22.05.2013 Views

Scarica il pdf - Fnp Cisl

Scarica il pdf - Fnp Cisl

Scarica il pdf - Fnp Cisl

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

☞Il punto<br />

Sempre, ma specialmente nella fase congressuale,<br />

ogni Organizzazione sociale – i Sindacati ne<br />

sono l’essenza – dovrebbe sv<strong>il</strong>uppare una seria<br />

riflessione sul perché temi seri come quelli sociali e<br />

del lavoro non trovano soluzione né ascolto dalla<br />

istituzioni e dalla politica, e scarso appoggio dall’opinione<br />

pubblica. Il punto centrale della riflessione,<br />

anche per la <strong>Cisl</strong> e le sue articolazioni, dovrebbe incentrarsi<br />

essenzialmente su ciò, perché da questo<br />

dovrebbero scaturire iniziative conseguenti.<br />

In primo luogo occorre una strategia di lungo respiro<br />

che, partendo dalle difficoltà momentanee, delinei<br />

traguardi nuovi, che non possono prescindere da<br />

cambiamenti effettivi di cultura e di metodologie,<br />

essendo venuto meno <strong>il</strong> vecchio quadro di riferimento.<br />

Decenni di lotte politiche e sociali contestative<br />

ed ideologiche non hanno assicurato tutele adeguate<br />

ed universalistiche, né dal punto di vista sociale<br />

né dal punto di vista contrattuale e nel contempo i<br />

progetti idealizzati non solo non hanno attecchito,<br />

ma, al contrario, hanno preso strade opposte e nuociuto<br />

all’autonomia sindacale.<br />

Sono stati, infatti, i cambiamenti verificatisi nel sistema<br />

politico istituzionale italiano, europeo e mondiale,<br />

orientati essenzialmente dalla finanza e dai<br />

gruppi economici di maggior peso a costringere<br />

partiti, governi e forze sociali a cancellare ideologie<br />

e metodi praticati per decenni.<br />

In tale arco di tempo si sono verificate più volte rotture<br />

fra le varie Confederazioni, a testimonianza<br />

della diversità di concezioni tutt’oggi presenti nel<br />

nostro Paese.<br />

E se i risultati sono quelli che viviamo, dei quali<br />

non possiamo certo dirci soddisfatti, la storia sindacale<br />

di questi cinquant’ani ci dice che l’unità non è<br />

una forza se priva di finalità giuste e praticab<strong>il</strong>i. Il<br />

perseverarvi allontana dalla disponib<strong>il</strong>ità a discutere<br />

strategie nuove, comunque imposte dai fatti. Il<br />

primo chiarimento, dunque, dovrebbe essere di natura<br />

culturale, cui collegare un forte radicamento<br />

associativo, per avere sindacati autentici, non influenzati<br />

da ideologie esterne, ma orientati da studi<br />

e analisi propri dell’Associazione.<br />

Il radicamento nuovo e autentico del sindacalismo<br />

non può avvenire in Italia che sotto la spinta della<br />

<strong>Cisl</strong>, con nuove relazioni che guardino all’intero<br />

universo sindacale.<br />

La recente rottura verificatasi fra la Cg<strong>il</strong> e tutte le<br />

rappresentanze sociali poche settimane fa, <strong>il</strong> coraggio<br />

e la determinazione della <strong>Cisl</strong> nel guidare scelte<br />

sindacali che restituiscano ruolo e prospettive negoziali<br />

al Sindacato deve essere vissuta con fiducia,<br />

come una condizione da non disperdere per camminare<br />

oltre.<br />

In un’economia in crisi, nella scarsa efficienza dello<br />

Stato centrale e delle Autonomie locali, nei cambiamenti<br />

e nella frammentazione del sistema produttivo,<br />

nell’indebolimento dello stato sociale, così<br />

diverso da molti anni da regione a regione e all’interno<br />

delle stesse, la politica sindacale centralistica<br />

– come ancora oggi vuole la Cg<strong>il</strong> - produrrebbe sicuramente<br />

manifestazioni di protesta in più, ma meno<br />

tutele. Se la politica contrattuale e i negoziati di<br />

secondo livello fossero stati messi in pratica nei decenni<br />

scorsi oggi le retribuzioni sarebbero state migliori<br />

e maggiori anche i risultati conseguiti con le<br />

regioni e con gli enti locali rispetto ai temi sociali.<br />

Negli assetti politico istituzionali e nelle situazioni<br />

sociali e produttive - fissati traguardi e finalità comuni<br />

con accordi-quadro delle Confederazioni, con<br />

i contratti nazionali per le Categorie - si impone la<br />

semina diffusa di iniziative sindacali locali e aziendali<br />

che, partendo dalle diversità produttive e sociali<br />

di base, guardino contemporaneamente allo<br />

sv<strong>il</strong>uppo ed alla competizione, partecipando ai benefici<br />

della produttività. Per far questo non si può<br />

prescindere da un Sindacato-Associazione, che discute<br />

e decide nelle proprie strutture associative in<br />

modo consapevole, come sta scritto nelle radici<br />

della <strong>Cisl</strong>, più che mai valide in tempi come quelli<br />

che viviamo.<br />

Toscana III<br />

Il welfare è sempre più locale<br />

L’articolo è una sintesi di un’indagine più ampia realizzata dall’Ufficio<br />

Studi della <strong>Fnp</strong> <strong>Cisl</strong> Toscana. Per consultare e scaricare l’indagine<br />

completa (e gli approfondimenti sulla situazione nelle zone socio-sanitarie)<br />

è possib<strong>il</strong>e contattare l’Ufficio Studi o visitare <strong>il</strong> sito internet della<br />

<strong>Fnp</strong> <strong>Cisl</strong> Toscana all’indirizzo http://fnp.cisltoscana.it.<br />

I sistemi<br />

di welfare sono sempre<br />

più “locali”. Questo, in sintesi,<br />

l’elemento che emerge dall’analisi effettuata<br />

dall’Ufficio Studi della <strong>Fnp</strong><br />

<strong>Cisl</strong> Toscana sui risultati delle “Indagini<br />

censuarie sugli interventi e i servizi<br />

sociali dei comuni italiani” realizzate<br />

dall’Istat nel 2003, 2004 e<br />

2005 e degli approfondimenti di dettaglio<br />

sub-regionale curati dal Settore<br />

Sistema Statistico della Regione Toscana.<br />

L’indagine Istat raccoglie con cadenza<br />

annuale informazioni sulla spesa<br />

sociale sostenuta dai comuni per i<br />

servizi, sugli utenti e sulle modalità<br />

di intervento. Le informazioni r<strong>il</strong>evate<br />

permettono da un lato di confrontare<br />

la situazione della Toscana con<br />

quella delle altre regioni nel livello e<br />

nella composizione della spesa; dall’altro<br />

di indagare le peculiarità e le<br />

differenze fra le 34 zone socio-sanitarie<br />

in cui si articola <strong>il</strong> territorio regionale.<br />

Le differenze che emergono sono significative,<br />

sia per quanto riguarda la<br />

dimensione della spesa, sia relativamente<br />

alle modalità e alle tipologie di<br />

intervento. Questo significa, in altre<br />

parole, che non solo vivere in Toscana<br />

piuttosto che in un’altra regione,<br />

dà diritto a risorse e tipologie di interventi<br />

diversi; ma che le differenze<br />

sono significative anche all’interno<br />

della regione. Appare evidente, dunque,<br />

che gli anziani che abitano a Firenze<br />

possono contare su un ammontare<br />

di risorse e su un mix di interventi<br />

ben diversi da quelli degli anziani<br />

che vivono in Casentino o sulle<br />

Colline dell’Albegna.<br />

Ma veniamo ai dati. Nel corso del<br />

2005 le amministrazioni comunali<br />

della Toscana – in forma singola o<br />

associata – hanno destinato agli interventi<br />

e ai servizi sociali quasi 435<br />

m<strong>il</strong>ioni di euro. La spesa media pro<br />

capite risulta pari a 117 euro, in lieve<br />

ripresa rispetto ai 116 euro per abitante<br />

r<strong>il</strong>evati nel 2004.<br />

Nella graduatoria nazionale, la Toscana<br />

si colloca al sesto posto, dopo<br />

Valle d’Aosta (dove si spendono 320<br />

euro pro capite), Trentino Alto Adige<br />

(227 euro), Friuli Venezia Giulia (173<br />

euro), Em<strong>il</strong>ia Romagna (149 euro) e<br />

Piemonte (128 euro).<br />

Secondo la R<strong>il</strong>evazione Istat, dei<br />

quasi 435 m<strong>il</strong>ioni di euro spesi dai<br />

comuni toscani per interventi e servizi<br />

sociali nel corso del 2005, meno<br />

di un quarto (<strong>il</strong> 23,5%) sono andati a<br />

sostegno degli anziani che, fra i beneficiari<br />

della spesa, si collocano al<br />

La <strong>Fnp</strong>-<strong>Cisl</strong><br />

Toscana è<br />

in rete!<br />

A partire<br />

dai prossimi giorni sarà<br />

operativo <strong>il</strong> sito internet della<br />

Federazione dei pensionati <strong>Cisl</strong> della<br />

Toscana. All’indirizzo http://fnp.cisltoscana.it<br />

troverai informazioni sulla<br />

vita della nostra Federazione, notizie,<br />

spazi di approfondimento e documentazione.<br />

Oltre ad essere un contenitore di notizie<br />

e approfondimenti, <strong>il</strong> nostro spazio<br />

web ha l’obiettivo di migliorare e<br />

velocizzare la comunicazione con gli<br />

iscritti e con tutti coloro che sono interessati<br />

a dialogare con noi. Il sito<br />

internet rappresenterà, dunque, un ulteriore<br />

strumento per favorire la partecipazione.<br />

secondo posto dopo famiglie e minori<br />

(a cui i comuni hanno destinato<br />

<strong>il</strong> 37,2% della spesa sociale) e prima<br />

di disab<strong>il</strong>i (17,0%), multiutenza<br />

(9,6%), povertà e disagio degli adulti<br />

(8,9%), immigrati (2,9%) e dipendenze<br />

(0,9%).<br />

A fronte di un incremento, seppure<br />

lieve, della spesa destinata al sociale,<br />

le risorse stanziate a sostegno della<br />

popolazione anziana diminuiscono.<br />

L’ammontare della spesa in favore<br />

della popolazione anziana, infatti, è<br />

passata da 111 m<strong>il</strong>ioni di euro nel<br />

2004 a 102 m<strong>il</strong>ioni nel 2005, per una<br />

flessione del 7,5%.<br />

E, in effetti, la dotazione di risorse su<br />

cui ogni anziano residente in Toscana<br />

può contare è diminuita: la spesa pro<br />

capite regionale, infatti, è scesa dai<br />

133 euro per anziano del 2004 ai 123<br />

euro del 2005.<br />

Nel confronto con le altre regioni, la<br />

Toscana scende al nono posto della<br />

graduatoria nazionale (era all’ottavo<br />

nel 2004), dopo Valle d’Aosta<br />

(1.062 euro per anziano), Trentino<br />

Alto Adige (298 euro), Veneto (216<br />

euro), Friuli Venezia Giulia (202 euro),<br />

Em<strong>il</strong>ia Romagna (euro 148),<br />

Sardegna (141 euro) e Piemonte<br />

(130 euro).<br />

Relativamente alle risorse destinate<br />

agli anziani, <strong>il</strong> dato regionale nasconde<br />

differenze particolarmente significative<br />

fra le 34 zone socio-sanitarie<br />

in cui si articola <strong>il</strong> territorio.<br />

Le zone socio-sanitarie in cui si registra<br />

una spesa pro capite superiore al<br />

dato medio regionale risultano Firenze<br />

(229 euro per anziano), Livornese<br />

(212 euro), Pratese (197 euro), Elba<br />

(170 euro), Alta Val d’Elsa (146 euro),<br />

Apuane (137 euro), Empolese<br />

(131 euro), Piana di Lucca (123 euro)<br />

e Senese (123 euro).<br />

Per <strong>il</strong> resto, è sintomatico r<strong>il</strong>evare<br />

che <strong>il</strong> 73,5% delle zone socio-sanitarie<br />

della nostra regione si collocano<br />

al di sotto del dato medio nazionale,<br />

con una spesa per anziano inferiore a<br />

117 euro.<br />

Le disparità territoriali, infine, sono<br />

particolarmente accentuate. La graduatoria<br />

per zona socio-sanitaria relativa<br />

al 2005, infatti, evidenzia l’esistenza<br />

di una forbice significativa fra<br />

la situazione di Firenze (dove la spesa<br />

per anziano risulta pari a 229 euro<br />

per abitante) e quella di altre aree,<br />

come ad esempio, la Val Tiberina (57<br />

euro per anziano), <strong>il</strong> Casentino (44<br />

euro) e le Colline dell’Albegna (42<br />

euro per anziano). (Francesca Ricci –<br />

Ufficio Studi <strong>Fnp</strong> <strong>Cisl</strong> Toscana)<br />

Grafico 1 - Spesa pro capite dei Comuni<br />

singoli e associati per interventi e servizi<br />

sociali. Anno 2005. Valori in euro.<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

Grafico 2 - Spesa pro capite dei Comuni<br />

singoli e associati per interventi e servizi<br />

sociali in favore degli anziani. Anno 2005.<br />

Valori in euro.<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat<br />

Grafico 3 - Spesa pro capite dei Comuni<br />

singoli e associati per interventi e servizi<br />

sociali in favore degli anziani. Anno 2005.<br />

Valori in euro.<br />

Fonte: elaborazioni su dati Istat-Regione Toscana<br />

Le nostre sedi in Toscana<br />

Ecco gli indirizzi delle sedi provinciali della Federazione dei pensionati in<br />

Toscana che sono a disposizione dei soci e dei cittadini e vi indirizzeranno<br />

alla sede locale più vicina per usufruire dei servizi <strong>Cisl</strong>.<br />

Sul territorio regionale sono presenti circa 100 leghe, a cui è possib<strong>il</strong>e rivolgersi<br />

per avere informazioni e usufruire dei servizi.<br />

Arezzo viale Michelangelo, 116 - Tel. 0575/355457<br />

Firenze via del Prete, 135 - 055/326901<br />

Grosseto via della Pace, 132 - 0564/24268<br />

Livorno via Goldoni, 73 - 0586/886525<br />

Lucca via Puccini, 1780 - 0583/508865<br />

Massa Carrara via Ceci, 11 - Carrara - 0585/73172<br />

Pisa via Vespucci, 5 - 050/518238<br />

Pistoia viale Matteotti, 37 - 0573/364631<br />

Prato via Pallacorda, 5 - 0574/699109<br />

Siena viale Curtatone, 2 - 0577/223860

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!