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Wole Soyinka - Africanpeople

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(1), da "From a Common Back Cloth, di <strong>Wole</strong> <strong>Soyinka</strong>, in The American Scholar,<br />

voi. 32, giugno 1963, pag. 387-396, New York.<br />

- 35 -<br />

Il nostro autore afferma infatti di non credere nella creazione artificiale di un'estetica,<br />

perché all'in-terno di ogni cultura è già inserita un'estetica le-gata all'organizzazione<br />

di quella stessa cultura e quindi inseparabile da essa.<br />

I critici occidentali sono incapaci di esaminare le culture africane, perché sono portati<br />

ad analizzarle secondo schemi e somiglianze con le culture occidentali; in ogni modo,<br />

essi non debbono far perdere di vista la specificità africana, I nostri critici sono<br />

incapaci di giudicale un'originale opera africana,perché ragionano in base ad<br />

analogie. On romanzo, secondo loro, assomiglia a Kafka, a Joyce, o a Proust; in<br />

sostanza, essi vedono nella produzione letteraria africana un frutto derivato dal<br />

mondo europeo.<br />

Tale critica giunge a definire "europei" gli scrittori africani, che si esprimono con<br />

vocaboli tipicamente occidentali, come aeroplano, bicicletta o treno; e giunge altresì a<br />

- 36 -<br />

"consigliare"gli stessi africani di usare un linguaggio più propriamente indigeno, con<br />

equivalenti termini "folcloristici" ed "hollywoodiani" come "uccello di ferro",<br />

"cavallo d'acciaio" o "serpente fumante" (1). Si dimostra così la tendenza a giudicare<br />

un'opera non in "base ai contenuti, ma in "base all'uso dei termini linguistici, che<br />

invece sono considerati da <strong>Soyinka</strong> come semplice "involucro" struttura esterna in cui<br />

il contenuto viene forzato" (2).<br />

A proposito del contenuto e del suo significato più profondamente filosofico, <strong>Soyinka</strong><br />

si rifà quella che egli chiama la "memoria muta", che è "più antica della memoria<br />

parlata ed ancor più della memoria"scritta" (3). Quest'ultima frase rivela, nello stesso<br />

tempo, la grandezza spirituale di <strong>Soyinka</strong> e della sua cultura,<br />

(1), da " <strong>Wole</strong> <strong>Soyinka</strong>: romanziere, poeta e drammaturgo nigeriano" di Vivan Itala<br />

in II Messaggero, 17.10.1986.<br />

(2) da "Il mago della pioggia", di Vivan Itala,in _I1 Messaggero, 18.10.1986.<br />

(3), da "Tante Memorie", di Costantini C, in II Messaggero, 18.10

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