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parte terza - Comune di Pressana

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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />

110<br />

mila abitanti. Le elezioni suplettive si tennero il 10 settembre; l’amministrazione<br />

uscente fu battuta dalle giovani forze dei partiti popolari. A seguito<br />

della riforma elettorale ebbero <strong>di</strong>ritto al voto tutti gli uomini oltre<br />

i ventun’anni, ancora escluse le donne (legge del suffragio universale); il<br />

numero degli elettori risultò più che raddoppiato. Furono eletti: Francesco<br />

Dal Maso, Pietro De Battisti, Augusto Fracassin, Luigi Albarello, Augusto<br />

Rodella, Ferruccio Lancerotto, Pietro Lancerotto, Silvio Montorio,<br />

Giuseppe Brunello, Augusto Cortese, Massimiliano Carli, Emilio Bottaro,<br />

Giuseppe Bovolon, Decio Corubolo, Arnolfo Lancerotto, Francesco<br />

Tortima, Antonio Carli, Sebastiano Gaspari, Leonello Zanoni e Angelo<br />

Conterno. Gli ultimi due, Zanoni e Conterno, non si presentarono mai in<br />

consiglio e decaddero dall’incarico. Il 9 ottobre fu nominato nuovo sindaco,<br />

per il quadriennio 1911-1915, Francesco Tortima mentre la giunta<br />

fu composta dagli assessori Dal Maso, Corubolo, De Battisti e Fracassin<br />

(A.C.P. - CARTEGGIO).<br />

1912<br />

Uno dei punti del programma dei partiti popolari, prevedeva l’illuminazione<br />

pubblica, anche se dai contatti presi con la Società Interprovinciale<br />

si intuiva che dovevano passare <strong>di</strong>versi anni prima <strong>di</strong> ottenere l’impianto<br />

elettrico. Essendo comunque l’illuminazione pubblica un desiderio<br />

dell’intera popolazione, furono nel frattempo installati nel centro del paese<br />

sei fanali funzionanti a gas acetilene. Arrivava anche il telegrafo. Sfruttando<br />

le facilitazioni a favore dei comuni rurali sprovvisti, il Ministero delle<br />

Poste e Telegrafi approvava l’istituzione <strong>di</strong> un ufficio telegrafico presso il<br />

locale ufficio postale.<br />

L’assessore Decio Corubolo si adoperò perchè anche a <strong>Pressana</strong> venisse<br />

aperta una farmacia, ritenuta utile e necessaria, attesa da tanti anni dai citta<strong>di</strong>ni.<br />

Il <strong>Comune</strong> mise a <strong>di</strong>sposizione gratuitamente un locale arredato ed<br />

un assegno annuo al farmacista. Venne pure ban<strong>di</strong>to un concorso ma ebbe<br />

esito negativo; nessun farmacista si rese <strong>di</strong>sponibile, nonostante ulteriori<br />

agevolazioni, ad accettare l’incarico.<br />

1913<br />

La sera del 26 gennaio si spense il cavalier Decio Corubolo, onore e<br />

vanto <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong>, illuminato nella cultura delle lettere greche e latine,<br />

sempre pronto al buon consiglio e fervido combattente per i puri ideali<br />

della democrazia, considerato com’era in realtà il primo citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong><br />

sia nella vita pubblica quanto nella privata. Anche se minato dalla<br />

malattia, fu sempre presente alle sedute sia <strong>di</strong> Giunta che <strong>di</strong> Consiglio,<br />

pronto ad animare ed incitare i citta<strong>di</strong>ni. Morto povero, per dargli un’ultima<br />

manifestazione <strong>di</strong> stima per l’opera prestata, i funerali si fecero a<br />

spese del <strong>Comune</strong>.<br />

Gli abitanti <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> nella quasi totalità erano poveri o quasi, ap<strong>parte</strong>nenti<br />

alle classi proletarie, come lo <strong>di</strong>mostrava il numero sempre crescente<br />

<strong>di</strong> passaporti per l’estero (328 dall’elenco della Regia Questura), mentre i ric-<br />

chi proprietari abitavano altrove. Nonostante questa situazione, la Giunta<br />

Provinciale non volle accordare nuovamente la condotta me<strong>di</strong>ca gratuita alla<br />

popolazione come era avvenuto fino allora.<br />

La costruzione <strong>di</strong> una linea ferroviaria Sanbonifacio – Cologna - Montagnana<br />

era in avanzata fase <strong>di</strong> progettazione. Il consiglio prima <strong>di</strong> aderire<br />

ed assumere l’oneroso impegno finanziario, fu chiamato a <strong>di</strong>scutere sul<br />

tracciato; due i possibili percorsi: con il primo progetto il tracciato lambiva<br />

la località Castelletto, con il secondo la ferrovia avrebbe dovuto correre<br />

lungo l’argine destro del Guà per sottopassare la linea Ostiglia - Treviso<br />

sul punto più alto quando questa raggiungeva il Guà. In tale tracciato la<br />

stazione <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> si sarebbe costruita vicino all’argine, ad una <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> circa 800 metri dal centro del paese. Opinioni <strong>di</strong>vergenti in consiglio;<br />

il sindaco insisteva perchè si aderisse alla seconda proposta, il consigliere<br />

Gaspari, a nome delle minoranze, giustificava l’insistenza del sindaco,<br />

alludendo ad un suo coinvolgimento nel progetto. Il primo citta<strong>di</strong>no Francesco<br />

Tortima, su tale proposta, pose la questione <strong>di</strong> fiducia; non ottenendola,<br />

si <strong>di</strong>mise. Ufficializzate ed accettate le <strong>di</strong>missioni, il 19 aprile venne<br />

nominato sindaco Francesco Dal Maso.<br />

1914<br />

Nuovo cambio alla guida del paese, a seguito delle elezioni amministrative<br />

del 13 luglio, l’amministrazione uscente tornò in minoranza. Risultarono<br />

eletti: Francesco Monzardo, Aldemiro Zanini, Girolamo Faedo,<br />

Augusto Can<strong>di</strong>o, Serafino Albarello, Silvestro Ronchin, Silvio Baschirotto,<br />

Angelo Conterno, Domenico Fantin, Giuseppe Faella, Augusto Furlanello,<br />

G.Battista Lancerotto, Angelo Scala, Onorato Fabiani, Carlo Sartori e Sebastiano<br />

Gaspari. Le minoranze popolari erano rappresentate da: Francesco<br />

Tortima, Luigi Albarello, Augusto Fracassin e Ferruccio Lancerotto. Nel<br />

consiglio del 25 luglio fu nominato sindaco Francesco Monzardo coa<strong>di</strong>uvato<br />

dagli assessori Aldemiro Zanini, Onorato Fabiani, Serafino Albarello<br />

e Augusto Can<strong>di</strong>o.<br />

La somministrazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali ai poveri fino allora assunta dalla Congregazione<br />

della Carità, per mancanza <strong>di</strong> mezzi non potè più continuare.<br />

Negli ultimi due anni per pareggiare le spese, la Congregazione fu costretta<br />

a prelevare il deposito che aveva presso la locale Cassa Postale <strong>di</strong> Risparmio<br />

e cessare qualsiasi sussi<strong>di</strong>o e pagamento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cine. La spesa per i me<strong>di</strong>cinali<br />

venne assunta dal <strong>Comune</strong>, come prescritto dalla legge e fatto rilevare<br />

dalla Regia Prefettura.<br />

Nell’adunanza del 28 agosto, il Consiglio espresse i sentimenti della più<br />

viva esacrazione contro la guerra scatenatasi in tutta Europa, auspicando<br />

l’avvento <strong>di</strong> civiltà <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> fratellanza fra tutti gli uomini; nessuno era ancora<br />

consapevole cosa stesse spettando all’Italia. Intanto, a causa dell’evento<br />

bellico, furono costretti a rimpatriare gli emigranti. Furono circa 200 i pressanesi<br />

rimpatriati (A.C.P. - CARTEGGIO).<br />

111<br />

L’età moderna: Ottocento e Novecento

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