parte terza - Comune di Pressana
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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />
A seguito <strong>di</strong> una relazione del Vice Pprefetto ispettore sull’andamento<br />
dell’amministrazione del comune, il Prefetto ritenne necessario sostituire il<br />
commissario Angelo Scala nominando al suo posto il segretario comunale<br />
<strong>di</strong> Cologna Veneta, Carlo Casella.<br />
1931<br />
L’orologio del campanile <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> aveva il macchinario talmente logoro<br />
da non poter più funzionare. Vennero acquistati dalla <strong>di</strong>tta Bacciga <strong>di</strong> Cologna<br />
Veneta due nuovi orologi, uno per il campanile e l’altro, più piccolo, da<br />
collocarsi sulla <strong>parte</strong> superiore della facciata dell’asilo d’infanzia. Quello<br />
vecchio venne permutato in cambio <strong>di</strong> una campana <strong>di</strong> bronzo, <strong>di</strong> formato<br />
a calotta e collocata sul tetto dell’asilo per il suono delle ore.<br />
Su <strong>di</strong>sposizione del Capo del Governo, con l’inizio dell’anno decimo dell’era<br />
fascista, tutti i centri urbani dei Comuni dovevano avere una via col nome<br />
millenario e glorioso <strong>di</strong> Roma. Via Pace cambiò nome assumendo quello<br />
ancora attuale <strong>di</strong> via Roma.<br />
1932<br />
Di ampliare la scuola elementare del capoluogo se ne parlava ormai da<br />
<strong>di</strong>eci anni, attendendo un contributo dal Ministero per l’Educazione Nazionale,<br />
che mai arrivava. Vista l’impossibilità <strong>di</strong> ottenere tale sussi<strong>di</strong>o, il <strong>Comune</strong><br />
decise <strong>di</strong> contrarre un mutuo assegnando i lavori per la realizzazione<br />
del progetto che aumentava le aule da quattro a sette, alla <strong>di</strong>tta Rossato.<br />
La cooperativa Produzione Lavoro “La Fratellanza“ venne messa in liquidazione<br />
e posta in ven<strong>di</strong>ta la sede (l’attuale coop.“La Risorta”). La sezione<br />
locale del Partito Nazionale Fascista (che non aveva una sede propria ma<br />
era ospitata in un locale al pianterreno del Municipio) acquistò l’e<strong>di</strong>ficio a<br />
un prezzo <strong>di</strong> favore per farne la “Casa del Fascio”.<br />
1933<br />
Veniva costituito il Consorzio per l’approvvigionamento idrico dei comuni<br />
<strong>di</strong> Cologna Veneta, <strong>Pressana</strong>, Zimella, Bevilacqua e Minerbe. Acquisito<br />
il parere favorevole del Consiglio Provinciale Sanitario, si passava all’approvazione<br />
del piano tecnico finanziario presentato dall’Ingegnere Gino Veronese<br />
e del relativo statuto proposto.<br />
Tra il 1933 e il 1934 vennero sostituite le vecchie stufe, insufficienti data<br />
l’ampiezza dei locali da riscaldare, con un nuovo impianto <strong>di</strong> riscaldamento<br />
con termosifoni sia negli uffici comunali sia nelle scuole elementari del<br />
capoluogo (A.C.P. - CARTEGGIO). Dopo anni <strong>di</strong> attesa, <strong>Pressana</strong> aveva una<br />
farmacia; la gestione veniva affidata al dottor Bruno De Maldè.<br />
1934<br />
Con una lettera inviata al Prefetto il 3 settembre, Carlo Casella rassegnò<br />
le <strong>di</strong>missioni dalla carica <strong>di</strong> Podestà del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> il giorno dopo<br />
venne sostituito da Guido Scarpieri nominato commissario straor<strong>di</strong>nario. Il<br />
comune si attivò per nuovi interventi <strong>di</strong> manutenzione viaria. La cattiva con<strong>di</strong>zione<br />
delle strade comunali, soprattutto della “Traversina” e dei “Ronchi”,<br />
le più percorse dai veicoli pesanti durante la campagna delle bietole, rese<br />
necessario la sostituzione del sottofondo con una grande quantità <strong>di</strong> materiale<br />
ghiaioso; fu un ulteriore espe<strong>di</strong>ente per dare un po’ <strong>di</strong> lavoro ai tanti<br />
<strong>di</strong>soccupati del territorio.<br />
1935<br />
L’Istituto Centrale <strong>di</strong> Statistica fornì nuove <strong>di</strong>rettive per la revisione generale<br />
dei nomi delle strade allo scopo <strong>di</strong> evitare identiche intitolazioni. Infatti,<br />
dopo le aggregazioni <strong>di</strong> territori che avevano visto Roveredo <strong>di</strong> Guà<br />
riunito a <strong>Pressana</strong>, tre vie risultarono con lo stesso nome <strong>di</strong> via Chiesa. La<br />
decisione fu <strong>di</strong> lasciare inalterata la denominazione a <strong>Pressana</strong>, cambiare<br />
da via Chiesa a via “Cesare Battisti” a Roveredo, e da via Chiesa a via “Damiano<br />
Chiesa” a Caselle (dal capitello <strong>di</strong> proprietà Stefani fino all’imbocco<br />
<strong>di</strong> via Braggio). A maggio il commissario straor<strong>di</strong>nario Scarpieri assumeva<br />
la carica <strong>di</strong> Podestà; intanto l’Italia <strong>di</strong>chiarava guerra all’Etiopia (3 ottobre);<br />
numerosi risultarono i giovani pressanesi mandati a combattere in<br />
Africa Orientale.<br />
1936<br />
Alcune <strong>di</strong>sposizioni in vista del Censimento generale della popolazione<br />
stabilirono che il Podestà provvedesse alla costituzione dell’ufficio<br />
comunale <strong>di</strong> censimento; a tale compito era preposto il segretario<br />
Amedeo Fabi, coa<strong>di</strong>uvato da: Angelo Conterno, giu<strong>di</strong>ce conciliatore; Tullio<br />
Bonvecchiato, esercente; Andrea Sartori, possidente; Leonardo Pretto,<br />
me<strong>di</strong>co condotto; Enrico Gironda,<br />
insegnante elementare. La<br />
data prevista per la rilevazione<br />
statistica venne fissata per il 21<br />
aprile e a tutte le case del comune<br />
vennero apposti i nuovi numeri<br />
civici. All’VIII censimento furono<br />
accertati nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong>:<br />
5827 residenti; 43 temporaneamente<br />
assenti; per un totale <strong>di</strong><br />
5870 censiti.<br />
1937<br />
A seguito dell’unione dei comuni<br />
<strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> e Roveredo <strong>di</strong> Guà e con lo sviluppo dei servizi e dell’attività<br />
amministrativa, gli uffici municipali risultarono inadeguati al<br />
compito cui erano destinati, essendo situati in soli quattro vani, due dei<br />
quali poco ampi, mentre nell’ex sala consiliare si trovavano sia l’ufficio <strong>di</strong><br />
134 135<br />
L’età moderna: Ottocento e Novecento<br />
La piazza <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong><br />
nei primi decenni del 1900