pdf intero - Sant'Alfonso e dintorni
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La corrispondenza tra Ripoli e Passerat 293<br />
dicere liceat, unus ex illis eligendus esset 143 ; velit mihi R.ssa Paternitas<br />
vestra voluntatem suam mihi aperire etc. Cum mihi necesse videatur,<br />
ineunte vere meos confratres ultra Rhenum visitare, tunc<br />
quero designabit R.ssa, Paternitas vestra nominabo locum meum tenentem<br />
et sic, quin alia formalitas necessaria sit, manebit donec nexus<br />
permissus sit. Alio modo debent intercedere non solum Consistoduro<br />
Archepiscopale, sed etiam civile regimen 144 •<br />
Habeat velim R.ssa Paternitas vestra aliqualem patientiam pro<br />
debitis, quae in me rejecit R. p. Czech 145 • Brevi solvam fideliter 146 ,<br />
Dignetur totius hujatis (sic!) Congregationis et meae accipere<br />
vota sincerrima hoc anno ineunte.<br />
Osculor humiliter manum petensque benedictionem maneo<br />
Reverendissimae Paternitatis<br />
Viennae 13. Xbris 1833<br />
Obedentissimus servus et<br />
filius Jos. Passerat CSSR<br />
143 La proposta del Passerat getta una chiara luce sul personaggio e sull'immagine ideale<br />
che egli aveva di una comunità religiosa. Tanto Doll quanto Michalek furono persone pie,<br />
anzi sante, gentilissime, ma candidati poco capaci per la direzione della Congregazione<br />
transalpina. Doll, di cui viene lodata « la modestia e la pietà schietta », seppe pure pagare<br />
di persona quale rettore e parroco di Frohnleiten (cfr. SH 12 [1964] 154 s.), ma si mostrò<br />
tipico rappresentante di una religiosità orientata solo verso la vita eterna e poco sensibile<br />
ai bisogni inerenti al pellegrinaggio terreno (cfr. HOSP, Erbe [n. 4] 82). A Michalek mancò,<br />
come allo stesso Passerat, il senso per gli affari finanziari, la perspicacia e l'abilità d'affermarsi.<br />
Cfr. su Michalek: SH 9 (1961) 147: « mitis, mente recollecta »; MADER (vedi n. 13),<br />
387: « eine reine und fromme Seele, ein Muster der Demut, Sanftmut und regularen<br />
Observanz, redete nie laut ... und war mit allem zufrieden ».<br />
144 Passerat fa proposte sul come può essere nominato il suo successore, senza violare<br />
le leggi dello Stato austriaco e gli accordi della Congregazione con lo Stato. Secondo la regola<br />
imperiale elaborata da .Hofbauer e Frint, la cosiddetta «regola dei 24 paragrafi» e<br />
secondo le prescrizioni supplementari delle autorità Austriache l'« oberste Vorsteher » (preside<br />
superiore) era in carica per tutta la vita senza dipendere dal p. Generale. Passerat<br />
sperava di sfuggire a queste prescrizioni nominando un supplente durante la sua assenza.<br />
Cfr. HOSP, Redemptoristenregel (vedi n. 87), 247, 260-288.<br />
145 Alois Czech (1790-1868) nato a Leitmeritz, entrò nella Congregazione nel 1807, fu<br />
ordinato nel 1812, nel 1820 diventò rettore nella Valsainte, nel 1826 rettore di Tchupru,<br />
dal 1828 al 1845 fu rettore di Fribourg (Svizzera), dal 1845 al 1847 provinciale della<br />
Provincia gallo-elvetica, poi superiore in Contamine sur Arve. Czech dal 1820 al 1822 (?) fu<br />
consultore di Passerat, dal 1852 al 1855 fu consultore del provinciale Mauron, dal 1858<br />
visse a Landser (Alsazia). Czech fu un missionario molto stimato. Passerat già alla fine del<br />
1825 aveva proposto Czech quale suo successore. MH 15, 180 s. (indice gen.); SH 2 (1954)<br />
244; 8 (1960) 347-390; LANDTWING (vedi n. 71) passim.<br />
146 Dalla corrispondenza conservata nell'archivio generale non risulta, di quali «debiti»<br />
si trattasse. Forse non si trattava affatto dei debiti finanziari, ma della volontà di Passerat<br />
e Ripoli, di trasferire padri periti. dalla Svizzera in Belgio, contro di che p. Czech opponeva<br />
energica resistenza. Cfr. LANDTWING (vedi n. 71) 116 s. .. .