Editoriali NN. 77/78 - Osservatorio Letterario
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Cara Melinda,<br />
ho ricevuto oggi le parti della rivista di mia competenza<br />
e il tuo bell'editoriale.<br />
Come ti avevo preavvisato telefonicamente, ti mando<br />
subito gli articoli che spero vivamente tu vorrai e<br />
riuscirai ad inserire nel prossimo numero<br />
dell'<strong>Osservatorio</strong> <strong>Letterario</strong>. […] Allora riuscirai a<br />
pubblicare tutto nel prossimo numero?<br />
Sarebbe importante, perché il Trieste Film Festival è<br />
uno dei pochi che concede ancora l'ospitalità ai<br />
giornalisti. Se così non fosse, non mi potrei permettere<br />
un soggiorno a mie spese a Trieste. Se tieni conto, poi,<br />
dei rovinosi tagli che quest'anno sono stati fatti dal<br />
governo alla cultura, il rischio che salti tutto<br />
ugualmente esiste. Posso dirti che sono stati fatti<br />
apprezzamenti, oltre che ai miei articoli, anche alla<br />
natura della rivista, così come la si è potuta intuire dal<br />
sommario e dall'accattivante copertina.<br />
Gli articoli che ti allego sostituiscono quelli che in parte<br />
ti avevo già inviato. Se proprio tu non ce la facessi a<br />
pubblicarmi tutto, ti chiedo di farmelo sapere per<br />
tempo. In quel caso, vedrei di tagliare e abbreviare di<br />
qualcosa i miei lavori e poi te li rimanderei.<br />
Un caro saluto.<br />
Enzo<br />
Tuesday, January 17, 2006 4:54 PM Dr. Francesco Barral del Balzo<br />
Subject: köszönöm a folyóiratot*<br />
Cara Melinda,<br />
durante le vacanze natalizie ho letto con vivo interesse<br />
l'ultimo numero della tua Rivista e vorrei congratularmi<br />
per l'imponente sforzo e per il risultato ottenuto.<br />
Trovo altresì notevole il fatto che tu stia continuando da<br />
dieci anni.<br />
Fra le molte cose, mi è piaciuta in primo luogo la<br />
rubrica "Tradurre-Tradire".<br />
La traduzione è sempre stata il mio amore-odio: amore<br />
perché sia a scuola, sia dopo, per hobby, mi sono<br />
occupato di traduzione, odio perché ho sempre pensato<br />
che la miglior traduzione non possa mai esser meglio<br />
dell'originale.<br />
Questa profonda convinzione, che nulla sia più bello<br />
della lettura diretta del testo, in lingua originale, è stata<br />
una molla che mi ha spinto a studiare le lingue e,<br />
parallelamente, proprio lo studio di lingue distanti<br />
dall'italiano, come il greco antico o l'ungherese, mi ha<br />
confermato detta convinzione.<br />
Ho l'impressione che oggidì questo problema sia troppo<br />
spesso sminuito da tutti coloro che, a qualunque livello,<br />
si occupino di trasposizione di testi stranieri, di<br />
qualsivoglia tipo... quante volte alla tv non sentiamo,<br />
nei film americani ad esempio, di "ditte che fanno<br />
bancarotta", di persone che salutandosi si dicono "abbi<br />
cura di te!" o di certi accadimenti "di cui non ci sono<br />
evidenze", etc... tutte meccaniche trasposizioni di<br />
anglicismi.<br />
Ma perfino nelle versioni da cosiddette "lingue<br />
prossime" signoreggia l'incuria: in passate edizioni di<br />
classici latini di prestigiose case editrici si leggevano<br />
strafalcioni da quarta ginnasiale.<br />
E ciò vale non solo finché d'incuria o d'ignoranza si<br />
tratta ma soprattutto quando è scelta voluta: a mio<br />
modesto avviso, il lavoro del traduttore è lavoro<br />
ancillare così in letteratura, come quello del<br />
restauratore nelle belle arti.<br />
Ho cercato sempre di tenere a mente questo, tutte le<br />
volte che ho tentato di tradurre alcunché: il mio scopo<br />
era solo quello di far conoscere a chi mi leggeva il testo<br />
nella maniera più fedele possibile, mai ho pensato né<br />
presunto di riscriverlo od innovarlo.<br />
La mia sensazione peraltro è che taluni traduttori non<br />
vogliano adattarsi a questo umile – ma non per questo<br />
meno nobile- lavoro e che in qualche modo, per tramite<br />
della traduzione, vogliano surrettiziamente creare o ricreare,<br />
cosa non lecita, a parer mio.<br />
E per questo, il tuo "Tradurre-Tradire" non rappresenta<br />
solo un'interessante lettura ma anche un importante<br />
memento.<br />
Devo ammettere che forse sono "talebano" al riguardo,<br />
m'è capitato spesso di discuterne ad esempio con<br />
Tiziana, cara amica autrice del libro su Giannozzo<br />
Sacchetti: lei in qualche modo crede possibile una<br />
"traduzione creativa" ...ma tornando all'argomento<br />
principale, nella comparazione che viene fatta in<br />
"Tradurre-Tradire", p.es. con la lirica "Ce n'est pas moi<br />
qui", sei riuscita ad accostare molte valide soluzioni, ma<br />
sempre nel rispetto dei valori grammaticali e<br />
semantici... cosa che richiede non solo padronanza ma<br />
viva sensibilità.<br />
Oltre a ciò, ho trovato molto istruttiva la traduzione<br />
dell'estratto dall'opera storica di Péter Hanák,<br />
soprattutto per il pubblico italiano, in quanto dà conto,<br />
sotto una nuova luce, di un determinato periodo<br />
storico, che è in qualche modo comune anche all'Italia,<br />
nel suo rapporto con l'Impero Asburgico, ma con una<br />
serie di sfumature assai diverse, delle quali, qui, pochi<br />
sospettano l'esistenza.<br />
Attendo con interesse il prossimo numero della tua<br />
Rivista, se vorrai mandarmelo... e ti auguro buon<br />
lavoro!<br />
Felice anno nuvo!<br />
FB**<br />
* Grazie per la rivista<br />
** Lettera originaria è scritta in ungherese v. nell’Appendice.<br />
Wednesday, March 08, 2006 10:28 AM Gianmarco Dosselli<br />
Oggetto: abbonamento e inserzione elaborati<br />
Gentilissima Prof. Melinda Tarr,<br />
ho ricevuto nr. 49/50 alcune settimane fa: arrivo<br />
regolare dopo il suo annuncio.<br />
Con questa mia è per dirle che la mia agenda "mi dice"<br />
che a fine marzo mi scade l'abbonamento alla rivista. Io<br />
desidero proseguire col riceverla perché almeno<br />
"racconta" storie di letterature non italiane, ossia<br />
sapere q.c. della letteratura ungherese, i suoi poeti,<br />
ecc.<br />
Insomma, un qualcosa di diverso dopo che siamo già<br />
"intossicati" del mondo letterario italiano. Mi pare che i<br />
poeti e saggisti ungheresi fossero portati più nel mondo<br />
della poesia e della arte letteraria rispetto a quelli<br />
italiani; ossia, la vs. passione è più forte come forti<br />
sono gli scritti morali di qualunque genere.<br />
Le dicevo del rinnovo abbonamento che effettuerò a<br />
fine mese. Euro 52,00 (sostenitore)<br />
[...]<br />
Grazie di tutto.<br />
Cordialmente<br />
Gianmarco Dosselli<br />
Sunday, December 03, 2006 5:56 PM Prof. Giuseppe Budetta<br />
Cara Melinda,<br />
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OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove A<strong>NN</strong>O XIV/XV – <strong>NN</strong>. <strong>77</strong>/<strong>78</strong> NOV. – DIC./GEN. – FEBB. 2010/2011