Scarica il pdf - Fnp Cisl
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Campania V<br />
Un progetto strategico<br />
sull’“invecchiamento attivo”<br />
di FRANCESCO ANGELLOTTI (*)<br />
Ricordo con divertita quanto<br />
accorata emozione i<br />
miei primi incontri sindacali<br />
con l’amico Augusto Mazzone,<br />
<strong>il</strong> quale non riusciva a convincersi<br />
del perché un segretario<br />
generale dei lavoratori attivi<br />
dimostrava tanto interesse<br />
per i problemi degli anziani.<br />
Ebbene, alle sue perplessità di<br />
chissà quali recondite aspettative<br />
carrieristiche muovessero<br />
<strong>il</strong> mio interessamento, la mia<br />
risposta fu alquanto laconica.<br />
“In ogni uomo giovane c’è un<br />
anziano che cresce” dissi,<br />
L’anzianità non si improvvisa<br />
ma è frutto di un impegno continuo<br />
che pone al centro <strong>il</strong> valore<br />
della persona umana promuovendo<br />
l’apertura verso gli<br />
altri.”- per cui ritenevo ut<strong>il</strong>e<br />
educare <strong>il</strong> mio futuro agli insegnamenti<br />
che potevano provenire<br />
dal frequentare le loro<br />
problematiche.<br />
Negli anni successivi abbiamo<br />
fortemente cementato questo<br />
rapporto, per cui, insieme, ci<br />
portammo su tutti i territori regionali<br />
per approfondire la nostra<br />
conoscenza e per omogeneizzare<br />
le nostre esperienze in<br />
riunioni che vedevano congiunte<br />
le segreterie della Fp e<br />
della <strong>Fnp</strong> unitamente con quelle<br />
delle Ust.<br />
Devo ammettere che si è trattata<br />
di una bellissima esperienza<br />
che, a mio parere, andrebbe<br />
ripetuta costantemente, specialmente<br />
su quei temi di ricerca<br />
di strategie politiche che<br />
tanto accumunano gli interessi<br />
dei lavoratori e dei pensionati,oggi<br />
entrambi, in condizione<br />
di grave disagio economico..<br />
Molti sono stati i percorsi che<br />
la categoria del pubblico impiego<br />
campana e la federazione<br />
dei pensionati hanno intrapreso<br />
in comunione di interessi,<br />
molti altri, a mio avviso,<br />
vanno ulteriormente metabolizzati<br />
ed affrontati, spronando<br />
e superando le insicurezze e le<br />
titubanze degli indecisi dalla<br />
timidezza opinionale.<br />
Ripetuti, intensi ed edificanti<br />
sono stati fra le due federazioni<br />
i confronti per analizzare i<br />
ritardi e le inadempienze prodotte<br />
e accumulate dall’attuale<br />
quadro politico- istituzionale<br />
regionale in materia di politiche<br />
sociali e sanitarie<br />
Spesso ci siamo soffermati sullo<br />
“stato di fatto” del sistema<br />
sanitario nella Regione campana,<br />
denunciando l’insieme dei<br />
Servizi Pubblici e Privati che<br />
è, tutt’ora ben lontano dagli<br />
standars delle altre Regioni italiane<br />
ed europee, anzi risulta<br />
sempre più spesso attanagliato<br />
in una “cronaca” di episodi di<br />
malasanità<br />
Abbiamo gridato INSIEME lavoratori<br />
e pensionati … in<br />
piazza da soli che è tempo <strong>il</strong><br />
pretendere, … la piccola<br />
…grande …rivoluzione dello<br />
stato sociale<br />
Si,… è da troppo tempo che<br />
abbiamo invocato l’esigenza di<br />
un progetto culturale di rinnovamento,<br />
necessario ed indispensab<strong>il</strong>e<br />
per garantire la certezza<br />
di una diversa organizzazione<br />
dei servizi sociali ed assistenziali<br />
sul territorio;di<br />
orientare cioè, <strong>il</strong> sistema sanitario<br />
sempre più verso “i bisogni<br />
e le esigenze dei cittadini<br />
… fornendo strumenti …che<br />
valorizzano la loro partecipazione..<br />
È <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della nostra nuova<br />
idea di welfare: passare dal cittadino<br />
utente, dal cittadino assistito,<br />
… al cittadino protagonista<br />
del proprio benessere.<br />
Questa, nella sanità, è una vera<br />
rivoluzione: un cittadino responsab<strong>il</strong>e,<br />
competente, agente<br />
del proprio benessere”.<br />
Purtroppo, nel nostro Paese,<br />
più che uno Stato sociale si è<br />
sv<strong>il</strong>uppato uno Stato assistenziale,<br />
cioè uno Stato che interviene<br />
troppo ancora in maniera<br />
riparatoria rispetto al bisogno<br />
e peraltro in maniera pauperistica<br />
e dove i bisogni vengono<br />
affrontati in maniera settoriale<br />
per tipologia di disagio, sganciati<br />
cioè da una visione complessiva.<br />
Vengono priv<strong>il</strong>egiati quegl’interventi<br />
dove maggiore è <strong>il</strong> risultato<br />
in termini del consenso,<br />
o perché attengono a situazioni<br />
sentite in modo emotivo dalla<br />
collettività o perché sostenuti<br />
dai gruppi più forti in termini<br />
di pressioni neo-corporative.<br />
Un nostro interessante futuro<br />
obbiettivo sindacale comune<br />
deve far si che i bisogni latenti,<br />
quelli inespressi,quelli propri<br />
delle categorie che non riescono<br />
a dar voce e forza, devono<br />
trovare riscontro nelle decisioni<br />
politiche.<br />
Occorre lottare affinché le<br />
maggiori spese degli impegni<br />
finanziari non vengano più indirizzate<br />
verso le strutture di<br />
istituzionalizzazione, che forniscono<br />
la risposta più scontata<br />
al bisogno, ma si incrementino<br />
gli investimenti sulla prevenzione,<br />
che risultano i più efficaci<br />
nel rapporto risorse-benifici,<br />
anche se offrono una minore<br />
ricaduta in termini di consenso<br />
politico e di spettacolarizzazione<br />
dell’intervento.<br />
Occorre impegnarci con tutte<br />
le nostre forze affinché si responsab<strong>il</strong>izzi<br />
di più: la società<br />
civ<strong>il</strong>e e l’amministrazione; si<br />
fac<strong>il</strong>iti l’identificazione dei bisogni<br />
e delle risposte; si corrobora<br />
vieppiù la identità comunitaria<br />
ed <strong>il</strong> senso di appartenenza<br />
e si renda più agib<strong>il</strong>e la<br />
comunicazione e più credib<strong>il</strong>e<br />
la partecipazione; … in altre<br />
parole occorre traguardare la<br />
dimensione dell’autogoverno<br />
giocato tra eletti e società civ<strong>il</strong>e,<br />
indirizzando la tematica socio-sanitaria<br />
assistenziale verso<br />
la tipologia della Welfare<br />
Society.<br />
Il passaggio dal Welfare State<br />
alla Welfare Society è impor-<br />
tante, perché con quest’ultimo<br />
si attua un nuovo linguaggio<br />
tra amministrati, amministratori<br />
ed operatori, e si definisce<br />
chiaramente <strong>il</strong> paniere (territoriale)<br />
dei diritti urgenti e di<br />
quelli realisticamente negoziab<strong>il</strong>i,<br />
realizzando <strong>il</strong> superamento<br />
della spersonalizzazione dei<br />
servizi offerti dalla macchina<br />
burocratica, che sono da definirsi<br />
dequalificati quando l’apparato<br />
burocratico è deprofessionalizzato,<br />
e freddi quando<br />
l’apparato è efficiente.<br />
È questa l’area della prevenzione,<br />
dell’informazione, dell’educazione<br />
sanitaria; ed è soprattutto<br />
l’area dell’integrazione<br />
dei servizi rispetto al cittadino<br />
che non è una parte del<br />
suo corpo, non è un organo o<br />
un dolore localizzato; è una<br />
persona umana che vuole stare<br />
bene o <strong>il</strong> meno peggio fisicamente<br />
e psicologicamente, è<br />
un cittadino che deve trovare <strong>il</strong><br />
rispetto e la soddisfazione dei<br />
suoi diritti costituzionali a prescindere<br />
dalle sue prestazioni e<br />
dal suo contributo.<br />
Infine, concedetemi un ulteriore<br />
significativo impegno da assumere<br />
con Voi pensionati nel<br />
prossimo futuro: - costruire<br />
insieme (ecco lo slogan attuale<br />
ed imperituro) anche con <strong>il</strong><br />
confederale, un progetto strategico<br />
sull’“invecchiamento<br />
attivo” che sappia orientare,<br />
informare ed organizzare i lavoratori<br />
over 55 per <strong>il</strong> prolungamento<br />
della loro vita lavorativa<br />
unitamente al riconoscimento<br />
dei loro diritti, per rimanere<br />
membri attivi in una società<br />
che essi hanno contribuito<br />
ad edificare.<br />
È necessaria la volontà del sindacato<br />
tutto per promuovere<br />
nel suo interno un momento di<br />
organizzazione sociale nel<br />
quale ciascuna generazione<br />
possa apportare <strong>il</strong> suo contributo<br />
in unità con le altre ; dove<br />
in ogni ambiente socio-culturale,<br />
quindi in ogni federazione,<br />
si cerchino le giuste e soddisfacenti<br />
risposte per mantenere<br />
gli anziani in quelle particolari<br />
attività dove ci sia corrispondenza<br />
alla loro grande diversità<br />
di origine e di educazione,<br />
di capacità e di esperienza,<br />
e di cultura. Sono convinto<br />
che gli anziani possiedono<br />
riserve di sapere e di esperienza<br />
che, se mantenute e, al<br />
tempo stesso completate da<br />
un adatto processo di formazione<br />
permanente, potranno sicuramente<br />
essere investite nei<br />
settori vitali dell’educazione ai<br />
servizi socio- assistenziali.<br />
Penso altresì alla formazione<br />
permanente praticata in tutte<br />
le città, che è generatrice, per<br />
coloro, uomini e donne, che ne<br />
beneficiano non solo di arricchimento<br />
personale, ma anche<br />
la quintessenza della capacità<br />
di adattamento e di partecipazione<br />
alla vita quotidiana della<br />
società.<br />
(*) Segretario Generale Regionale<br />
F.P. Campania<br />
Anche <strong>il</strong> “futuro” dei pensionati<br />
è da riconsiderare<br />
di ANGELO FINIZIO (*)<br />
Negli ultimi tempi mi capita<br />
spesso che incontrando<br />
amici, miei coetanei, sentirmi<br />
rivolgere la domanda: quanto<br />
vai in pensione?<br />
Per la verità, la risposta è sempre<br />
la stessa: non ci penso ancora!<br />
Però nella quieta delle ultime<br />
festività, ritrovandomi a fare<br />
un piccolo b<strong>il</strong>ancio di me stesso,<br />
mi sono soffermato a riflettere<br />
al mio prossimo futuro<br />
e ho ben compreso che invece<br />
fosse opportuno, data l’età,<br />
anche di considerare, a Dio<br />
piacente, la mia vita da pensionato.<br />
Per alcuni aspetti devo confessare<br />
che è stato un esercizio di<br />
fantasia molto esaltante, pensando<br />
ad una maggiore presenza<br />
in famiglia, alla possib<strong>il</strong>ità<br />
di esercitare <strong>il</strong> ruolo di<br />
nonno a tutti gli effetti e allo<br />
sgravio mentale di non considerarmi<br />
più sotto esame e poi<br />
... e poi.<br />
E poi ho capito che mi mancherà<br />
l’impegno nel sociale, <strong>il</strong><br />
confronto giornaliero con gli<br />
altri, i problemi personali che<br />
da pensionato no mancheran-<br />
no e allora ho deciso, per <strong>il</strong> futuro,<br />
se mi sarà consentito,<br />
vorrei continuare a dare <strong>il</strong> mio<br />
modesto contributo alla causa<br />
sociale, forse c’è ne sarà bisogno.<br />
Poi mi sono detto perché non<br />
iniziare da subito? E sottoponendomi<br />
al giudizio intimo<br />
della mia coscienza, certo di<br />
non aver recitato sempre al<br />
meglio <strong>il</strong> mio ruolo e per non<br />
incappare in una incoerente<br />
recidività, qualche idea mi è<br />
sopraggiunta alla mente.<br />
Negli ultimi tempi migliaia<br />
d’addetti dei trasporti sono andati<br />
in quiescenza e tanti erano<br />
iscritti alla Fit-<strong>Cisl</strong>, ma che<br />
sicuramente sono certo non ritrovare<br />
nei tabulati della <strong>Fnp</strong>.<br />
Ed in questo particolare momento<br />
di crisi economica e sociale,<br />
riconoscendo che le<br />
maggiori conseguenze ricadranno<br />
sulle fasce più deboli e<br />
tra queste sui pensionati, aver<br />
perso <strong>il</strong> contatto con questi ex<br />
lavoratori è stato un danno per<br />
gli stessi e per <strong>il</strong> sindacato.<br />
Per questo penso sia indispensab<strong>il</strong>e<br />
che le categorie ricerchino<br />
momenti di sinergia con<br />
le Federazioni dei Pensionati,<br />
per curare <strong>il</strong> momento del passaggio<br />
dei lavoratori dalla fase<br />
attiva a quella di pensionamento.<br />
Pertanto subito dopo la fase<br />
congressuale vorremmo attivare,<br />
noi della Fit, insieme<br />
agli amici della <strong>Fnp</strong>della<br />
Campania una collaborazione<br />
funzionale con nostri operatori<br />
per creare siti di consulta e<br />
d’accompagnamento per<br />
quanti decidessero o dovessero<br />
per limiti anagrafici e/o previdenziali<br />
essere posti in quiescenza.<br />
Una fidelizzazione senza soluzione<br />
di continuità che la <strong>Cisl</strong><br />
farebbe bene a suggerire a tutte<br />
le Federazioni di categoria.<br />
Ed in considerazione delle<br />
vent<strong>il</strong>ate restrizioni della libertà<br />
sindacali da parte delle<br />
Aziende sarebbe opportuno<br />
prevedere che nelle gestioni<br />
dei dopolavori o cral- aziendali<br />
venissero impiegati amici od<br />
amiche pensionati, sicuramente<br />
più efficaci, più efficienti e<br />
più economici per tutti.<br />
Non disdegnando in ogni modo<br />
di considerare gli effetti salutari<br />
di natura psico-sociologici<br />
che ne trarrebbero gli amici<br />
ed amiche di una certa età.<br />
Forse queste idee potrebbero<br />
sembrare di parte, non è così,<br />
ho ancora da lavorare.<br />
Un caro saluto e un augurio a<br />
tutte le amiche ed amici pensionati.<br />
(*) Segretario Generale Fit-<br />
<strong>Cisl</strong> Campania<br />
La <strong>Fnp</strong> esempio di confederalità<br />
di GIOVANNI D’AMBROSIO (*)<br />
In passato, ho sempre sostenuto<br />
che la F<strong>il</strong>ca-<strong>Cisl</strong>, <strong>il</strong><br />
Sindacato delle Costruzioni,<br />
era la Federazione che rispondeva<br />
meglio e più di tutte le<br />
altre, alla tutela e ai bisogni<br />
dei propri associati.<br />
Conoscendo, poi più approfonditamente<br />
la Federazione<br />
dei Pensionati, mi son dovuto<br />
ricredere, ed oggi penso<br />
di poter affermare, senza alcun<br />
ombra di dubbio che la<br />
Federazione più vicina (in tutti<br />
i sensi) ai propri associati è<br />
quella della <strong>Fnp</strong>, sia per come<br />
è radicata sul territorio, sia<br />
per quello che rappresenta e<br />
offre in termini di tutela e assistenza<br />
per <strong>il</strong> singolo e più in<br />
particolare per la famiglia.<br />
Non esagero se a mio avviso,<br />
affermo la convinzione che la<br />
Federazione che più esprime<br />
la Confederalità è quella della<br />
<strong>Fnp</strong>, in quanto all’interno di<br />
essa sono raccolte tutte le<br />
esperienze del mondo del lavoro,<br />
caratteristica questa che<br />
può permettere a tutti se messa<br />
a disposizione delle altre<br />
Federazioni di crescere quantitativamente,<br />
ma soprattutto<br />
qualitativamente.<br />
Come categorie, credo che<br />
dovremmo avvalerci molto di<br />
più delle esperienze presenti<br />
nella <strong>Fnp</strong>, dovremmo avviare<br />
un confronto concertativo stab<strong>il</strong>e<br />
e non saltuario, realizzare<br />
protocolli d’intesa, come già<br />
avvenuto con la F<strong>il</strong>ca a tutti i<br />
livelli per incrementare e favorire<br />
maggiormente <strong>il</strong> proselitismo,<br />
sostenere di più questa<br />
Federazione nelle molteplici<br />
iniziative che puntualmente<br />
mette in campo per tutelare<br />
e salvaguardare al meglio<br />
i propri associati e rendere<br />
<strong>il</strong> futuro dei Pensionati più<br />
accettab<strong>il</strong>e e più vivib<strong>il</strong>e.<br />
Per fare tutto ciò, la <strong>Fnp</strong> ha sicuramente<br />
bisogno del ns. sostegno,<br />
avere una Federazione<br />
forte, visib<strong>il</strong>e capace di affrontare<br />
e risolvere i problemi<br />
attuali e futuri è sicuramente<br />
un beneficio e un patrimonio<br />
per tutti i lavoratori, non dimenticandoci<br />
che <strong>il</strong> ns. futuro<br />
è da Pensionati.<br />
(*) Segretario Generale F<strong>il</strong>ca-<strong>Cisl</strong><br />
Campania<br />
CATEGORIE CISL ED FNP INSIEME PER UN NUOVO DOMANI