pdf intero - Sant'Alfonso e dintorni
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Primera cronica en Espafia 365<br />
alquanto pioviginoso nel momento della partenza./ /52// Non per<br />
tanto arrivati a un piccolo villaggio, dove dovettero fermarsi per<br />
confessare gl'infermi che non avevano potuto andare cogli altri a<br />
farlo nella suddetta missione, si rasserenò il cielo e continuò così fino<br />
ad altro villaggio, dove il Parroco aveva loro preparato il pranzo.<br />
Usciti di qui il tempo continuava sereno, ma dopo un'ora di camino,<br />
cominciò il cielo a coprirsi di nubi; dopo qualche tempo cominciò<br />
a piovere; conveniva passare un folto e lungo bosco, e poi ascender<br />
un ripido monte. Giunti sulla cima di questo, per la neve caduta,<br />
giorni prima, per le acque apantanate, e per la inespertezza dei due<br />
conduttori che li acompagnavano perdettero il camino e non potevano<br />
andare avanti, né indietro, in modo che stettero girovagando<br />
per un tempo notabile senza incontrare né una casa dove rifugiarsi,<br />
ne un uomo per insegnarli il vero camino. Frattanto un vento impetuoso,<br />
con una pioggia gelata e dirotta, colle cavalcature già stanche,<br />
con l'ora inoltrata, faceva loro temere di dover restare perduti<br />
e passare la notte esposti a tutte le intemperie con tutte le vesti<br />
bagnate fino la camicia e col corpo intirizzito di freddo senza neppure<br />
la forza di discendere di cavallo. Ma per favore dèl cielo, e<br />
per intercessione delal Vergine SSma alla quale si raccomandarono,<br />
giunti senza direzione a un punto di discesa videro da quell'alto giu,<br />
non molto distante, il villaggio di Verdelpino dove s'era data la missione<br />
l'anno innanzi. Là si diressero ed arrivati sulla sera furono<br />
accolti con molta benevolenza e carità dal Parroco e passarono con<br />
lui quella notte senza averne riportato, di quell'incidente, neppure<br />
un dolore di testa, e non fu che il giorno appresso quando arrivarono<br />
a Huete 95 •<br />
Passate le feste pasquali in casa il dì 4 di Aprile uscirono i<br />
padri per dar la Missione in Tarancon 96 , patria di Melchior Cano,<br />
celebre religioso di S. Domenico vissuto nel secolo XVI, che tanto<br />
si distinse nel Concilio di Trento e scrisse l'opera famosa dei Luoghi<br />
teologici 97 , e patria pure del duca di Rianzares sposo della regina<br />
95 ]unto al providencialismo, el hecho describe de forma realista la situacion de la<br />
Espafia rural de 1866 que las anotaciones de Madoz confirrnan: incomunicaci6n, carencia<br />
de medios, pobreza, abandono ... En esos lugares se dieron las misiones redentoristas.<br />
96 Tarancon aparecio en la primera parte de la cronica cuando describe el viaje a<br />
Huete en diligencia.<br />
97 R. HERNANDEZ, Cano, Melchor, DHEE, I. Madrid 1972, 33-334, con bibliografia,<br />
sefiala que nacio en Pastrana (Guadalajara) en 1509 y murio en Toledo en 1560. Su<br />
padre, natural de Tarancon, se tralado a Pastrana donde se caso y nacio su hijo. Ingreso en<br />
el convento dominico de s. Esteban de Salamanca en 1524. Disdpulo predilecto de Francisco<br />
de Vitoria. Propuesto para maestro de teologia en el capftulo de Roma de 1542, lo<br />
obtiene en Bolonia. Al morir Vitoria pasa a ocupar su puesto en Salamanca, 1546. Con-