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La rivolta dei senza niente

Numero 32 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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INFRASTRUTTURE<br />

PRIMO PIANO Domenica 7 marzo 2010<br />

Ancora bloccati i fondi per la realizzazione della Lioni-Grottaminarda<br />

<strong>La</strong> strada <strong>dei</strong> due mari che non c’è<br />

L’ opera, mai completata, può favorire lo sviluppo delle zone interne<br />

7<br />

LOREDANA ZARRELLA<br />

I lavori dovevano iniziare a marzo<br />

ma è stato tutto rimandato. Non si<br />

sa quando, si sa solo che il potere<br />

di decidere se avviare o meno i<br />

cantieri spetta al Cipe (Comitato<br />

interministeriale per la programmazione<br />

economica). Resta dunque<br />

in sospeso l’asse stradale<br />

Lioni-Grottaminarda, una delle<br />

grandi infrastrutture della Campania.<br />

Finora solo il primo tratto è<br />

stato completato, quello che va da<br />

Contursi a Lioni. Ora si attende il<br />

completamento dell’opera, cioè il<br />

prolungamento dell’asse viario fino<br />

al comune di Grottaminarda:<br />

un percorso di 19 km che porterebbe<br />

a compimento un intervento<br />

ideato quaranta anni fa con l’intento<br />

di sviluppare le aree interne<br />

della Provincia.<br />

<strong>La</strong> superstrada a scorrimento veloce<br />

attraverserà i comuni di S. Angelo<br />

<strong>dei</strong> Lombardi, Rocca San Felice,<br />

Villamaina, Frigento, Gesualdo<br />

e Grottaminarda: sono previste<br />

gallerie e viadotti per circa 8,5 km<br />

(la galleria più grande, di 1,7 km, è<br />

prevista nel territorio di Gesualdo).<br />

Ma trasferire dalla carta alla<br />

realtà strade e gallerie non si è<br />

rivelato cosa semplice. <strong>La</strong> complessità<br />

del progetto qui non c’entra.<br />

I contrasti si misurano a suon<br />

di monete: nessuna garanzia di finanziamento,<br />

nessuna opera da<br />

“cantierare”. Attualmente sono già<br />

disponibili 20milioni di euro, stanziati<br />

dalla Regione Campania, ma<br />

mancano i 150milioni di euro che<br />

il Cipe dovrebbe sbloccare. In pratica<br />

i soldi del Governo. E’ da quattro<br />

settimane che il comitato non<br />

si riunisce, quando lo farà si spera<br />

che all’ordine del giorno venga<br />

trattata anche questa questione.<br />

Nulla è dato per scontato. Il sindaco<br />

di Grottaminarda, Giovanni<br />

Ianniciello, si dice però fiducioso<br />

sullo sbocco <strong>dei</strong> fondi. «E’ da quaranta<br />

anni – afferma Ianniciello –<br />

che si parla del congiungimento<br />

<strong>dei</strong> due mari, cioè della Contursi-<br />

Lioni/Grottaminarda-Termoli».<br />

In futuro si prevede in<br />

effetti di collegare tutte e tre<br />

le autostrade A3-A16-A14<br />

dal Tirreno all’Adriatico,<br />

passando dalla Campania<br />

al Molise. I 19 km da completare<br />

rappresentano un<br />

importante passo in questa<br />

direzione: il definitivo<br />

collegamento tra A3 e<br />

A16, considerato una valida<br />

alternativa all’A3 Salerno-Reggio<br />

Calabria. «C’è<br />

tutto – continua il sindaco –<br />

c’è l’impresa, c’è il progetto<br />

esecutivo cantierabile, il direttore<br />

<strong>dei</strong> lavori, mancano però i<br />

soldi. Il tratto ha una rilevanza<br />

fondamentale, non è una strada<br />

ordinaria, è una trasversale di sviluppo.<br />

Senza le infrastrutture non<br />

c’è infatti l’impresa, <strong>senza</strong> l’impresa<br />

non c’è lo sviluppo, <strong>senza</strong> lo sviluppo<br />

non c’è occupazione». L’asse<br />

viario nasce in quel progetto più<br />

generale di sviluppo delle zone<br />

interne per favorire nuovi insediamenti<br />

economico-industriali e per<br />

rendere in generale più facili e<br />

veloci i collegamenti con il resto<br />

della penisola. Più infrastrutture,<br />

Mezzogiorno più sviluppato: il collegamento<br />

pare non essere così<br />

scontato se si considerano i tagli ai<br />

fondi Fas (fondi per le aree sottoutilizzate).<br />

C’è anche la Tav<br />

A Grottaminarda ci sarà una<br />

stazione della futura linea ferroviaria<br />

ad alta velocità Napoli-<br />

Bari. L’arteria Contursi-Grottaminarda<br />

sarà così collegata<br />

alla stazione e al terminal bus.<br />

IIl<br />

progetto<br />

non è stato però condiviso da tutti<br />

e negli anni ha causato forti scontri<br />

e battaglie.<br />

I cittadini di Frigento e Gesualdo,<br />

in particolare, hanno manifestato<br />

in una petizione popolare le loro<br />

perplessità e le preoccupazioni per<br />

il rischio sismico, ambientale ed<br />

idrogeologico che un intervento<br />

così invasivo avrebbe portato ai<br />

loro territori. Le rassicurazioni<br />

del Ministero dello Sviluppo<br />

Economico hanno portato<br />

alla fine all’approvazione<br />

del progetto e<br />

alla sua apertura<br />

da parte del<br />

Commissario<br />

ad acta del<br />

Ministero<br />

delle Attività<br />

Produttive,<br />

Filippo<br />

D'Ambrosio.<br />

I lavori partiranno<br />

all’inverso,<br />

cioè da<br />

Grottaminarda e<br />

non in continuazione<br />

da dove sono stati<br />

interrotti. Sono previsti<br />

svincoli a Frigento, a<br />

Gesualdo e per le Terme di S.<br />

Teodoro a Villamaina. Al superasse<br />

viario sarà connessa anche una<br />

bretella Anas tra Passo Eclano e la<br />

Valle dell’Ufita. L’Irpinia sarebbe<br />

inclusa in questo modo nel sistema<br />

logistico nazionale. Il completamento<br />

della Contursi-Grottaminarda<br />

era già stato inserito nell’intesa<br />

Governo-Regione del 2001<br />

sulla Legge Obiettivo ma mai<br />

finanziato.<br />

Territorio abbandonato e attrezzature carenti: tutto fermo sulla carta dal 2005<br />

Angri, il piano negato<br />

Il progetto prevede interventi radicali per sfruttare le risorse del paese<br />

A sinistra il centro<br />

storico di Angri<br />

e in basso a destra<br />

il castello<br />

medievale Doria<br />

ROBERTA SALZANO<br />

Gli effetti prodotti dalla globalizzazione,<br />

lo svilppo sostenibile,<br />

il rinnovamento<br />

del quadro poltico-istituzionale<br />

e delle esigenze della<br />

società contemporanea hanno<br />

reso necessaria la creazione<br />

di un piano regolatore.<br />

In particolare, il comune di<br />

Angri si è adeguato alle<br />

misure previste dal Put<br />

(piano urbanistico territoriale)<br />

della penisola Sorrentino-<br />

Amalfitana. Attualmente il<br />

piano fa riferimento a quanto<br />

disposto dalla Regione<br />

Campania attraverso la legge<br />

n. 35 del 1987 e si propone di<br />

perseguire una serie di obiettivi:<br />

verifica e sviluppo di<br />

attrezzature e servizi, salvaguardia<br />

dell’ambiente, miglioramento<br />

della viabilità,<br />

riqualificazione del centro<br />

storico, riqualificazione delle aree industriali<br />

dismesse, sviluppo del turismo culturale<br />

e paesaggistico e miglioramento<br />

dell’economia locale. Per questo motivo<br />

prevede la ripartizione dell’intero territorio<br />

comunale in aree specifiche di interesse.<br />

<strong>La</strong> zona A per la riqualificazione urbanistica,<br />

le zone B1 e B2 destinate al completamento,<br />

trasformazione e sostituzione<br />

dell’edilizia esistente, la zona C per l’espansione<br />

edilizia con destinazione residenziale,<br />

la zona D per gli edifici industriali.<br />

Le zone successive sono dedicate a<br />

edifici pubblici, scuole, zone verdi attrezzate.<br />

Il piano, però, è fermo al 2005 sia per<br />

una saturazione degli spazi utlizzabili che<br />

per un deficit economico.<br />

Tutto è rimasto bloccato su carta. E così,<br />

se in passato l’attenzione si era concentrata<br />

sulla cura del centro abitato a discapito<br />

delle periferie, intervenendo con piani e<br />

programmi per il recupero del centro storico<br />

originario e degli edifici di maggiore<br />

pregio, sono ancora molti i problemi da<br />

affrontare e oggi mancano attrezzature<br />

pubbliche, i piani e i programmi risultano<br />

obsoleti, mancano stutture per l’accoglienza<br />

<strong>dei</strong> turisti che aumentano nel<br />

periodo estivo e il traffico provoca quotidianamente<br />

il blocco dell’intera cittadina.<br />

Angri gode di una posizione privilegiata,<br />

dista solo 5 km da Pompei, e rappresenta<br />

uno snodo ideale per coloro che intendano<br />

raggiungere la costiera amalfitana.<br />

Le tradizioni culturali e religiose potrebbero<br />

trasformare il paese in un centro<br />

turistico di rilievo oltre che in un punto di<br />

transito per migliorare il<br />

passaggio <strong>dei</strong> flussi di visitatori<br />

diretti a Pompei o<br />

verso la costiera Sorrentino-Amalfitana.<br />

Il centro<br />

storico che attualmente si<br />

è trasformato nel punto di<br />

incontro <strong>dei</strong> più giovani,<br />

ospita numerose testimonianze<br />

dell’arte Catalana,<br />

tra le più ricche del territorio<br />

campano, oggi in<br />

uno stato di completo<br />

degrado.<br />

Quello che emerge è il<br />

quadro di un paese che non<br />

sfrutta le risorse che possiede<br />

e in cui il tenore di vita è<br />

diventato sempre più insostenibile.<br />

Occorre un piano<br />

di rilancio non solo sotto il<br />

profilo della vivibilità, ma<br />

anche sul piano strettamente<br />

economico.<br />

Un compito oramai che<br />

spetta all’Amministrazione che subentrerà<br />

con le elezioni amministrative di<br />

marzo.<br />

Perchè la corretta pianificazione e gestione<br />

di un territorio rientra in quella serie di<br />

pratiche di buon governo che sono fondamentali<br />

per garantire lo sviluppo di una<br />

comunità. Pianificare significa salvaguardare<br />

i valori identitari e culturali, ma<br />

anche rispondere alle richieste di chi il<br />

territorio lo vive e reclama una migliore<br />

qualità della vita.

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