28.05.2013 Views

2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara

2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara

2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

FERRARA IN MUSICA 63<br />

Gabriele Turola<br />

<strong>La</strong> pittura <strong>di</strong>aloga con la musica<br />

nelle opere <strong>di</strong> Antenore Magri<br />

Vasari nelle “Vite” narra che Leonardo<br />

allorché eseguiva il ritratto <strong>di</strong> Monna<br />

Lisa «teneva mentre che la ritraeva chi<br />

sonasse e cantasse», questo per intrattenere<br />

la sua modella affinché si sentisse a suo agio<br />

e fosse allietata dalle note della lira e del<br />

liuto.<br />

Ma la musica ispira altresì i pittori, in particolare<br />

Antenore Magri, il quale mentre <strong>di</strong>pingeva<br />

ascoltava <strong>di</strong>schi <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong>, Wagner, Mozart,<br />

Mahler. L’accordo delle note trova un corrispettivo<br />

nell’armonia dei colori, questi lo<br />

intuì Kan<strong>di</strong>nskij, il padre della pittura astratta,<br />

che con le sue Improvvisazioni nel 1910<br />

riuscì a tradurre in puri colori arcobaleneschi<br />

le suggestioni legate alla musica dodecafonica<br />

del compositore Schönberg. Anche Magri,<br />

da buon melomane, nei suoi <strong>di</strong>pinti metafisici<br />

infonde le sensazioni da lui ricevute<br />

durante l’ascolto della musica classica e delle<br />

opere liriche. <strong>La</strong> pittura, oltre che trasformare<br />

i tocchi <strong>di</strong> pennello in una sorta <strong>di</strong> note<br />

visive accordate fra loro, ci propone spesso<br />

temi connessi al mondo della musica.<br />

Re<strong>di</strong>giamo un breve elenco dei pittori ferraresi<br />

che nel Rinascimento hanno rappresentato<br />

strumenti musicali nelle loro opere<br />

(abbiamo scelto questo periodo artistico,<br />

contrad<strong>di</strong>stinto da rigore compositivo e da<br />

spirito razionale, più in sintonia con Magri):<br />

Cosmè Tura, polittico Rovella, Madonna in<br />

trono con Bambino e angeli musicanti (suonano<br />

<strong>di</strong>versi strumenti, fra cui un organo,<br />

liuti, violini); Francesco del Cossa, Salone dei<br />

Mesi, Schifanoia, Mese <strong>di</strong> Aprile (vicino al<br />

carro trionfante <strong>di</strong> Venere giovani e donzelle<br />

con liuti e flauti); Lorenzo Costa, Concerto<br />

(uomo con liuto fra due donne che cantano);<br />

Garofalo, affreschi della Sala del Tesoro,<br />

Palazzo Costabili detto <strong>di</strong> Ludovico il Moro<br />

(un giovane con violino e una dama con l’arpa);<br />

Dosso Dossi, Apollo (col violino). Come<br />

si vede compare spesso il liuto, poi ripreso<br />

da Magri nei suoi manichini.<br />

A questa illustre tra<strong>di</strong>zione si riallaccia per<br />

l’appunto Antenore Magri, il quale raffigura<br />

spesso temi musicali, come scrive Lucio<br />

Scar<strong>di</strong>no: «Manichini che danzano al suono<br />

<strong>di</strong> un grammofono, chitarristi in interni “casoratiani”<br />

o in cubisteggianti paesaggi, piccoli<br />

coristi senza volto appaiono tra le più signifi-<br />

cative realizzazioni <strong>di</strong> Magri il quale nella<br />

Musica sembrava ritrovare un’armonia psicologica<br />

che poi trasformava in calcolata euritmia»<br />

(1).<br />

Ecco in breve l’elenco delle opere più<br />

emblematiche <strong>di</strong> Magri legate all’argomento<br />

da noi trattato. Ancora prima del suo periodo<br />

metafisico, allorché adotta una pennellata<br />

tonale postimpressionista, il pittore ferrarese<br />

nelle sue Nature morte introduce strumenti<br />

musicali: si veda Senza titolo 1950, esposto<br />

nella retrospettiva del Castello Estense nel<br />

1997 (2), dove campeggia una chitarra vicino<br />

a una bottiglia e a uno scaffale con libri e<br />

Natura morta, fine anni ‘50, dove ancora<br />

una volta una chitarra è accostata a un drappo<br />

rosso e a un libro davanti a una finestra<br />

aperta. Al suo periodo metafisico appartengono<br />

(fra i più suggestivi): Musica metafisica<br />

1962 (un vero capolavoro); Musicanti<br />

1968; Senza titolo 1968 (Collezione Sgarbi)<br />

(3); Mandolino su se<strong>di</strong>a <strong>di</strong> ferro, esposto al<br />

Ridotto del Teatro Comunale; Piccolo coro<br />

1972 (figure femminili dalle teste a forma <strong>di</strong><br />

uova, che cantano, <strong>di</strong> gusto fiabesco e umoristico).<br />

Intervistando la figlia dell’artista,<br />

Giuliana Magri Volta, abbiamo appreso notizie<br />

interessanti: il padre <strong>di</strong> Antenore, Arturo<br />

Magri, suonava uno strumento a plettro nella<br />

“Gino Neri” (ecco come si spiega la presenza<br />

ricorrente nei quadri del Maestro della chitarra<br />

e del mandolino, intesi come ricordo<br />

personale, elemento autobiografico); lo stesso<br />

Antenore, giovanissimo, ha cantato presso<br />

il Teatro Ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> nel “Coro delle<br />

giostre” ne “<strong>La</strong> Bohème” <strong>di</strong> Puccini. Andava,<br />

inoltre, spesso ad ascoltare le opere liriche al<br />

Teatro Comunale <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> e all’Arena <strong>di</strong><br />

Verona; mentre <strong>di</strong>pingeva, nella sua casa <strong>di</strong><br />

via Giuoco del Pallone, fino alle tre <strong>di</strong> notte<br />

ascoltava i <strong>di</strong>schi <strong>di</strong> musica classica, soprattutto<br />

<strong>di</strong> Mahler, Mozart, Ver<strong>di</strong>, Wagner.<br />

Qualunque melomane attento e sensibile<br />

può sperimentare questa sensazione: l’ascolto<br />

della musica classica ci proietta al <strong>di</strong><br />

fuori della realtà quoti<strong>di</strong>ana, in una <strong>di</strong>mensione<br />

che si trova oltre lo spazio e il tempo,<br />

ci apre orizzonti siderali fatti <strong>di</strong> puri trasporti<br />

poetici e <strong>di</strong> elevate me<strong>di</strong>tazioni.<br />

Per questo motivo i quadri <strong>di</strong> Magri ci comunicano<br />

quel senso <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne contemplati-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!