parte terza - Comune di Pressana
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Storia <strong>di</strong> una comunità e del suo territorio<br />
Il territorio veronese in una mappa del 1745.<br />
Al centro si possono notare i paesi<br />
<strong>di</strong> <strong>Pressana</strong>, Caselle e S.Sebastiano (B.C.VR.)<br />
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l’assetto sociale e politico, provocando pure una violenta ingerenza in ambito<br />
religioso. Le battaglie <strong>di</strong> Arcole ( 15 – 17 novembre 1796) e <strong>di</strong> Rivoli ( 14<br />
– 15 gennaio 1797) portarono la guerra <strong>di</strong>rettamente “in casa” con violenze<br />
e <strong>di</strong>struzioni senza precedenti (G.DA PERSICO, 1820).<br />
La prima dominazione francese <strong>di</strong> Verona, compresa fra il 1 giugno 1796<br />
ed il 25 aprile 1797, chiuse definitivamente l’esperienza plurisecolare del dominio<br />
veneto sulla terraferma. Dopo un iniziale <strong>di</strong>sorientamento subito sia<br />
in città che nel territorio dall’impeto delle truppe francesi, si fece avanti nella<br />
popolazione la volontà <strong>di</strong> riscatto contro l’esercito invasore. Numerosi furono,<br />
nei mesi precedenti l’aprile 1797, gli atti <strong>di</strong> violenza perpetrati nei confronti<br />
degli abitanti inermi. Le abitazioni, le colture, le vie <strong>di</strong> comunicazione,<br />
le stesse famiglie, furono sconvolte dai fatti d’armi, dalle continue scaramucce<br />
ed aggressioni e da infinite ed onerose depredazioni.<br />
Il Calafà ricordava come presso Zomesa (Zimella?) si trovasse un <strong>di</strong>segno<br />
con tutte le Ville <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong> fatto all’inizio del 1700 e come in esso vi fossero<br />
<strong>di</strong>stinte tutte le pezze <strong>di</strong> terra, la loro quantità, il nome ed il luogo. Di questo<br />
prezioso quanto importante documento, nulla purtroppo è arrivato a<br />
noi (CALAFA’, 1797).<br />
Ad aggravare ulteriormente la situazione ci si mise pure il terremoto. Infatti<br />
il 5 giugno 1794 alle 5,30 del mattino, una forte scossa fece balzare giù<br />
dal letto gli abitanti <strong>di</strong> Cologna, Zimella, Baldaria e <strong>Pressana</strong> mentre una<br />
seconda fu avvertita verso le 6,30; non ci fu però alcun morto anche se i<br />
danni a cose ed abitazioni non mancarono. Il 19 maggio 1794 si cominciò<br />
a lavorare per il gran stradone dei “Guavi”, detto Stradone <strong>di</strong> <strong>Pressana</strong>; metà<br />
era destinato alla coltura e metà a strada (CALAFA’, 1797). Siamo alla fine<br />
del 1700 e Caselle contava 419 abitanti mentre <strong>Pressana</strong> 1387 (censimento<br />
del 1790).<br />
Alla fine del XVIII secolo, il Contado o Quartiere del Fiumenovo si estendeva<br />
su <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> 138 Kmq e comprendeva 13 ville con i relativi sobborghi.<br />
La popolazione era alquanto variabile anche se, per il nostro comune,<br />
abbastanza costante. Negli anni 1766-1770, a <strong>Pressana</strong> abitavano 1.338<br />
persone mentre a Caselle 396; tra il 1780 e il 1784, la popolazione andò <strong>di</strong>minuendo<br />
passando a 1.221 a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> Caselle che aumentò a 441. L’andamento<br />
ritornò stazionario alla fine del 1700 (1785-1790) con 1.306 abitanti<br />
a <strong>Pressana</strong> e 360 a Caselle. <strong>Pressana</strong> contava tra i 3 e i 4 chierici provvisti<br />
<strong>di</strong> beneficio mentre Caselle ne aveva 1 o 2 <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e l’attività principale<br />
per l’intero contado era quella del lavoro in campagna con circa 3.000 occupati<br />
nel settore. A seguire i negozianti con circa 150 iscritti, gli artisti e manifattori<br />
con 250, i nobili (circa 80) e i citta<strong>di</strong>ni che esercitano professioni<br />
(arti liberali) (circa 80) (G.MACCAGNAN, 1998).<br />
<strong>Pressana</strong> sotto il dominio francese<br />
Il 30 luglio del 1796 <strong>di</strong> buon mattino arrivarono a Cologna Veneta alcuni<br />
soldati; era un picchetto <strong>di</strong> Ulani accompagnati da molti uomini <strong>di</strong> fanteria<br />
e con una nutrita schiera <strong>di</strong> Ussari. Una volta giunti a Cologna, vennero <strong>di</strong>slocati<br />
nel territorio e quin<strong>di</strong> anche nel nostro comune. Nel frattempo si seppe<br />
che Legnago era stata lasciata dai Francesi. Così, alcune avanguar<strong>di</strong>e tedesche,<br />
con molta circospezione iniziarono la perlustrazione dell’intera zona<br />
alla ricerca <strong>di</strong> soldati nemici. Passarono da Minerbe mentre, durante la<br />
notte, la gente dei nostri paesi fu svegliata dall’arrivo <strong>di</strong> circa 9.000 soldati:<br />
Ussari a cavallo, Ulani a cavallo con, a seguito, la fanteria, i cannoni, i carri<br />
con le armi e le masserizie, le polveri, i vivan<strong>di</strong>eri ed altri carri a seguito; una<br />
sosta breve, quin<strong>di</strong> la <strong>parte</strong>nza verso Legnago. Solo due mesi dopo, si registrò<br />
un altro transito dell’esercito tedesco con oltre 25.000 soldati. Era il 9<br />
settembre del 1796 e già dal mattino tutti i paesi videro interminabili file <strong>di</strong><br />
uomini transitare da Cologna per proseguire verso Minerbe e San Zenone <strong>di</strong>retti<br />
a Legnago. La lunga “processione” iniziò al mattino per terminare la sera<br />
dopo le 22. Il Calafà annota il passaggio <strong>di</strong> cavalieri Ussari ed Ulani, fanteria,<br />
carri, cannoni, vivan<strong>di</strong>eri, falegnami ecc. e, in altre occasioni, anche<br />
quello <strong>di</strong> numerose truppe francesi; con un territorio, che dovette subire vari<br />
sconvolgimenti <strong>di</strong> fronte in pochi giorni (CALAFA’, 1797).<br />
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L’età moderna: Ottocento e Novecento