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Editoriali NN. 77/78 - Osservatorio Letterario

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dialetto: anzi si dovrebbe coltivarlo parallelamente alla<br />

lingua nazionale! Quest'argomento sarebbe già un altro<br />

tema infinito…<br />

Ora Vi saluto e Vi lascio riflettere su questo<br />

argomento. [...]<br />

EDITORIALE A<strong>NN</strong>O VII – <strong>NN</strong>. 33/34 Lu.-Ott. 2003<br />

Vi ho salutato con la speranza di poter evitare una<br />

grande tragedia umana, ma le<br />

proteste, le manifestazioni<br />

contro la guerra in tutto il mondo<br />

non sono servite niente…<br />

Adesso, a metà maggio,<br />

mentre scrivo il presente testo,<br />

oltre alla preoccupazione per la<br />

grave situazione postbellica, la<br />

quale però in pratica non è<br />

ancora terminata abbiamo di<br />

nuovo l'angoscia per il terrorismo<br />

risvegliato: su Al Jazira l'appello in un'audiocassetta<br />

dell'egiziano al-Zawahiri: “Mussulmani, siate forti,<br />

attaccate le ambasciate di America, Gran Bretagna,<br />

Australia e Norvegia; poi toccherà ai Paesi arabi tutti<br />

ipocriti”. Sono stati lanciati avvertimenti anche tramite<br />

e-mail: “Musulmani lasciate New York”. Due messaggi<br />

di posta elettronica intercettati dai servizi segreti<br />

statunitensi hanno esortato i musulmani abitanti nelle<br />

grandi città soprattutto a Boston, a New York e<br />

Washington, a mettersi in salvo perché presto saranno<br />

colpite “di un attacco devastante nelle prossime 48 ore”<br />

si leggono le notizie nei quotidiani del 22 maggio.<br />

Il secolo scorso fu travagliato da gradi conflitti<br />

sanguinosi mondiali: la prima e la seconda guerra<br />

mondiale. La causa occasionale della prima guerra<br />

mondiale fu l'eccidio di Sarajevo del 28 giugno 1914, in<br />

cui trovarono la morte l'arciduca ereditario d'Austria<br />

Francesco Ferdinando e la moglie, per opera di uno<br />

studente irredentista serbo, Gavrilo Princip. Ma le vere<br />

cause della guerra sono più remote e complesse:<br />

1) il contrasto austro-russo per l'egemonia nei Balcani<br />

(vittoria dell'Austria nel Congresso di Berlino del 18<strong>78</strong>;<br />

annessione, da parte dell'Austria, della Bosnia e<br />

dell'Erzegovina nel 1908; costituzione di un grande<br />

stato serbo per opera della Russia durante le due<br />

guerre balcaniche, ecc.);<br />

2) il contrasto franco-tedesco (vittoria prussiana del<br />

1870 ed acceso sentimento di revanche da parte<br />

francese; interventi tedeschi nella questione<br />

marocchina, ecc.);<br />

3) il contrasto anglo-tedesco (crescente potenza politica<br />

ed economica della Germania nel mondo);<br />

4) gli irredentismi, come nel caso dell'Italia che aspirava<br />

a Trento e Trieste; e della Serbia che aspirava alla<br />

Bosnia e all'Erzegovina.<br />

In seguito all'eccidio di Sarajevo l'Austria, ritenendo la<br />

Serbia responsabile dell'accaduto, inviò al governo<br />

serbo un ultimatum con condizioni particolarmente<br />

umilianti.<br />

La Serbia accettò tutte le condizioni, tranne quella<br />

che “funzionari austriaci partecipassero all'inchiesta<br />

giudiziaria contro gli attentatori”, per cui l'Austria<br />

ritenendo insufficiente tale risposta, dichiarò guerra alla<br />

Serbia esattamente dopo un mese dall'attentato, il 28<br />

luglio 1914. Dal 15 al 30 luglio furono fatti tentativi per<br />

impedire che la guerra divenisse generale; ma la<br />

Russia, per sostenere la Serbia, ordinò la mobilitazione<br />

generale, venendo in tal modo a minacciare l'Austria e<br />

la Germania. Di fronte a questo pericolo la Germania<br />

dichiarò guerra alla Russia (31 luglio); la Francia,<br />

alleata alla Russia, entrò anch'essa in guerra (2<br />

agosto); e pochi giorni dopo anche l'Inghilterra, che si<br />

vedeva minacciare il suo predominio nel mare del Nord,<br />

intervenne nel conflitto (4 agosto). L'Italia, nonostante<br />

facesse parte della Triplice Alleanza, proclamò la<br />

propria neutralità, per le seguenti ragioni: a) il trattato<br />

di alleanza aveva carattere difensivo e non offensivo<br />

(art. III), mentre in questa occasione era stata Austria<br />

stessa a provocare la guerra. B) Il medesimo trattato<br />

dichiarava che, se l'Austria o l'Italia fossero state<br />

costrette a mutare lo “status quo” in Oriente, avrebbero<br />

dovuto prendere precedenti accordi sul principio del<br />

reciproco compenso (art. VII), mentre in questa<br />

occasione l'Austria aveva dichiarato la guerra<br />

all'insaputa dell'Italia. La guerra finì con vari trattati di<br />

pace dei quali il più ingiusto degli stati potenti fu il<br />

Trattato di Trianon (4 giugno 1920, nella cosiddetta<br />

palazzina del parco di Versailles), il quale costrinse<br />

l'Ungheria a cedere i due terzi del suo territorio storico:<br />

la Galizia alla Polonia ed alla Cecoslovacchia, la<br />

Transilvania alla Romania, alcune zone a mezzogiorno<br />

alla Jugoslavia, e a riconoscere Fiume come Stato<br />

indipendente, oggetto di gravi contestazioni fra l'Italia e<br />

gli altri stati vincitori. Questo Trattato di Trianon fu<br />

preceduto dal Trattato di Saint-German (10 settembre<br />

1919) con l'Austria-Ungheria che sancì lo<br />

smembramento dell'Austria-Ungheria nelle repubbliche<br />

di Austria, di Ungheria e di Cecoslovacchia Inoltre i<br />

territori italiani (Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia)<br />

furono ceduti all'Italia; i territori slavi (Croazia,<br />

Slovenia, Bosnia ed Erzegovina) alla Serbia che perse il<br />

nome Jugoslavia.<br />

La causa della seconda guerra mondiale fu costituita<br />

dalla questione di Danzica, con le rivendicazioni della<br />

Germania hitleriana sul corridoio polacco, che le<br />

avrebbe concesso di poter unire la Prussia occidentale<br />

alla Prussia orientale. Ma le vere cause della guerra<br />

invece furono anche in questo caso più remote e<br />

complesse:<br />

1) il contrasto franco-tedesco, determinato dal<br />

risentimento della Germania, che aveva dovuto cedere<br />

alla Francia l'Alsazia e la Lorena; dagli attriti nel bacino<br />

carbonifero della Saar e dalla contesa per il primato<br />

militare europeo.<br />

2) Il contrasto italo-francese, determinato dalle<br />

divergenze d'interessi, soprattutto nell'Africa (Tunisi) e<br />

dalle clamorose rivendicazioni italiane su Nizza, la<br />

Savoia e la Corsica.<br />

3) Il contrasto italo-inglese, determinato<br />

dall'atteggiamento ostile dell'Inghilterra nei nostri<br />

confronti al tempo dell'impresa etiopica e dalla<br />

preoccupazione che davano gli aspetti più aggressivi<br />

della politica italiana nazionalistica nel Mediterraneo<br />

(Suez, Malta).<br />

4) Il contrasto cino-giapponese, sfociato nel 1937 in<br />

guerra aperta.<br />

5) L'avvicinamento italo-tedesco, tra l'Italia fascista e<br />

la Germania nazista, determinato dall'identità della<br />

posizione ideologica; dagli accordi economici e politici al<br />

22<br />

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove A<strong>NN</strong>O XIV/XV – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. 2010/2011

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