2004 n.2 La Pianura - Camera di Commercio di Ferrara
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Alberto Guzzon<br />
«Le proporzioni delle voci sono armonie<br />
delle orecchie, così come quelle delle<br />
misure sono armonia agli occhi nostri...»<br />
(Andrea Palla<strong>di</strong>o)<br />
<strong>La</strong> strada, la piazza, i cortili<br />
Quale rapporto esiste tra l’architettura e la<br />
musica in generale in particolare in una città<br />
come <strong>Ferrara</strong>? L’architettura è forse la più<br />
concreta delle arti, e la musica può essere<br />
ritenuta la più astratta. Nonostante le <strong>di</strong>fferenze<br />
spesso ambedue sono assunte simbolicamente<br />
a rappresentare la cultura <strong>di</strong> un<br />
paese o una popolazione vuoi attraverso un<br />
monumento rappresentativo, vuoi per un<br />
inno celebrativo.<br />
Le strade, le piazze, i cortili, con le loro case,<br />
palazzi, chiese, sono generalmente presi<br />
come simboli <strong>di</strong> un modo tipicamente<br />
europeo e spiccatamente italiano <strong>di</strong> concepire<br />
la vita e i rapporti sociali, soprattutto nel<br />
tessuto storico citta<strong>di</strong>no.<br />
Come tali costituiscono parte integrante dell’identità<br />
collettiva della città che si autorappresenta<br />
negli spazi pubblici, nei quali gli<br />
incontri, gli interessi, le ambizioni e naturalmente<br />
i fermenti culturali, si materializzano<br />
e possono rimandare a contaminazioni<br />
FERRARA IN MUSICA<br />
I luoghi della città esprimono una loro vocazione, che è anche musicale<br />
Musica ed architettura, un’identità<br />
collettiva della città<br />
armoniche ma anche, facendo un parallelo<br />
nel campo musicale, a meno gradevoli note<br />
stridenti o a ritmi drammatici e travolgenti.<br />
<strong>Ferrara</strong> è considerata quale “Mirabile esempio<br />
<strong>di</strong> città progettata nel Rinascimento, che<br />
conserva il suo centro storico intatto. I canoni<br />
della pianificazione urbana che vi sono<br />
impressi ebbero profonda influenza per lo<br />
sviluppo dell’urbanistica nei secoli seguenti”<br />
1 cioè prima città moderna d’Europa per la<br />
pianificazione urbanistica unitaria rispetto ai<br />
singoli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> architettura. Pare dunque<br />
lecito ricercare le “misure” che possano far<br />
riconoscere un certo parallelismo tra urbanistica,<br />
architettura e musica, tenendo conto<br />
del mutato rapporto che si è venuto ad<br />
instaurare ai nostri tempi rispetto alle proporzioni<br />
armoniche classiche che furono<br />
reinterpretate durante il Rinascimento.<br />
Se nel Rinascimento si perseguì il mito della<br />
città ideale, dell’unità universale, il pensiero<br />
o<strong>di</strong>erno non può non andare al perfetto<br />
equilibrio <strong>di</strong> proporzioni che ancora riescono<br />
ad evocare quell’armonia <strong>di</strong>ffusa che<br />
non è il frutto o l’espressione <strong>di</strong> «gesti» innovativi<br />
in<strong>di</strong>viduali ma <strong>di</strong> una concezione estetica<br />
che investì in modo unitario tutte le<br />
<strong>di</strong>scipline artistiche <strong>di</strong> quel tempo, dalla<br />
musica alla pittura, alla scultura, alla<br />
poesia; tutte rivolte alla ricerca <strong>di</strong> un<br />
equilibrio ideale che si condensava<br />
nell’immagine fisica dei luoghi.<br />
Architettura e Musica<br />
Qualora si cerchi un rapporto tra architettura<br />
e musica, fra i temi musicali e<br />
lo «spartito» <strong>di</strong> una facciata o <strong>di</strong> una<br />
determinata impostazione tipologica,<br />
specialmente nel centro storico, non si<br />
può prescindere dalla matrice matematica<br />
o semplicemente numerica<br />
che sta alla base delle opere prodotte<br />
in ambedue i campi espressivi.<br />
Alcuni importanti stu<strong>di</strong> sistematici <strong>di</strong><br />
cui <strong>di</strong>sponiamo sono quelli <strong>di</strong> Camillo<br />
Sitte per gli aspetti compositivi e formali<br />
urbani, <strong>di</strong> Kevin Linch per quelli <strong>di</strong><br />
tipo spazio-temporali o <strong>di</strong> Norberg<br />
Shultz per gli aspetti più profon<strong>di</strong> della<br />
percezione del paesaggio, il cosiddetto<br />
“Genius Loci”. Essi hanno analizza-