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parte terza - Comune di Pressana

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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />

74<br />

L’esercito francese alla conquista della Pianura Padana<br />

Nel maggio del 1800, Napoleone, valicando le Alpi e passando dalla Valle<br />

d’Aosta, giunse nella pianura padana. Il 14 giugno a Marengo, piccolo paese<br />

vicino ad Alessandria, dopo una lunga e faticosa battaglia, riuscì a sconfiggere<br />

gli Austriaci. La Francia si riprese il Piemonte e Napoleone si <strong>di</strong>resse<br />

alla conquista della Lombar<strong>di</strong>a. Vennero ricostituite le Repubbliche Ligure<br />

e Cisalpina: quest’ultima verrà trasformata nel 1802 in Repubblica Italiana,<br />

con Napoleone presidente.<br />

Intanto nel timore che le armate napoleoniche giungessero in breve nei<br />

nostri territori, il Feldmaresciallo austriaco conte <strong>di</strong> Bellegarde, comandante<br />

dell’Armata in Italia, or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> requisire i granai, affinché non mancassero<br />

i viveri ai suoi uomini. Questa <strong>di</strong>sposizione venne comunicata nel Colognese<br />

dai Provve<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> Verona l’8 <strong>di</strong>cembre 1800. Gli Austriaci, intanto,<br />

sempre inseguiti dai Francesi, mossero verso Verona, Mantova e Peschiera.<br />

Raggiunti tra l’A<strong>di</strong>ge e il Mincio, furono sconfitti sulle Colline <strong>di</strong> Corona <strong>di</strong><br />

Rivoli. Abbandonata Verona, si ritirarono quin<strong>di</strong> sulla riva sinistra dell’A<strong>di</strong>ge<br />

verso Legnago, Cologna e <strong>Pressana</strong>. I Francesi intanto, convinti <strong>di</strong> dover<br />

stringere d’asse<strong>di</strong>o gli Austriaci, alla fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre con altre truppe comandate<br />

dal generale Brune, passato l’A<strong>di</strong>ge a Bussolengo, ebbero uno scontro<br />

con il nemico nei pressi <strong>di</strong> Tombetta mentre altri soldati giunti da Pescantina<br />

il 3 gennaio 1801 entrarono a Verona e continuarono ad inseguire<br />

gli Austriaci in ritirata. L’Austria fu costretta a chiedere una tregua durante<br />

la quale si impegnò a cedere le fortezze <strong>di</strong> Peschiera, Legnago e Ferrara.<br />

Nel frattempo, il generale francese Brune aveva assunto il comando della linea<br />

dell’A<strong>di</strong>ge da Ronco a Ba<strong>di</strong>a Polesine, occupando l’intera fortezza legnaghese,<br />

sia a destra che a sinistra del fiume. In mano dei Francesi fu anche <strong>Pressana</strong><br />

che subito si rivolse al generale Brune per riavere la propria autonomia amministrativa<br />

goduta per tantissimi anni. Il 2 febbraio, <strong>Pressana</strong> e Cologna passarono<br />

dalle mani <strong>di</strong> Brune a quelle del generale Majnoni. Egli, il giorno dopo, con<br />

500 granatieri poneva il suo quartiere generale presso la Piazza <strong>di</strong> Cologna riconfermando<br />

con le parole ma non con i fatti, l’in<strong>di</strong>pendenza della popolazione<br />

e garantendo il rispetto dei beni e delle persone. L’11 febbraio al suo posto fu<br />

mandato il generale Serrurier che, come i funzionari che lo avevano preceduto,<br />

continuava a chiedere contributi compiendo requisizioni per mantenere le truppe<br />

francesi. Il 26 febbraio fu la volta <strong>di</strong> un altro comandante: il generale Spital.<br />

Nel frattempo le truppe francesi, capitanate dal generale Moreau, batterono gli<br />

Austriaci sul fronte del Reno e con la pace <strong>di</strong> Luneville (Francia) del 9 febbraio<br />

1801, si decise che l’Austria avrebbe ottenuto lo stesso territorio avuto a Campoformio,<br />

anche se il confine tra la Repubblica Cisalpina ed il Veneto austriaco<br />

venne segnato dal corso dell’A<strong>di</strong>ge. In questo modo Verona rimase <strong>di</strong>visa in due:<br />

all’Austria venne riconosciuto il territorio alla sinistra dell’A<strong>di</strong>ge e quin<strong>di</strong> anche<br />

<strong>Pressana</strong>; la Francia invece ebbe quello <strong>di</strong> destra (L.SIMONATO, 1998).<br />

<strong>Pressana</strong> sotto il dominio austriaco (1801 – 1805)<br />

La situazione appena descritta durò fino al 1805, quando venne istituito<br />

il Regno Italico Napoleonico. Ma, nei primi giorni <strong>di</strong> aprile del 1801,<br />

i Francesi lasciarono <strong>Pressana</strong>, dove ritornarono gli Austriaci. Intanto, l’In-<br />

ghilterra, l’Austria, la Russia, il Regno <strong>di</strong> Napoli ed altre Potenze, nel timore<br />

<strong>di</strong> un aumento dell’egemonia francese in tutta Europa, costituirono<br />

la <strong>terza</strong> coalizione che portò presto alla guerra. Sul mare Napoleone,<br />

che aveva un flotta debole, fu vinto dagli Inglesi in una battaglia navale,<br />

al largo del Capo <strong>di</strong> Trafalgar (21 ottobre 1805) presso Ca<strong>di</strong>ce (Spagna),<br />

dove morì il noto ammiraglio inglese Nelson. Ma per terra Napoleone era<br />

davvero invincibile: nel 1805 sconfisse l’esercito austriaco ad Ulma (Germania)<br />

e gli Austriaci ed i Russi ad Austerlitz (Moravia). Nel <strong>di</strong>cembre del<br />

1805, con la pace <strong>di</strong> Presburgo (Cecoslovacchia), Francesco I d’Austria dovette<br />

rinunciare al titolo <strong>di</strong> Imperatore del Sacro Romano Impero, istituito<br />

mille anni prima da Carlo Magno. Fu anche costretto a cedere a Napo-<br />

75<br />

L’età moderna: Ottocento e Novecento<br />

Villa Querini:<br />

uno scorcio con l’oratorio<br />

e l’arco d’accesso alla corte

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