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Caritate

n. 4 - ottobre/dicembre 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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CON LA VESTE DI LINO PURO, SPLENDENTEDal 2004 iniziò ad assentarsidalla nostra comunitàdi Lissaro per prestareassistenza ala mammaammalata: ma siamo certiche nel suo cuore è semprerimasto vivo il ricordodi noi. Lissaro ha sempredesiderato di rivederla e hasempre saputo aspettarla,ricordandola in ogni momentocon la preghiera. Leiha saputo essere una fiammaardente, ma… cometutte le fiamme si è spentaquaggiù. Per noi quella sualuce continua a brillare dall’alto.Grazie, SSP!I giovani di Lissarosuor Teobalda Valentininata a Campiglia dei Berici (VI)il 27 agosto 1919morta a Taggì di Villafranca (PD)l’11 settembre 2010Suor Teobalda era nataa Campiglia dei Bericinel basso vicentino il27 agosto 1919; crebbein una famiglia profondamentecristiana che posele buone basi per la suascelta di vita: amare il Signorecon cuore indivisoe, nel suo nome, amare- soccorrere il prossimo.Non ancora diciannovenneIda Valentini partì per Padova;nel postulato e nelnoviziato delle suore francescaneelisabettine vissecon impegno il tempo dellaformazione iniziale; il 28settembre del 1940 fece laprima professione religiosae diventò suor Teobalda.Fu subito avviata agli studiinfermieristici nella scuolaannessa all’ospedale civiledi Padova dove fece anchele prime esperienze in qualitàdi infermiera caposala.Nel 1948 passò nella comunitàin servizio pressola casa di cura “Jorfida”quindi, per un breve periodo,operò prima nella casadi cura “Morelli” di Roma epoi nel sanatorio “Busonera”di Padova. Nel 1958 futrasferita all’ospedale civiledi Pordenone dove ebbemodo di esprimere per benventuno anni le sue qualitàumane e professionalifacendosi stimare da tutti.Nel 1982, dopo brevi presenzea Catanzaro - sanatorio“Ciaccio” - e a Pomponesco(MN) - Casa diriposo -, approdò alla casadi riposo “Santi Giovanni ePaolo” di Venezia, dove pernove anni continuò a dareprova della sua professionalitàe a testimoniare lasua scelta di servire concompetenza e gioia le personein stato di bisogno.Cessato il rapporto dilavoro nella grande strutturaveneziana, passò aFirenze per prendersi curadelle signore residenti nellacasa di riposo “E. Vendramini”.Quando nel 1993 lefu chiesto di far parte dellacomunità “Domus Laetitiae”di Taggì per assistere,come infermiera, le sorelleanziane e bisognose di curerispose ancora una voltacon generosa prontezza edimostrò attenzione a 360gradi.Nel 2007 l’avanzaredell’età e malanni di varianatura le imposero di rinunciareal servizio direttoalla persona, ma suor Teobaldacontinuò ad essere,in comunità, la suora attentae vigile che sa “dare unamano” felice di servire e ciòfino al novembre del 2009,quando fu necessario il ricoveronell’infermeria. Fuuna malata serena, consapevoledella “chiamata”sempre più prossima e lietadi andare incontro al Signoretanto amato. suor Annarachele Giacomellonata a Pianiga (VE)il 25 febbraio 1926morta a Padovail 21 settembre 2010Suor Annarachele Giacomello,nata a Pianiga (VE)il 25 febbraio 1926, scelse- non ancora ventenne -di seguire il Signore Gesùsecondo la forma di vitadelle suore francescane elisabettine:il 3 maggio 1948fece la prima professione efu subito inserita nel mondoeducativo della scuolamaterna. Operò e visse inmolti contesti parrocchiali:ad Alleghe, Cadola eCavarzano nel bellunese;nella parrocchia “S. Carlo”e “Natività” a Padova. Fupresente a Prozzolo (VE) ea Pordenone nelle scuolematerne “S. Giuseppe”e “Sacro Cuore”; quindi aGarda nel veronese.Nel 1988 lasciò definitivamentel’attività educativa:da parecchio tempoi suoi problemi di saluterendevano faticoso l’insegnamentoe l’attenzione aibambini sempre più vivaci.Iniziò per lei una nuovastagione: svolse il delicatoe prezioso compito di“collaboratrice di comunità”con una presenza attentae vigile accanto allesorelle: fu così al “Bricito”di Treviso e al “Maran” diPordenone. A S. Vito alTagliamento (PN) fece peralcuni anni la sacrestananella chiesa della casa diriposo dimostrando curaper le “cose” del Signoree attenzione per gli ospitifrequentatori quotidiani delluogo di preghiera.nel ricordoNel 2006 ebbe bisognodi una lunga degenza nell’infermeriadi Casa Madre,dimessa, le fu propostoun ambiente protettoche le consentisse riposoe serenità: la comunità diMontegrotto Terme (PD),situata nell’ex monasterodelle Clarisse, le offrì l’ambientesereno di cui avevabisogno.Esso le facilitò quelcammino interiore che, presadalle molte incombenze,non sempre aveva avutomodo di curare. Quandoperò il suo cuore dette segnidi importante sofferenza,fu costretta a ripetutiricoveri e a fare dell’infermeriadi Casa Madre la suanuova comunità: visse condignità la sua situazione diammalata e con il desideriogrande di recuperare la salute.Gradualmente tuttaviacapì che il Signore la stavachiamando e si consegnò alui pacificata e pronta.Una testimonianza.Incontrai suor Annarachelenegli anni ottanta nellacomunità “Sacro Cuore”di Pordenone. La ricordoinsegnante di scuola materna,preparata e capace;una preparazione arricchitae completata nel tempo conil metodo Montessori. Il suotratto elegante, fine, tipicamentefemminile ben integravale esigenze di questoorientamento didattico enon era difficile coglierlonella sua aula sempre accoglientee luminosa, nellacura del materiale didattico,e soprattutto nella cura deibambini a lei affidati.Suor Anna, oltre l’orarioscolastico, svolgeva anchealtri servizi, in particolarela cura e il decoro dellachiesa parrocchiale: ci tenevaall’addobbo florealeintonato liturgicamente eall’arredo sempre lindo eprofumato… credo che sanFrancesco potesse compiacersenedavvero.Riservava inoltre alcu-ottobre/dicembre 2010 49

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