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parte terza - Comune di Pressana

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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />

150<br />

1946<br />

Domenica 24 marzo si tennero le elezioni amministrative; per la prima<br />

volta vennero chiamate alle urne anche le donne. A vincere fu la Democrazia<br />

Cristiana. Vennero eletti: Guglielmo Biasin, Algise Bressan, Guido Carazzato,<br />

Luigi Cariolato, Paolo Casarotti, Giuseppe Cenci, Luigi Dal Monte,<br />

Domenico Marcon, Giovanni Massignan, Giuseppe Melotto, Luigi Marcolongo,<br />

Ugo Muraro, Fedele Maran, Gabriele Pasini, Aurelio Scevaroli, Artemio<br />

Stevanon; a rappresentare la minoranza del Partito Socialista: Luigi Albarello,<br />

Domenico Ballani, Augusto Battistella e Florio Mozzaquattro.<br />

L’elezione <strong>di</strong> sindaco e giunta si tenne domenica 31 marzo alle ore 14. Primo<br />

citta<strong>di</strong>no fu eletto Luigi Marcolongo, mentre la giunta risultò composta da: Aurelio<br />

Scevaroli, Paolo Casarotti, Algise Bressan e Ugo Muraro.<br />

Dopo tre mesi <strong>Pressana</strong> tornò alle urne per il Referendum e la Costituente;<br />

era il 2 giugno ed i risultati furono: votanti 3.161, voti vali<strong>di</strong> conferiti alla Repubblica<br />

1.838, voti vali<strong>di</strong> conferiti alla Monarchia 1.067; schede nulle 32,<br />

bianche 224. Risultati per l’elezione dei deputati all’Assemblea Costituente:<br />

Democristiani (scudo crociato) n. 1.676<br />

Partito Comunista (falce martello e stella) n. 381<br />

Partito Socialista (falce martello e libro) n. 785<br />

Partito d’Azione (fiaccola) n. 27<br />

Partito Repubblicano (foglia <strong>di</strong> edera) n. 10<br />

Partito Uomo Qualunque (uomo sotto il torchio) n. 25<br />

Partito Unione Democratica (ban<strong>di</strong>era due spighe e stella) n. 43 (A.C.P).<br />

La situazione economica del <strong>Comune</strong> continuava, tuttavia, ad essere<br />

quanto mai grave; l’agricoltura era in crisi e la povertà attanagliava molta<br />

<strong>parte</strong> della popolazione. A <strong>Pressana</strong> c’erano poche industrie ed attività <strong>di</strong><br />

commercio, l’agricoltura era ancora a conduzione familiare e, nonostante<br />

la fertilità del terreno, non si riusciva a far fronte alle necessità pubbliche e<br />

private. A questo si aggiunse una terribile gran<strong>di</strong>nata che rischiò <strong>di</strong> rovinare<br />

quasi integralmente il territorio comunale, danneggiando in modo irreparabile<br />

soprattutto i secon<strong>di</strong> raccolti, come uva, riso e granoturco.<br />

Sono queste le premesse per una fuga in massa a scatenare quel fenomeno<br />

che venne chiamato “movimento emigrativo”. Il <strong>Comune</strong> registrò, infatti, un<br />

abbandono me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 200/300 persone l’anno, obbligate ad andarsene perché<br />

al limite della sopravvivenza per la crisi economica e la forte <strong>di</strong>soccupazione.<br />

La famiglia Rizzato, residente a Milano, aveva <strong>di</strong>sposto l’erogazione <strong>di</strong><br />

una somma a favore del <strong>Comune</strong> per istituire la “Fondazione Ezio Rizzato”<br />

con lo scopo <strong>di</strong> aiutare gli alunni della scuola elementare, onorando in tal<br />

modo la memoria del giovane Tenente partigiano caduto per la Patria.<br />

1947<br />

I consiglieri Luigi Albarello e Augusto Battistella, del gruppo <strong>di</strong> minoranza,<br />

rassegnarono le <strong>di</strong>missioni a seguito della scissione del Partito Socialista Italiano;<br />

le <strong>di</strong>missioni furono respinte all’unanimità dal consiglio, ma inutilmente.<br />

In questo anno si registrarono numerosi interventi pubblici; una positiva<br />

ripresa dopo anni <strong>di</strong> immobilismo dovuto agli eventi bellici. Vennero appaltati<br />

i lavori per la ricostruzione del ponte in ferro sul fiume Guà a Rove-<br />

redo <strong>di</strong>strutto dai partigiani, fu costruita una casa a Roveredo <strong>di</strong> Guà dall’Istituto<br />

Autonomo Case Popolari ed eretta una nuova cappella nel cimitero<br />

<strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> a ricordo dei caduti.<br />

1948<br />

A seguito delle continue richieste della frazione e grazie anche all’appoggio<br />

del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong>, con Decreto Legislativo 3 <strong>di</strong>cembre 1947<br />

del Capo Provvisorio dello Stato, venne riconosciuto il comune <strong>di</strong> Roveredo<br />

<strong>di</strong> Guà. Il successivo decreto del Prefetto <strong>di</strong> Verona del 28 maggio 1948, fissò<br />

la data del 18 luglio per la consultazione elettorale amministrativa sancendo<br />

<strong>di</strong> fatto la <strong>di</strong>visione tra <strong>Pressana</strong> e Roveredo <strong>di</strong> Guà.<br />

L’iter che portò al <strong>di</strong>stacco avvenne, comunque, all’interno <strong>di</strong> una crisi<br />

amministrativa; infatti il sindaco Luigi Marcolongo, durante la giunta<br />

del 30 maggio, presentò le proprie <strong>di</strong>missioni ma, al momento <strong>di</strong> formalizzarle<br />

in consiglio comunale il 2 giugno, si rifiutò <strong>di</strong> consegnare il mandato<br />

abbandonando l’aula. Venne allora posta in votazione la fiducia, i 13<br />

votanti espressero 9 voti <strong>di</strong> sfiducia<br />

e 4 schede bianche.<br />

A seguito del voto, il consiglio<br />

chiese che, me<strong>di</strong>ante inchiesta<br />

prefettizia, venisse fatta luce in<br />

merito ad alcuni fatti avvenuti<br />

per verificare eventuali responsabilità<br />

dell’amministrazione e sull’operato<br />

del primo citta<strong>di</strong>no.<br />

L’atto successivo fu la lettera (9<br />

giugno) <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni da sindaco<br />

<strong>di</strong> Marcolongo con la precisazione<br />

<strong>di</strong> non avere <strong>di</strong>chiarazioni da<br />

fare in merito.<br />

Alla <strong>terza</strong> convocazione del<br />

consiglio comunale, resa obbligatoria<br />

per mancanza del numero legale, il 22 giugno venne eletto sindaco<br />

<strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> Aurelio Scevaroli, in carica fino alle nuove elezioni indette per<br />

il 25 luglio.<br />

La nuova tornata elettorale vide ancora una volta vincere la D.C. Furono<br />

eletti: Luigi Baiocco, Guglielmo Biasin, Emilio Busolo, Luigi Busolo, Paolo<br />

Dal Maso, Pietro Ferrigato, Enrico Gironda, Domenico Marcon, Giovanni<br />

Massignan, Giuseppe Melotto, Aldo Menin, Antonia Migliorini, Ugo Muraro,<br />

Orlando Slaviero, Artemio Stevanon e Diego Zanoni. Le minoranze furono<br />

rappresentate da: Adelio Albarello, Igino Bonani, Florio Mozzaquattro e<br />

Antonio Scarsetto.<br />

Il 20 agosto Domenico Marcon <strong>di</strong>venne sindaco per il quadriennio 1948<br />

– 1953, mentre la giunta risultò composta da Orlando Slaviero, Emilio Busolo,<br />

Antonia Migliorini e Diego Zanoni. Si voleva intitolare via Roma al<br />

nome della Medaglia d’Oro Ezio Rizzato, ma la Prefettura non fu della stessa<br />

idea; si decise quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> intitolare a suo nome la scuola del capoluogo<br />

mo<strong>di</strong>ficandola da “Re Umberto I” a “Medaglia d’Oro Ezio Rizzato”.<br />

151<br />

L’età moderna: Ottocento e Novecento<br />

Villa Gau<strong>di</strong>o in un’antica foto

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