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dall'espansione allo sviluppo. una storia economica dell'europa 1 ...

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Dall’espansione <strong>allo</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />

Il commercio internazionale<br />

Fino al 1800 la grande massa del commercio europeo avveniva all’interno dei confini europei, anche<br />

se l’espansione del commercio transatlantico fu un sorprendente indicatore della vitalità<br />

dell’espansione <strong>economica</strong> europea, e diede un contributo essenziale al processo di accumulazione di<br />

capitale che rese possibile la successiva espansione <strong>economica</strong> e l’industrializzazione dell’Europa<br />

(Immanuel Wallerstein sostiene che le grandi scoperte del XV secolo diedero vita ad un sistema<br />

economico mondiale il cui asse originario era l’Impero spagnolo, che mise insieme il vecchio ed il<br />

nuovo continente).<br />

Alla fine del XVII secolo il commercio non-europeo incideva meno del 10% sul giro d’affari<br />

commerciale londinese, in rapida crescita, e su quello di Amsterdam. Nel 1720, quando il commercio<br />

atlantico andava a gonfie vele, le esportazioni inglesi verso le colonie americane incidevano per meno<br />

del 50% sul valore delle esportazioni nel mediterraneo. Queste colonie offrivano ai mercanti europei<br />

preziose materie prime ma poche opportunità commerciali.<br />

All’inizio del XVIII secolo le nuove colonie europee oltreoceano erano ancora limitate alla costa<br />

atlantica, penetrando nell’entroterra sono in presenza di corsi d’acqua navigabili, come in Canada o<br />

nel New England. Fino ad <strong>allo</strong>ra infatti, “ né la Spagna né alcun’altra potenza europea aveva risorse e<br />

manodopera necessarie per la monopolizzazione dei vasti territori del Nuovo Mondo” (Fernand<br />

Braudel).<br />

Nelle due Carolina, nel Maryland, Georgia e Louisiana e più a sud nei Caraibi e nel Sud America,<br />

l’Inghilterra, la Repubblica Olandese, la Francia e la Spagna si contesero per tutto il secolo <strong>una</strong><br />

posizione vantaggiosa, sviluppando economie da piantagioni per la coltivazione del tabacco, sul<br />

modello delle piantagioni di canna da zucchero nei Caraibi.<br />

Gli Olandesi primeggiavano sul trasporto marittimo grazie alle capacità tecniche della loro Fluitship,<br />

che trasportava grossi carichi più velocemente delle concorrenti. Nella seconda metà del XVII secolo<br />

la flotta olandese eguagliava in tonnellaggio le flotte mercantili dell’Inghilterra, Portog<strong>allo</strong>, Francia,<br />

Spagna e Germania messe insieme. I produttori fornivano inoltre merci più competitive: nel 1700<br />

Amsterdam era la città commerciale ed il centro finanziario più importante al mondo.<br />

Alla fine del XVII britannici e francesi cominciarono a soppiantare gli olandesi nel commercio con il<br />

nord America: entrambi i paesi avevano adottato <strong>una</strong> legislazione monopolistica per escludere gli<br />

stranieri dal proprio commercio coloniale. L’economia olandese iniziava a perdere slancio, i centri<br />

manufatturieri non riuscirono ad adattarsi alla domanda del XVIII secolo di stoffe più leggere, e i<br />

pesanti costi di prosciugamento delle terre causarono problemi inflazionistici.<br />

Il caso olandese mostra come la vitalità dell’economia interna fosse <strong>una</strong> condizione essenziale per<br />

l’espansione del commercio internazionale, così come il caso spagnolo, che vede la prosperità di<br />

Cadice, che dal 1717 controllava il monopolio del commercio spagnolo con le sue colonie americane e<br />

caraibiche e per tutto il secolo si arricchì diventando la prima città spagnola, scomparire quando la<br />

guerra con la Gran Bretagna privò la Spagna delle sue colonie il commercio non aveva agito da<br />

impulso <strong>allo</strong> <strong>sviluppo</strong> o specializzazione agricola in Andalusia, o di nuove industrie o attività<br />

terziarie. Lo stesso in Francia, dove i porti della costa occidentale (Bordeaux, Nantes, Rochefort) si<br />

espansero sensazionalmente nel XVIII secolo in risposta alla espansione del commercio atlantico<br />

francese, sviluppando nuove industrie manifatturiere, di trasformazione, e specializzazione agricola<br />

(viticoltura), però non sopravvissero alla perdita dell’impero coloniale con le guerre napoleoniche.<br />

Una Storia Economica dell’Europa pag. 6

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