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parte terza - Comune di Pressana

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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />

154<br />

Anche l’asilo infantile del capoluogo risultava insufficiente ai bisogni della<br />

numerosa popolazione scolastica, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, con Lucrezio<br />

Veronese presidente, Don Pietro Meneguzzo, Giuseppe Conterno, Elsa<br />

Ciet ed Erminio Ruaro, ritenenne urgente un restauro con ampliamento.<br />

1955<br />

Iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo e<strong>di</strong>fico scolastico <strong>di</strong> Caselle;<br />

il progetto redatto dal tecnico comunale, prevedeva una palazzina a<br />

due piani con sei aule capaci <strong>di</strong> ospitare un centinaio <strong>di</strong> alunni.<br />

Ancora <strong>di</strong>missioni in <strong>Comune</strong>: il sindaco Artemio Stevanon le rassegnò<br />

il 30 maggio, dovendosi trasferire in provincia <strong>di</strong> Varese; al suo posto il 2 luglio<br />

venne nominato Orlando Slaviero.<br />

In <strong>di</strong>verse occasioni la signorina Hilda De Gran<strong>di</strong> aveva manifestato la volontà<br />

<strong>di</strong> donare, al <strong>Comune</strong> o all’asilo, 3.000 metri quadrati <strong>di</strong> terreno all’angolo<br />

<strong>di</strong> via Secolo con via Chiesa, necessari alla costruzione <strong>di</strong> una nuova scuola<br />

materna con annessa abitazione per le insegnanti. Sottoscritto l’atto <strong>di</strong> donazione,<br />

pre<strong>di</strong>sposto il progetto dall’architetto Antonio Tosini, presero avvio<br />

i lavori per l’abitazione degli insegnanti (attuale abitazione delle suore).<br />

1956<br />

Nel <strong>Comune</strong> esistevano tre asili d’infanzia: quello del capoluogo, comunale,<br />

e quelli delle frazioni entrambi parrocchiali, nessuno dei quali controllato<br />

dal Provve<strong>di</strong>torato. I bambini da 3 a 6 anni ospitati erano 112, dei<br />

quali solamente 49 paganti, altre entrate finanziarie erano costituite da offerte<br />

benefiche e contributi comunali. Con l’inizio dell’anno scolastico (1<br />

ottobre), entrava in funzione anche la nuova scuola elementare <strong>di</strong> Caselle,<br />

de<strong>di</strong>cata alla memoria <strong>di</strong> Padre Clemente Gatti.<br />

Fu rinnovato il consiglio comunale con le elezioni amministrative dell’11<br />

novembre. Il risultato assegnò 1.144 voti alla Democrazia Cristiana e 326 al<br />

Partito Socialista. Gli eletti: Lucrezio Veronese, Giuseppe Conterno, Leonello<br />

Baschirotto, Giulio Bellini, Aldo Menin, Antonio Rinal<strong>di</strong>, Attilio Melotto,<br />

Guido Stefani, Luigi Bresolini, Benito Dal Maso, Vitalino Scevaroli, Giovanni<br />

Munaro, Antonio Vaccari, Angelo Sandri, Giuseppe Gonzato e Giuseppe<br />

Dal Maso. Le minoranze erano rappresentate da: Erminio Ruaro, Antonio<br />

Scarsetto, Florio Mozzaquattro e Genunzio Albarello.<br />

Sindaco fu eletto Lucrezio Veronese; in Giunta sedettero: Giuseppe Conterno,<br />

Giulio Bellini, Leonello Baschirotto e Giovanni Munaro. (A.C.P. -<br />

CARTEGGIO)<br />

1957<br />

Le con<strong>di</strong>zioni economiche e sociali della popolazione erano molto<br />

<strong>di</strong>sagiate; il paese, per i <strong>di</strong>soccupati, offriva ben poche risorse, specie durante<br />

l’inverno. Ci si impegnava, quin<strong>di</strong>, a creare lavoro magari occasionale<br />

per la manodopera non qualificata e nello stesso tempo eseguire lavori<br />

<strong>di</strong> pubblica utilità.<br />

Venne quin<strong>di</strong> ripristinata la massicciata e sistemati alcuni fossi per il deflusso<br />

delle acque in via Braggio, rifatto il sottofondo per un tratto <strong>di</strong> via S.Sebastiano<br />

in prossimità <strong>di</strong> via Marzara e allargata la via <strong>di</strong> accesso alla chiesa<br />

<strong>di</strong> Crosare.<br />

Per agevolare la viabilità <strong>di</strong> un traffico sempre crescente, si provvide a<br />

raddrizzare ed allargare la sede stradale della principale via del paese, via<br />

Mazzini. Con tale intervento vennero<br />

inoltre realizzate al centro<br />

della strada due ampie aiuole<br />

spartitraffico, arredate con piante<br />

e lampioni a doppio braccio.<br />

1958<br />

E’ l’anno in cui si <strong>di</strong>ede esecuzione<br />

al progetto <strong>di</strong> ampliamento<br />

della pubblica illuminazione nelle<br />

contrade del comune completando,<br />

contemporaneamente, la fornitura<br />

elettrica alle abitazioni ancora<br />

sprovviste.<br />

Una donazione <strong>di</strong> 630 metri<br />

quadrati <strong>di</strong> terreno da <strong>parte</strong> <strong>di</strong> Remo<br />

Petrini, permise <strong>di</strong> avere un’area<br />

per realizzare un piccolo parco. L’area era ubicata nel centro del capoluogo<br />

(dove oggi sorge il monumento agli alpini) e, oltre ad abbellire il centro<br />

storico, avrebbe permesso l’allargamento della curva tra via Carampelle<br />

e via Roma. Nuovo look anche il viale della chiesa: i vecchi e ormai morti alberi<br />

furono sostituiti da 25 cipressi, alternati da alberelli <strong>di</strong> ibiscus e lagerstroemie<br />

(A.C.P. - CARTEGGIO).<br />

1959<br />

Durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale il pian terreno delle scuole elementari<br />

del capoluogo era stato occupato dai soldati tedeschi che avevano<br />

trasformato le aule in dormitori ed il corridoio in una grande cucina. Questo<br />

uso, <strong>di</strong>verso da quello per il quale la scuola era destinata, aggravò non poco<br />

le con<strong>di</strong>zioni già precarie dell’e<strong>di</strong>ficio. Vennero quin<strong>di</strong> sostituiti i vecchi<br />

pavimenti fatti in calcestruzzo e catrame, riparate <strong>di</strong>verse crepe, rifatti intonaci<br />

cadenti e sostituiti i serramenti.<br />

La necessità <strong>di</strong> avere acqua potabile per la popolazione che continuava<br />

a servirsi <strong>di</strong> pozzi, attingendo acqua da falde poco profonde non rispondenti<br />

ai requisiti igienici, spinse alla formazione <strong>di</strong> un nuovo consorzio per la costruzione<br />

<strong>di</strong> un acquedotto fra i comuni <strong>di</strong> Minerbe, <strong>Pressana</strong>, Zimella, Veronella,<br />

Bonavigo, Boschi S.Anna, Bevilacqua e Legnago. Il Ministero dei Lavori<br />

Pubblici assegnò, a favore del Consorzio Acquedotto Sinistra A<strong>di</strong>ge, un<br />

contributo per la costruzione delle condutture che avrebbero prelevato l’acqua<br />

necessaria dal bacino <strong>di</strong> Almisano.<br />

155<br />

L’età moderna: Ottocento e Novecento<br />

La piazza <strong>di</strong> Caselle con l’antico capitello

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