suo rapportarsi con le figlie è unentrare in contatto più intimo con il suo cuore, che guardava“lontano”: alle figlie del suo tempo ma anche a quelle future,a noi e a quelle “che Dio ci invierà”.di Anna Maria Griggio stfeigilare, amare, sopportare e pascere:questo è il dovere di«Vuna buona madre» (E 471). Quattropiste che la beata ElisabettaVendramini suggerisce a suor AntoniaCanella, superiora di una delleprime comunità. In questi verbimi sembra, in un certo senso, sintetizzatolo stile di Elisabetta neiconfronti delle figlie e prime suoreelisabettine.Come aquila che vegliala sua nidiataElisabetta Vendramini veglia sullefiglie che Dio le ha inviate perchésiano tutte di Dio, perché Dio sia ilcentro e bene dell’anima, «colui chel’ha amata, mirata e scolpita nellasua mano» (I 1,2; 18,4).Da esperta maestra di spirito sache ora la debolezza ora la stanchezzaora le tentazioni possono affievolireil fervore degli inizi, perciòinsiste nel presentare e mantenerevivo ai loro occhi l’ideale a cui guardarecostantemente. Non si preoccupasolo che siano sagge spose fedeli, maanche si cura della loro salute e delloro benessere: «Come state? Mangiatevolentieri? Ridete? Dormite? Viprego di stare sempre allegre nel Signore»(E 232).Vicina con il cuoreL’amore di Elisabetta per le figlieè concreto, fatto di tenerezza e attenzionealle loro necessità: il cibo,il riposo, il vicendevole affetto e unasana ilarità. Alle suore della primacomunità aperta a Venezia scrive:«vicinissima vi sono col cuore abbenchélontana con la persona… ilmio cuore è sempre in moto, ora conuna suora bisognosa, ora con un’altra»(E 243). Le osserva e le seguetutte. Gode con loro del buon esitodell’apostolato e ha sempre in cimaa tutto la memoria della «messe incui Dio ci pose, veramente apostolica»(E 324) e pertanto è contenta distaccarle da sé «perché al servizio vimando del caro prossimo» (E 234).E non ha timore di proporre unabuona amicizia tra sorelle che si sostenganol’una l’altra per «farsi a gustodello Sposo» (E 454): «La virtuosaamicizia che tieni con la Toninami piace; ti raccomando di fomentarlanell’altre ancora; siate tutte unsol cuore ed una sola anima» (E 57).Elisabetta esprime l’amore ancheportando le pene e le angosce dellefiglie le quali, come ogni creaturaumana, passano attraverso i travaglie le burrasche della vita. Solo qualcheesempio:a una figlia che cerca consolazioninella preghiera spiega che «la viadello spirito abbisogna delle quattrostagioni di cui abbisogna la nostraterra per dare a suo tempo la necessariasussistenza all’uomo» (E 403);a un’altra chiede con amore informazionisulla condotta che tienecon le fanciulle, «per le quali ti bramonon soltanto madre e nutricema sollievo ricchezza e rifugio» (E171);a una superiora raccomanda:«Salutami le figlie; coltiva più conl’esempio che con la voce il loro spirito;siate tutte buone religiose, mareligiose Terziarie come professatoavete» (E 392);a una figlia molto provata raccomanda:«L’obbedienza ti sarà sempreun sole che illumina le tue tenebre ouna lucerna che ti farà chiaro anchenella privazione del sole» (E 604).Elisabetta sa quanto sono difficiligli inizi di una vita da vere religiose:ne conosce i dubbi, le tristezze,le paure. Come una tenera madreed esperta maestra di spirito guidale suore con sapienza, illuminando,incoraggiando, orientando desiderie promesse.Quanto amorevole è l’espressioneche rivolge a una figlia: «Iddio tiamò benché traviatella… e ti tolse daipericoli per sua particolar grazia eprotezione; ringrazialo e corrispondi…»(E 476).Come il buon pastoreGesù buon pastore è un modelloche Elisabetta presenta più voltealle suore nelle sue Istruzioni.Il desiderio che esse siano «tutteagnelle di Gesù» la eccita a parlareperché ascoltino la voce del Pastoree camminino «dietro le sue ormelungo un sentiero che le guida allasalvezza» (I 37,4).«Segui qual pecorella docilel’agnello immacolato Cristo Gesù»(E 182), dice a una figlia che davasperanze di una ottima riuscita nellavita spirituale ma che muore giovanissima,a 33 anni. E a tutte nelle suein<strong>Caritate</strong>C H R I S T IVI150° anniversario

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