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Quaderno di cultura popolare, Numero monografico - Comune di ...

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frutti anche una produzione <strong>di</strong> massa, capace <strong>di</strong> affermarsi sui<br />

principali mercati nazionali ed esteri.<br />

Nel pinerolese anche la coltura del pero occupa un posto importante<br />

e via via con i nuovi impianti si tende sempre più a sostituire le piante<br />

sparse in mezzo ai prati con frutteti specializzati, allevati secondo i<br />

dettami della migliore frutticoltura. 10<br />

Poco oltre, il Carlone cita ancora il pesco, coltivato sulle colline intorno<br />

a Pinerolo, Campiglione, Bibiana e Cumiana, oltre che nei terreni pianeggianti<br />

intorno ai torrenti Pellice e Chisone, ma afferma che la produzione <strong>di</strong> questo<br />

frutto è <strong>di</strong> gran lunga inferiore a quella <strong>di</strong> mele e pere.<br />

Spostandoci verso la provincia <strong>di</strong> Cuneo, la situazione è la medesima:<br />

anche qui troviamo testimonianze <strong>di</strong> un’intensa attività legata alla frutticoltura.<br />

L’incipit dell’opuscolo de<strong>di</strong>cato all’Ottobrata Bargese del 1934 non lascia<br />

spazio a dubbi:<br />

Tutte le frutta che si producono sui pen<strong>di</strong>i delle prealpi che si<br />

<strong>di</strong>stendono tra le Province <strong>di</strong> Cuneo e Torino, hanno caratteristiche<br />

particolari che le fanno bene accette al consumatore. Dalle castagne<br />

saporite e prelibate, alle pere profumate gigantesche serbevoli, alle<br />

pesche colorite e vellutate, alle susine morbide e delicate, a l’uva<br />

fragrante, alle noci, all’albicocche, alle ciliegie, alle fragole che invitano<br />

ad assaporarle lontane un miglio. 11<br />

Le quantità prodotte erano ingenti, tanto che poco più avanti si legge:<br />

Le statistiche ci <strong>di</strong>cono che centinaia <strong>di</strong> vagoni <strong>di</strong> mele partivano ogni<br />

anno da Barge e da Bagnolo, <strong>di</strong>retti all’estero, fonte cospicua <strong>di</strong><br />

cambio e <strong>di</strong> oro.<br />

Una delle varietà tipiche <strong>di</strong> Barge era la Renetta Grigia <strong>di</strong> Torriana:<br />

…si conoscono i dati <strong>di</strong> produzione, ammontante tra il 1910 e il 1920<br />

in me<strong>di</strong>a a circa 2.000 quintali annui. Più rapida fu la <strong>di</strong>ffusione dal<br />

1920 in poi; l’area <strong>di</strong> coltivazione si estese anche ai territori dei vicini<br />

comuni <strong>di</strong> Revello, Envie, Bagnolo, Cavour, ecc., e in breve tempo la<br />

produzione me<strong>di</strong>a globale si elevò fino ai 12 mila quintali annui. 12<br />

Citiamo ancora una volta in professor Carlone, che nel 1955 scrive13 :<br />

In Piemonte, tutta la fascia pedemontana è quanto mai propizia alla<br />

frutticoltura, ma indubbiamente è nella parte più occidentale della<br />

pianura padana, alle falde delle Alpi Cozie e all’ombra dei monti<br />

Bracco e Me<strong>di</strong>a, dove giacciono Barge e Bagnolo, con, più avanti nella<br />

pianura, Cavour, che le piante da frutto trovano le con<strong>di</strong>zioni ideali<br />

per dare quelle produzioni assurte ormai a rinomanza internazionale.<br />

10 Raffaele Carlone, “Situazione attuale ed orientamenti per una progre<strong>di</strong>ta<br />

frutticoltura piemontese”, 1961.<br />

11 Lissone E.G., Ottobrata Bargese, Torino 1934.<br />

12 Carlone R., La mela “Renetta grigia <strong>di</strong> Torriana”.<br />

13 Carlone F., Le gloriose tra<strong>di</strong>zioni e le possibilità future della frutticoltura<br />

nell’Ovest Piemonte. Relazione alla mostra frutticola <strong>di</strong> Barge, Saluzzo 1955.<br />

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