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La rivolta dei senza niente

Numero 32 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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SPORT<br />

Domenica 7 marzo 2010<br />

23<br />

Non solo il calcio entusiasma il popolo <strong>dei</strong> tifosi: un viaggio tra le discipline migliori e non minori<br />

In Campania lo sport è d’oro<br />

Dai fratelli Abbagnale a Pino Maddaloni (judo) e Clemente Russo (boxe)<br />

MARIA EMILIA COBUCCI<br />

Famiglia di campioni<br />

È tutta la famiglia<br />

Maddaloni a dedicarsi<br />

allo sport. Marco fratello<br />

di Pino è un judoka di<br />

rango internazionale. È<br />

un ex campione Italiano<br />

Assoluto e due volte<br />

Campione Europeo<br />

Under 23 nel 2004 e<br />

2005.<br />

Oggi milita nelle file<br />

delle Fiamme Oro di<br />

Roma. <strong>La</strong> sorella di<br />

Pino, <strong>La</strong>ura è stata pluricampionessa<br />

italiana e<br />

per molti anni titolare<br />

nella Nazionale Italiana<br />

Femminile. Inoltre è la<br />

moglie del pugile italiano<br />

Clemente Russo.<br />

Adesso non si dedica più<br />

all'attività agonistica.<br />

Sport uguale calcio. È questo<br />

il pensiero che accomuna la<br />

maggior parte degli italiani.<br />

Vuoi perché è lo sport più<br />

seguito, vuoi perché oggi è<br />

diventato uno <strong>dei</strong> più grandi<br />

business mondiali. Ma lo<br />

sport è molto di più. Esistono<br />

decine di discipline,<br />

dalla pallacanestro al judo,<br />

dal canottaggio al pugilato,<br />

nelle quali gli italiani si sono<br />

contraddistinti salendo sempre,<br />

o quasi, sul podio <strong>dei</strong><br />

vincitori. E la Campania in<br />

questo campo la fa da maestra.<br />

Chi non ricorda i fratelli<br />

Abbagnale? Di Castellammare<br />

di Stabia, Giuseppe e<br />

Carmine hanno costituito<br />

insieme al timoniere Giuseppe<br />

di Capua uno degli<br />

equipaggi più celebri della<br />

storia del canottaggio mondiale.<br />

Il loro palmares comprende<br />

due allori olimpici:<br />

Los Angeles 1994 e Seoul<br />

1988. Fu proprio durante la<br />

finale olimpica di Seoul che<br />

l’equipaggio italiano vinse<br />

l’oro sconfiggendo il temuto<br />

armo inglese composto da<br />

Stephen Redgrave, ritenuto<br />

il più forte canottiere della<br />

storia e Andy Holmes. A<br />

questi vanno aggiunti i sette<br />

titoli mondiali conquistati<br />

tra il 1981 e il 1991. Tesserati<br />

per la Canottieri Stabia e allenati<br />

dallo zio, Giuseppe <strong>La</strong><br />

Mura, divenuto poi direttore<br />

tecnico della Federazione<br />

Italiana di Canottaggio, i fratelli<br />

Abbagnale hanno dominato<br />

per un decennio la scena<br />

del canottaggio mondiale,<br />

portando questo sport,<br />

povero e poco conosciuto,<br />

alla ribalta mediatica.<br />

Ma in Campania non ci sono<br />

solo i fratelli Abbagnale.<br />

Campione del mondo dilettanti<br />

a Chigago 2007 e vicecampione<br />

olimpico a Pechino<br />

2008, Clemente Russo si<br />

è imposto nel pugilato mondiale<br />

per pesi massimi. A<br />

soli undici anni entra per la<br />

prima volta in una scuola di<br />

boxe, la Excelsior Boxe Marcianise,<br />

iniziando così quel<br />

cammino che l’ha portato<br />

sul tetto della boxe mondiale.<br />

Tra i titoli vinti vi è anche<br />

un bronzo agli Europei Juniores<br />

del 1988, cinque titoli<br />

italiani, i mondiali militari<br />

del 2004 e la medaglia d'oro<br />

ai Giochi del Mediterraneo<br />

di Almeria del 2005.<br />

Ma anche nel Judo italiano è<br />

la Campania a primeggiare.<br />

Classe settantasei, Giuseppe<br />

Maddaloni, detto Pino, inizia<br />

ad appassionarsi a questo<br />

sport già all’età di due<br />

anni, sotto la guida del padre<br />

Giovanni che ancora oggi lo<br />

segue nella preparazione a-<br />

tletica e nelle gare. Il primo<br />

successo arriva ai Giochi<br />

della gioventù del 1988 e per<br />

nove anni consecutivi, partendo<br />

dagli esordienti e arrivando<br />

fino agli juniores, è<br />

imbattuto nelle categorie<br />

giovanili, conquistando per<br />

ben 13 volte il titolo di Campione<br />

d'Italia. Il suo palmares<br />

è ricco di vittorie. Dall’oro<br />

vinto alle Olimpiadi di<br />

Sidney del 2000 all’argento<br />

<strong>dei</strong> Campionati Europei del<br />

2006 a Tampere.<br />

“Tatanka” scatenato<br />

Pluri iridato, Clemente<br />

Russo è stato il portabandiera<br />

della nazionale<br />

olimpica italiana nella<br />

cerimonia di chiusura<br />

delle Olimpiadi del 24<br />

agosto 2008. Il suo soprannome<br />

è Tatanka (bisonte)<br />

e deriva dal suo<br />

stile di combattimento<br />

Più forte anche del destino<br />

Nel 2004 Pino Maddaloni<br />

subisce un infortunio<br />

al ginocchio che gli<br />

costa uno stop di un anno.<br />

Nel 2005 si riscatta<br />

dal lungo periodo di i-<br />

nattività aggiudicandosi<br />

la medaglia d'oro ai Giochi<br />

del Mediterraneo ad<br />

Almeria.<br />

GLI EMIGRANTI DELLO SPORT: AGOSTINO GAROFALO (12<br />

Da Torre è arrivato al Toro<br />

«<strong>La</strong> mia scommessa è la promozione con una società di tradizione storica»<br />

Pochissimi<br />

gettoni<br />

in Serie A<br />

Agostino Garofalo è nato<br />

a Torre Annunziata il<br />

29 settembre 1984. Terzino<br />

sinistro, ha iniziato<br />

a Terzigno, poi Salernitana,<br />

Nocerina, Grosseto<br />

e Siena, e da gennaio<br />

è al Torino. Conta<br />

appena 3 presenze in A.<br />

Garofalo è sposato con<br />

Raffaella, da cui ha avuto<br />

Stefano, di tre anni, e<br />

Chiara, che ha 7 mesi. Il<br />

suo hobby è il Subbuteo:<br />

«Avversario difficile<br />

per me era Gigi<br />

Consonni, a cui dicevo<br />

“Dovresti giocare con<br />

le dita, non con i piedi”»,<br />

così dice. (o.s.)<br />

ORLANDO SAVARESE<br />

Agostino Garofalo, perché lasciare<br />

la Campania per tentare un’avventura<br />

importante nel calcio?<br />

E’ stata una scelta fatta perché c’era<br />

la possibilità di andare al Grosseto: lì<br />

avrei potuto giocare titolare.<br />

Cos’ha avuto di speciale l’esperienza<br />

di quattro anni a Grosseto?<br />

Ero quasi ventunenne, e in Maremma<br />

mi sono formato come uomo<br />

e calciatore. Lì ho vinto un campionato<br />

di C1, e sono stato anche<br />

bene. Appena ho un po’ di tempo<br />

libero, torno volentieri a Grosseto.<br />

Non più tardi di otto mesi fa è arrivato<br />

il Siena, che ricordo ha del<br />

debutto in massima serie?<br />

Un ricordo bellissimo, perché da<br />

piccolissimo sognavo di giocare<br />

qualche minuto in A. Ho debuttato<br />

con il Livorno in un derby, poi ho<br />

giocato contro Bologna e Milan, ma<br />

purtroppo a gennaio sono partito.<br />

Quindi, rammarico per non aver<br />

proseguito l’esperienza a Siena?<br />

A sinistra<br />

Agostino Garofalo<br />

in azione contro<br />

l’Albinoleffe:<br />

a Bergamo<br />

il suo Torino<br />

si è imposto 0-1<br />

Sì, perché non ho avuto quasi mai<br />

l’opportunità di mettermi in mostra.<br />

Non so spiegarmelo, ma ora gioco a<br />

Torino, e ne sono contento.<br />

Il fatto che il Torino abbia fatto<br />

molti cambiamenti dopo un brutto<br />

girone d’andata, è sintomatico<br />

del rinnovo delle ambizioni?<br />

Certo, Torino è una piazza importantissima,<br />

che ha una visibilità<br />

enorme. Il Torino è seguito in tutta<br />

Italia, anche dai giornali più importanti,<br />

quindi è un’eccellente opportunità<br />

che la società mi ha dato.<br />

<strong>La</strong> Salernitana Sport, dove aveva<br />

giocato, fallì nel 2005. In caso<br />

contrario, cosa sarebbe successo?<br />

Non fosse fallita la società, sarei rimasto<br />

a lungo a Salerno.<br />

Perché, secondo lei, non l’ha chiamata<br />

nessuna società campana?<br />

In verità mi ha cercato la Salernitana<br />

di Lombardi, ma la trattativa si è<br />

arenata. Sarei tornato a Salerno, ma<br />

quando ti chiama il Torino hai la<br />

possibilità di entrare nella storia del<br />

calcio. Tornare in A è una scommessa<br />

che vorrei vincere.<br />

Non fosse diventato calciatore,<br />

cosa avrebbe fatto?<br />

Mi sarebbe piaciuto fare l’astronauta.<br />

Non so se ci sarei riuscito, perché<br />

ora sono diventato calciatore,<br />

ma spero di volare più in alto possibile<br />

con il Torino<br />

Tornerebbe in Campania a giocare?<br />

Certamente. Ho ancora venticinque<br />

anni e posso dare molto a questo<br />

calcio. Una decisione del genere<br />

potrei prenderla più a fine carriera,<br />

ma non si può mai dire: se a<br />

fine stagione mi chiamasse il Napoli,<br />

tornerei di corsa.

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