parte terza - Comune di Pressana
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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />
<strong>Pressana</strong> prima della costruzione<br />
della nuova chiesa (1926)<br />
130<br />
chiavica Braga<strong>di</strong>na fino al ponte <strong>di</strong> Cologna. Si ricorse al Regio Prefetto <strong>di</strong>mostrando<br />
l’urgentissima necessità <strong>di</strong> far proseguire tali lavori onde evitare<br />
nel prossimo inverno la dolorosa piaga della <strong>di</strong>soccupazione.<br />
Per combattere l’analfabetismo veniva istituito un corso <strong>di</strong> lezioni serali<br />
frequentato da circa 90 persone. Conta<strong>di</strong>ni e operai, quasi certamente solo<br />
maschi, seguirono le lezioni che si tenevano tre sere alla settimana apprendendo<br />
sui banchi <strong>di</strong> scuola i primi ru<strong>di</strong>menti del sapere.<br />
1921<br />
L’Amministrazione acquistava da Benigno Zanini un immobile denominato<br />
“l’Alta” nei pressi della piazza del capoluogo (l’attuale via Francesco Finato),<br />
composto da due fabbricati e da quattro campi veronesi. Lo scopo era <strong>di</strong> alloggiare<br />
il segretario comunale e <strong>di</strong> erigere case popolari delle quali il <strong>Comune</strong> aveva<br />
assolutamente bisogno. La spesa fu <strong>di</strong> 56.500 lire, affrontata con un prestito<br />
da un privato. Veniva istituito un mercato settimanale da tenersi ogni martedì ed<br />
una fiera mensile ogni primo martedì del mese, per incentivare tale iniziativa, erano<br />
previsti premi in danaro per i migliori capi <strong>di</strong> bestiame in esposizione.<br />
Un’opera <strong>di</strong> pubblica utilità e <strong>di</strong> igiene fu inoltre l’escavo <strong>di</strong> un condotto<br />
dalla chiavica Braga<strong>di</strong>na fino al tombino della piazza con lo scopo <strong>di</strong> togliere<br />
l’acqua ferma dal fossato che fiancheggiava la strada provinciale padovana<br />
e con la prospettiva <strong>di</strong> costruire dei lavatoi pubblici.<br />
Con il VI censimento della popolazione del Regno, le famiglie del comune<br />
risultarono 622 per un totale <strong>di</strong> 3574 abitanti. Una curiosità: il <strong>Comune</strong> volle<br />
acquistare le piastrine in maiolica da applicare sulle case per la numerazione.<br />
1922<br />
La situazione degli e<strong>di</strong>fici scolastici era <strong>di</strong> grave carenza: alcune aule erano<br />
completamente inservibili sia a livello igienico che <strong>di</strong>dattico, un’aula era<br />
ospitata in Municipio mentre a Crosare era stato preso in affitto un fatiscente<br />
e<strong>di</strong>ficio privato. Essendo impossibile proseguire in tale stato l’istruzione primaria<br />
del paese, furono decisi la costruzione <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio scolastico<br />
a Crosare e l’ampliamento della scuola del capoluogo aumentando il numero<br />
delle aule da quattro a sei.<br />
Nel frattempo, per dare lavoro ai tanti <strong>di</strong>soccupati e per migliorare la situazione<br />
viaria, vennero fatti eseguire lavori su strade comunali: la costruzione<br />
della massicciata del tratto Sanovo-Castagnara, la sistemazione della<br />
stradella <strong>di</strong> via Scimia e <strong>di</strong> un tratto della strada Ponta.<br />
Inoltre, su richiesta del Comitato Pro-Caduti, fu acquisito dall’Asilo <strong>di</strong><br />
Quiete “Bevilacqua La Masa”, un terreno <strong>di</strong> 156 metri quadri <strong>di</strong> fronte alla<br />
chiesa <strong>di</strong> Caselle per erigere un monumento ai Caduti; anche nel capoluogo<br />
un apposito Comitato “Pro-erigendo monumento ai Caduti” provvedeva<br />
a raccogliere fon<strong>di</strong> per un’iniziativa analoga.<br />
1923<br />
Il terreno dell’“Alta”, seguendo un piano regolatore compilato dall’ingegnere<br />
comunale, fu <strong>di</strong>viso in piccoli lotti per fabbricare abitazioni civili. Parte <strong>di</strong><br />
esso, circa due campi, venne richiesto dal Comitato per la costruzione della<br />
nuova chiesa. Delle due case esistenti, la prima detta “l’Alta” <strong>di</strong>veniva alloggio<br />
per il segretario comunale e l’altra detta “la Palazzina”(ora attuale negozio <strong>di</strong> generi<br />
alimentari <strong>di</strong> fronte al municipio) veniva offerta in uso gratuito alla Congregazione<br />
della Carità per l’istituzione <strong>di</strong> un asilo d’infanzia e sulla sua facciata<br />
veniva apposta la lapide-monumento ai caduti (A.C.P. - CARTEGGIO).<br />
In ottemperanza alle normativa sulla prevenzione della <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> epidemie,<br />
la locale Congregazione della Carità <strong>di</strong>ede in uso gratuito l’ex chiesetta<br />
<strong>di</strong> S. Eugenia, da anni chiusa al culto pubblico, per a<strong>di</strong>birla a locale <strong>di</strong><br />
isolamento sanitario.<br />
1924<br />
L’asilo infantile, ufficialmente istituito, poteva iniziare la sua attività. Prima<br />
<strong>di</strong> procedere all’assunzione della maestra e alle iscrizioni, occorreva nominare<br />
un consiglio <strong>di</strong> amministrazione. Il <strong>Comune</strong>, in attuazione del regolamento,<br />
nominò i cinque componenti: il sindaco Pasi, Vittorio Stefanoli,<br />
Bortolo Finato, Luigi Menin e Leonello Zanoni.<br />
Intanto il Comitato per la costruzione della nuova chiesa, inviò un’ulteriore<br />
richiesta per la concessione <strong>di</strong> terreno in località Alta. Il sindaco espresse<br />
parere contrario alla cessione; riteneva più giusto a<strong>di</strong>birlo alla costruzione<br />
<strong>di</strong> case piuttosto che ad un luogo <strong>di</strong> culto<br />
1925<br />
A Crosare si stava costruendo la nuova chiesa. Alcuni abitanti della frazione<br />
(Francesco Dal Maso, Antonio Peruffo, Franco Baiocco e Pietro Dalla<br />
Grana), si recarono in municipio per richiedere l’installazione <strong>di</strong> una pompa<br />
pubblica nei pressi della nuova costruzione. Intanto si provvedeva a fornire<br />
l’energia elettrica a Caselle, Crosare, S.Sebastiano e <strong>di</strong>ntorni.<br />
A seguito <strong>di</strong> una lettera del Prefetto e <strong>di</strong> un colloquio tra il sindaco e il<br />
parroco don Pietro Meneguzzo, maturava l’idea per una <strong>di</strong>versa collocazione<br />
della nuova chiesa. Il luogo prescelto era a fianco della canonica, sulla<br />
sede stradale, con la facciata in perfetta <strong>di</strong>rezione del viale. L’ammini-<br />
131<br />
L’età moderna: Ottocento e Novecento