2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara
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Roberto Manuzzi al sax<br />
Francesco Bigoni - sassofonista<br />
<strong>di</strong>mensioni e contesto ambientale – Mantova,<br />
Brescia, Verona – presentano scene jazzistiche<br />
ben più fitte ed articolate.”<br />
“Cosa ti ha dato questa città?”<br />
“Da fruitore <strong>di</strong> eventi culturali, molto ... la stagione<br />
del Jazz Club Torrione – che organizza<br />
due concerti a settimana da ottobre a maggio<br />
... come biasimarli se hanno abbandonato le<br />
rassegne? – , oltre alla stagione del Teatro<br />
Comunale, alle iniziative <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> Arte, al<br />
festival <strong>di</strong> Aterforum. Ma, da musicista, avverto<br />
questi grossi eventi come corpi estranei,<br />
monoliti piovuti dall’alto, troppo privi <strong>di</strong> comunicazione<br />
con la citta<strong>di</strong>nanza e tra loro. Sento<br />
che mi ci potrei avvicinare rientrandovi dall’esterno,<br />
ma non sfruttando qualche canale<br />
specificamente de<strong>di</strong>cato.”<br />
“Che cosa, eventualmente, non ti ha dato <strong>di</strong><br />
quello che avresti desiderato come artista?”<br />
“Una scena <strong>di</strong> musicisti jazz vitale e propositiva<br />
all’interno della quale potessi crescere. <strong>La</strong><br />
mia “gavetta” ho dovuto svolgerla – e la sto<br />
ancora svolgendo – al <strong>di</strong> fuori dei confini della<br />
provincia. In città vivono non pochi jazzisti,<br />
ma non <strong>di</strong>rei che fra loro avvenga uno scambio<br />
significativo – <strong>di</strong> concetti, riflessioni, istanze<br />
critiche, esperienze d’ascolto, semplici<br />
“vedute” – . Ciò avviene sia perché non si<br />
sentono stimolati in tal senso – a causa <strong>di</strong><br />
i<strong>di</strong>osincrasie, introversione, scarsa attitu<strong>di</strong>ne al<br />
confronto, pigrizia culturale ... o semplicemente<br />
perché utilizzano la città come un dormitorio,<br />
e non si conoscono – , sia perché manca<br />
quel sottobosco <strong>di</strong> club, locali, rassegne e<br />
spazi de<strong>di</strong>cati alla musica che dovrebbe fare<br />
da ponte tra l’iniziativa amatoriale e i luoghi<br />
della “alta cultura” ... Un Jazz Club non può<br />
sopperire da solo a questa carenza soltanto<br />
perché è – finalmente – dotato <strong>di</strong> una sua<br />
propria sede. Non si può nemmeno pretendere<br />
che una gestione privata, pur esistendo<br />
una convenzione con l’amministrazione locale,<br />
cambi improvvisamente in<strong>di</strong>rizzo e si trasformi<br />
in un asilo per giovani musicisti e artisti<br />
locali. Detto ciò, mi pare francamente che Jazz<br />
Club e jazzisti ferraresi si ignorino un po’ troppo<br />
– e non so se la “colpa”, ammesso che esista,<br />
si trovi dall’una piuttosto che dall’altra<br />
parte ...”<br />
“Se ti fosse chiesto <strong>di</strong> creare un progetto<br />
destinato alla produzione culturale nel<br />
campo della musica a <strong>Ferrara</strong>, che cosa proporresti<br />
e a chi?”<br />
“<strong>La</strong> sparo grossa: proporrei al Jazz Club e<br />
all’amministrazione locale un seminario –<br />
associato ad un mini-festival – organizzato<br />
FERRARA IN MUSICA<br />
dalla SIM <strong>di</strong> Ralph Alessi (www.schoolforimprov.org),<br />
che propone un corpo docente<br />
costituito dai migliori musicisti della scena<br />
downtown newyorkese. Il tutto potrebbe<br />
essere ospitato dalle strutture del conservatorio,<br />
della Scuola <strong>di</strong> Musica Moderna, del Jazz<br />
Club e <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> registrazione ...”<br />
“Quali sono i tuoi progetti attuali e chi sono<br />
gli artisti con cui stai collaborando?”<br />
“Mi piace iniziare da Rootless<br />
(www.rootless.it), che nasce come quartetto<br />
senza leader e ha la sua sede logistica a<br />
Mantova. Ultimamente stiamo tentando <strong>di</strong><br />
allargare la formazione (che complessivamente<br />
comprende, oltre a me, Luca Dell’Anna –<br />
pianista ferrarese <strong>di</strong> origine, trapiantato a<br />
Milano – , Massimiliano Sorrentini, Daniele<br />
Epifani, Danilo Gallo, Simone Guiducci) e scrivendo<br />
brani originali che tengano conto delle<br />
nostre più appassionate esperienze <strong>di</strong> ascolto:<br />
Steve Coleman, Cuba, il rock progressivo, Tom<br />
Waits, per <strong>di</strong>rne alcune. <strong>La</strong> nostra prima registrazione<br />
è imminente. Poi c’è il quartetto guidato<br />
dalla pianista padovana Aisha Ruggieri,<br />
assieme a Giulio Corini ed Emanuele<br />
Maniscalco. Anche con loro c’è un album in<br />
cantiere. Da un’idea <strong>di</strong> Giulio Vannini del<br />
Modena Jazz Club è nata la FarFly Music<br />
Community, un combo <strong>di</strong> circa do<strong>di</strong>ci elementi<br />
de<strong>di</strong>cato alla musica <strong>di</strong> Luca Flores e<br />
<strong>di</strong>retto da Alessandro Di Puccio, che fu suo<br />
collaboratore e amico personale. Questa piccola<br />
orchestra è costituita da giovani musicisti<br />
provenienti da ogni parte d’Italia; spero che<br />
avremo occasione <strong>di</strong> lavorare molto insieme.<br />
Poi, oltre ad essere membro dell’orchestra del<br />
Dams <strong>di</strong> Bologna – che ci vede colleghi <strong>di</strong><br />
sezione! – collaboro (saltuariamente, purtroppo)<br />
con molti musicisti <strong>di</strong> area ferrarese, giovani<br />
e meno giovani: Adriano Brunelli, Daniele<br />
Santimone, Luigi Sidero, Lele Barbieri, Valerio<br />
Pappi, ...”