2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara
2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara
2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
FERRARA IN MUSICA 43<br />
anche pianoforti, ma come attività collaterale”.<br />
Non è stato tutto rose e fiori, anzi.<br />
Intanto bisogna conoscere la fisica, l’elettronica,<br />
la meccanica, la falegnameria <strong>di</strong> precisione,<br />
e non solo. Ma soprattutto, ripeto, ci<br />
vuole la passione. E, all’inizio, vale la pena <strong>di</strong><br />
non <strong>di</strong>menticarlo mai, tanto spirito <strong>di</strong> sacrificio.<br />
Il guadagno, anche ottimo, verrà <strong>di</strong> conseguenza”.<br />
Arduo farlo capire ai giovani<br />
d’oggi. “Tempo fa avevo come appren<strong>di</strong>sta<br />
un ragazzo <strong>di</strong> Formignana. Ci sapeva fare,<br />
ma non aveva troppa voglia <strong>di</strong> rinunce: il<br />
tempo libero, la morosa... Adesso lavora in<br />
fabbrica. Peccato. Quando ero da Strozzi,<br />
anche se fresco sposo, sono stato una quarantina<br />
<strong>di</strong> giorni a Bari, per sistemare un<br />
organo nella chiesa <strong>di</strong> S. Pasquale. Non<br />
c’era neppure l’acqua per lavarsi e si lavorava<br />
ininterrottamente fino alle 3 o 4 <strong>di</strong> notte.<br />
Una volta sono venuti ad<strong>di</strong>rittura i carabinieri<br />
perché credevano ci fossero i ladri. Ma a<br />
cancellare ogni fatica ci pensava l’entusiasmo<br />
e il desiderio <strong>di</strong> imparare. Strozzi è<br />
stato fondamentale, mi ha insegnato i trucchi<br />
del mestiere. Successivamente perfezionato<br />
con stage all’estero e con quella gavetta<br />
non mai lodata a sufficienza. Non esistevano<br />
domeniche nè altre feste comandate:<br />
Per effettuare le consegne nei tempi stabiliti<br />
non mi sono concesso un attimo <strong>di</strong> tregua”.<br />
In compenso, le sod<strong>di</strong>sfazioni non<br />
sono mancate: “Per la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, ad<br />
esempio, ho costruito tanti organi: all’inizio<br />
non guadagnavo granché, ma in seguito<br />
molto bene. Impossibile fare una graduatoria<br />
relativa all’efficacia e alla bellezza dei<br />
miei strumenti: il cuore, più che la fredda<br />
ragione, li pone tutti allo stesso livello”.<br />
Tuttavia, c’è un episo<strong>di</strong>o... “Risale al 1991.<br />
Avevo costruito un organo per la chiesa <strong>di</strong><br />
Cattolica. Ad inaugurarlo venne chiamato un<br />
famoso organista olandese. Questi, una<br />
volta terminato il concerto, mi volle accanto<br />
a sè per accomunarmi negli applausi del<br />
pubblico. Ecco, questa è stata una gratifica-<br />
zione inattesa ed in<strong>di</strong>menticabile”.<br />
Così com’è stato<br />
gratificante avere un proprio<br />
organo anche nella<br />
Cattedrale. Ma come vengono<br />
conservati i moltissimi<br />
strumenti situati nelle<br />
varie chiese della città?<br />
Ferraresi è categorico: “C’è<br />
una trascuratezza decisamente<br />
condannabile. Un<br />
esempio?”. Apre un cassetto<br />
ed estrae la copia <strong>di</strong><br />
una lettera che l’organista<br />
titolare della Cattedrale, Giorgio Passilongo,<br />
ha inviato l’11 maggio scorso all’amministratore<br />
<strong>di</strong>ocesano don Antonio Gran<strong>di</strong>ni e,<br />
per conoscenza, ai componenti del Capitolo<br />
Metropolitano, mons. Antonio Bentivoglio<br />
(prefetto <strong>di</strong> Sagrestia) e mons. Nevio<br />
Punginelli (Camerlengo). Dopo aver premesso<br />
che il proprio scopo è <strong>di</strong> “rinver<strong>di</strong>re<br />
la memoria <strong>di</strong> un bene culturale forse riposto<br />
nel <strong>di</strong>menticatoio”, Passilongo ricorda:<br />
“All’atto del restauro dell’affresco ‘Giu<strong>di</strong>zio<br />
Universale’ del Bastianino, è stato smontato<br />
e smembrato (con la <strong>di</strong>stribuzione delle<br />
sue componenti in legno e metallo in vari<br />
ripostigli) il terzo corpo dell’organo maggiore<br />
situato nel coro del tempio”. Si tratta<br />
“<strong>di</strong> un complesso armonico <strong>di</strong> oltre 700<br />
canne che, in vecchie lire, può raggiungere<br />
il valore venale <strong>di</strong> un minimo <strong>di</strong> 300 milioni.<br />
Inoltre, va anche tenuto presente che gli<br />
altri due corpi (<strong>di</strong> cui uno originale dell’organaro<br />
veneziano Callido costruito nella<br />
seconda metà del 1700) contengono<br />
insieme oltre 3000<br />
canne e che, quin<strong>di</strong>, costituiscono<br />
un bene valutabile, sempre<br />
in vecchie lire, intorno alla<br />
cifra <strong>di</strong> un miliardo e 200/300<br />
milioni”.<br />
Trattandosi <strong>di</strong> una notevole per<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> potenza sonora e <strong>di</strong> integrità<br />
dello strumento nel suo<br />
complesso originario,<br />
Passilongo pone in rilievo “l’attuale<br />
stato <strong>di</strong> progressivo deterioramento”,<br />
aggiungendo che<br />
“lo strumento <strong>di</strong> cui trattasi<br />
viene concesso in uso, da alcuni<br />
anni a questa parte, a vari<br />
strumentisti senza una preventiva<br />
segnalazione al sottoscritto<br />
titolare”. Un grido d’allarme che<br />
Gianni Ferraresi sottoscrive in<br />
pieno: trascurare un organo,<br />
per lui, è imperdonabile.<br />
Gianni Ferraresi (al centro) con<br />
la moglie e con il M° Clau<strong>di</strong>o<br />
Abbado<br />
Gianni Ferraresi con il figlio<br />
Simone, apprezzato concertista