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Wole Soyinka - Africanpeople

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(1)- MORREI, Karen, a cura di, op. cit., In Person Achebe, Awoonor and <strong>Wole</strong><br />

<strong>Soyinka</strong> ..., pag. 102. (Io vi sono giunto semplicemente come scrittore. Prima di tutto<br />

si tratta di un lavoro teatrale che mi ha sempre affascinato. Lo considero come uno<br />

dei più importanti tra i classici. Inoltre è anche un'opera piuttosto grezza. Vi sono<br />

giunto in quanto artigiano del mestiere).<br />

- 46 -<br />

Tra i suoi numerosi viaggi,<strong>Soyinka</strong> ha avuto la possibilità di visitare anche l'Italia,e<br />

precisamente Firenze dove, nel giugno del 1977 è stato intervistato dal giornalista<br />

Pietro Petrucci per conto de La Repubblica. Alla domanda su quale fosse oggi 'in<br />

Africa la condizione dell'uomo di cultura, ha risposto ribadendo le posizioni già<br />

delineate in occasione della conferenza di Stoccolma del 1967 (1);<br />

"Bisogna tener conto che tutti gli artisti africani contemporanei sono venuti su in seno<br />

alla classe dirigente, sono fra coloro che hanno combattuto per l'indipendenza-e dopo<br />

averla ottenuta, l'hanno gestita (..,). Questo matrimonio fra gli intellettuali e gli altri<br />

(politici,sindacalisti,militari) ha resistito durante le prime due stagioni della cultura<br />

africana moderna- quella dominata dalla lotta al colonialismo e quella dell'entusiasmo<br />

per l'indipendenza. Insieme alla terza stagione, quella delle delusioni succedute<br />

all'alzabandiera,è venuto il divorzio (...). L'Africa oggi è teatro di una furibonda lotta<br />

per il potere (...), è un'atmosfera pesante che tende ad emarginare l'intelligenza,la<br />

ragione, le idee. Il disimpegno non è nemmeno pensabile (••.)• A chi tenta di<br />

emarginarci<br />

(1) - Vedi nota (1) a pag. 28.<br />

- 47 -<br />

dobbiamo rispondere denunciando l'arroganza, l'ignoranza, l'intolleranza (1). Appare<br />

evidente che, con queste parole, <strong>Soyinka</strong> non si limita soltanto a riaffermare i concetti<br />

di Stoccolma; a dieci anni di distanza, infatti, egli ha di fronte il quadro<br />

drammaticamente chiaro e disperato di un'Africa martoriata dalle lotte per la<br />

spartizione di ti un potere inesistente. Infatti, accanto alle più diverse ideologie di<br />

guerra, continuamente in lotta, sopravvive una popolazione stanca, povera, che conta<br />

migliaia di morti di fame ogni giorno e cerca solo un momento di pace e di stabilità<br />

per sollevarsi da quell'ignoranza e da quel sottosviluppo endemico che la attanagliano<br />

è E' dunque questa la voce di <strong>Soyinka</strong>; è questa la voce di un uomo che rifiuta il

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