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dall'espansione allo sviluppo. una storia economica dell'europa 1 ...

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Dall’espansione <strong>allo</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />

L’industrializzazione rappresentò sicuramente quartieri dormitorio senza acqua e luce o servizi<br />

igienici e si accompagnò a durissimi orari di lavoro in ambienti malsani e promiscui, ma significò<br />

anche liberazione da carestie e miseria, nuove opportunità di miglioramento sociale e culturale.<br />

La metà del secolo segnò l’inizio della più grande migrazione di popoli nella <strong>storia</strong>, ad opera della<br />

popolazione rurale sotto la spinta della pressione demografica e delle avverse congiunture. Non si<br />

trattò solo di un fenomeno europeo ma furono certamente questi gli attori principali, che, disponendo<br />

di un territorio di circa 700 miglia quadrate (l’Europa), finirono per colonizzare e controllare ben 8<br />

milioni di miglia quadrate, moltiplicando di 9 volte la superficie controllata.<br />

Nonostante fenomeni di migrazione interna, il fenomeno dominante divenne quello dell’emigrazione<br />

extracontinentale e permanente. Tra il 1821 ed il 1914 <strong>una</strong> cifra tra i 46 ed i 51 milioni di persone<br />

lasciarono l’Europa verso altri continenti: Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Brasile,<br />

Argentina.<br />

La migrazione fu favorita dalla rivoluzione dei trasporti marittimi e dagli stessi governi che<br />

cercavano di alleggerire il mercato del lavoro nazionale e garantire il livello dei salari. Il governo<br />

inglese stanziò nel 1869 5 milioni di sterline per l’emigrazione. Inizialmente la maggior parte degli<br />

emigranti erano inglesi, ma dagli anni 40 il fenomeno interessò l’Irlanda (patata 1847), Germania, ed<br />

Europa centro-meridionale pe difficoltà nelle economie.<br />

Tali spostamenti di popolazione determinarono cambiamenti nelle economie dall’<strong>una</strong> e dall’altra<br />

parte, e mentre le campagne europee si decongestionarono, le economie del nuovo mondo ricevettero<br />

importanti vantaggi: le partenze dei più giovani fecero crescere il tasso di natalità nei Paesi<br />

d’accoglienza, e ne modificarono i caratteri sociali e culturali, fondando comunità a base etniconazionale<br />

che si fusero lentamente alla massa. Il melting-pot si rivelò <strong>una</strong> delle chiavi dello <strong>sviluppo</strong><br />

statunitense, e la più drammatica vicenda demografica nella <strong>storia</strong> della popolazione europea si<br />

tramutò in <strong>una</strong> fondamentale componente del cammino verso la modernizzazione.<br />

Le trasformazioni del settore agricolo<br />

Nonostante il ridimensionamento del settore agricolo sia uno degli aspetti più vistosi dello <strong>sviluppo</strong><br />

economico europeo, l’agricoltura ha continuato a giocare un ruolo fondamentale nel proocesso di<br />

crescita <strong>economica</strong> moderna. Le trasformazioni del settore agricolo precedettero ed accompagnarono<br />

l’avvento delle società industriali e permisero di alimentare <strong>una</strong> popolazione sempre più numerosa<br />

ed urbanizzata incrementando produzione e produttività.<br />

La domanda di prodotti agricoli è inferiore di quella di manufatti e servizi, e sul consumo di generi<br />

alimentari influì il rallentamento nella crescita della popolazione. Da <strong>una</strong> dieta basata su cereali e<br />

vegetali si passò inoltre ad <strong>una</strong> dieta basata su carni e prodotti zootecnici.<br />

La produzione agricola crebbe comunque costantemente o per la crescita dei fattori (lavoro, capitale e<br />

terra) con interventi di bonifica in Olanda ed Italia bilanciate dalla perdita per l’industrializzazione,<br />

lavori di irrigazione dei terreni aridi e di calcinatura dei terreni acidi, oppure per la crescita della loro<br />

produttività (land-saving) o della produttività del lavoro (labour-saving).<br />

Nel XIX secolo si registrò un costante progresso nella qualità delle colture: rotazione continua con la<br />

sostituzione del maggese (periodo di riposo del terreno) con le leguminose, la maggiore dotazione di<br />

bestiame aumentava la quantitè di letame per la concimazione, si introdussero specie più adatte al<br />

clima e ai terreni e più resistenti ai parassiti, si svilupparono prodotti chimici fertilizzanti.<br />

Una Storia Economica dell’Europa pag. 18

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