pdf intero - Sant'Alfonso e dintorni

Crocifissi « apogrifi » censurati
DOCUMENTI
l.
Lettera dell'inquisitore di Modena alla S Congregazione
del S. Officio 1
1693, 13 giugno
Eminentissimi [Signori,]
E' stato da me, per scrupolo fattoli, un todesco cattolico della
Guardia di questa Altezza Serenissima con le annesse imagini di Nostro
Signore Gesù Cristo, che esso va dipingendo e dispensando in
questa Città di Mod[en]a, dicendo essere il più grande il vero ritratto
del Crocifisso del nostro Signor Giesù Cristo conforme era quando
spirò in croce, il quale il Diavolo presentò al Dottor Faust a sua istanza,
che si ritrova in Witembergh, nella città di Stochardt, eretica in
Germania, come vedranno dalla tradut[ion]e fatta a tergo di detta
imagine in italiano del carattere todesco. Il piccolo dice essere altro
che si conserva tra Roma e Napoli, non sapendo dir altro.
Credendo queste essere cose apocrife, massime il primo, sì per
derivare da autore sì malo, come da luogo eretico, e con figura non
conforme alla Sacra Scrittura, ho stimato mio debito trasmettere le
dette imagini all'EE.VV., humilmente supplicandole ordinarmi quanto
dovrò in questo particolare, mentre per hora, perché li idioti lo chiamano
il Crocifisso nel Diavolo, ho sospeso al detto tedesco il farne
e dispensarne più, fino a tanto che non venghi ordinato altrimenti
dall'EE.VV., dalle quali attenderò i stimatissimi loro commandi per
obbedire, et humilmente inchinato le faccio profondissima riverenza.
Humilissimo, devotissimo et obbedientissimo servo
l ASMo, Inquisizione, fil. 151 (Miscellanea, 1640-1699).
fr. Alessandro Maria Arresti
Inquisitore
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