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dall'espansione allo sviluppo. una storia economica dell'europa 1 ...

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Dall’espansione <strong>allo</strong> <strong>sviluppo</strong>.<br />

segnando l’invecchiamento rispetto agli Stati Uniti, le cui innovazione tecnologiche risorsero in<br />

Europa solo quando l’attività <strong>economica</strong> si normalizzò. I due fenomeni tecnologici più rilevanti tra le<br />

due guerre sono l’elettrificazione (già a buon livello prima della grande guerra, fu considerata un<br />

simbolo di modernità, attirò ingenti investimenti nelle decadi ’20 e ’30 e venne applicata in tutti i<br />

settori) e la diffusione di massa dell’automobile, già in corso dal 1914 acquistò grande rilievo con la<br />

guerra e la Ford T inondò l’Europa nel dopoguerra grazie ai suoi prezzi contenuti.<br />

L’applicazione della scienza all’industria, già peculiarità tedesca alla fine del XIX secolo, diventò un<br />

investimento fisso ed ebbe risvolti nelle fibre artificiali e sintetiche e nell’industriale farmaceutica. La<br />

seconda guerra mondiale godette di tutte queste innovazioni, la più importante delle quali la radio,<br />

che rivoluzionò le comunicazioni di massa e la propaganda politica oltre che a ridurre i costi di<br />

comunicazione e intrattenimento.<br />

Gli Stati Uniti, non colpiti nel loro territorio dalla seconda guerra mondiale, uscirono da questa con<br />

molte innovazioni tecnologiche inizialmente dovute alla necessità di superare gli armamenti tedeschi,<br />

e poi applicate in infiniti campi: raggi laser, nuovi materiali come la plastica, l’energia atomica.<br />

L’Europa si avvantaggiò di queste innovazioni come leva per colmare il gap tecnologico che si era<br />

creato tra i due continenti, mai tanto accentuato come tra il 1945 ed il 1950. Il nucleo tecnologico<br />

organizzativo importato fu il fordismo, sistema a catena di montaggio che dominò la ricostruzione<br />

europea e la golden age. L’Europa cominciò ad emergere imitando le tecnologie americane fino ad<br />

arrivare a sfidare gli Stati Uniti sul loro stesso terreno: imprese europee di industria automobilistica,<br />

chimica e delle costruzioni meccaniche cominciarono a penetrare sui mercati internazionali.<br />

Nel 1973 la crisi del petrolio, che si sarebbe ripetuta nel 1979-1980, distrusse le basi energetiche del<br />

modello in quanto l’energia cara significa un ridimensionamento del sistema fordista che dovette<br />

essere adattato alle nuove circostanze. Dal 1985 la domanda di PC si delineava inesauribile e venne<br />

incoraggiata la ricerca, l’investimento e la domanda privata. Nella decade degli anni 90 c’è la<br />

rivoluzione di Internet che vede la combinazione di informatica e telematica, elaborazione e<br />

trasmissione dei dati.<br />

Le economie sviluppate riescono a migliorare la loro già alta produttività principalmente attraverso il<br />

progresso tecnologico. Al giorno d’oggi non più solo il capitale fisico ma anche quello umano hanno<br />

un ruolo fondamentale e sotto questo aspetto le economie europee, dotate di grandi quantità di<br />

capitale fisico, sommato alle sempre più alte dotazioni di capitale umano, sono ad alta intensità di<br />

capitale.<br />

Tecnologie come quella elettrica ed automobilistica hanno richiesto investimenti pubblici e privati<br />

ingenti nel reperimento di fonti energetiche, nel trasporto dell’enegia e del combustibile, nella<br />

creazione di infrastrutture per il loro uso, nella fabbricazione degli strumenti o prodotti che sfruttano<br />

le nuove tecnologie, che hanno incoraggiato la formazione di grandi imprese dedicate a questo scopo,<br />

che a sua volta hanno incoraggiato altre imprese per la loro manutenzione: il capitale non residenziale<br />

(cioè capitale fisico ad esclusione dei fabbricati per civile abitazione, è il capitale propriamente<br />

produttivo) ha effetti moltiplicatori.<br />

Grado di intensità capitalista dell’economia = capitale non residenziale / PIL<br />

Il cambiamento strutturale: la decadenza dell’agricoltura<br />

Man mano che cresce il PIL, la proporzione originata dall’agricoltura diminuisce mentre cresce<br />

l’industria, il settore terziario sostituisce progressivamente l’agricoltura ed industria diventando<br />

settore dominante alla fine del XX secolo: il tratto dominante del secolo rimane comunque la caduta<br />

della popolazione attiva in agricoltura.<br />

Una Storia Economica dell’Europa pag. 36

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